F35 E DERIVATI. E' ARRIVATO IL MOMENTO DI PENSARE ALL'ITALIA
26 giugno 2013
Il Ministero del Tesoro ha prodotto un documento che certifica, secondo quanto riferito dal Financial Times, che ha ottenuto copia del documento - una perdita di 8 miliardi a causa di una serie di derivati ristrutturati all’apice della crisi dell’Eurozona.
Una voragine che affonda le sue radici in tempi non sospetti, ovvero alla fine degli anni Novanta, durante il periodo «precedente o immediatamente successivo all’entrata dell’Italia nell’euro», spiega il dossier di 29 pagine trasmesso da via XX Settembre alla Corte dei Conti. Nel documento non vengono menzionati in maniera puntuale i potenziali passivi in termini economici, ma dalla valutazione formulata da tre esperti indipendenti consultati dal quotidiano finanziario britannico, l’ammontare potrebbe toccare circa 8 miliardi di euro in base ai prezzi di mercato del 20 giugno.
Una tegola di non poco conto per un paese che ancora non ha consolidato la propria posizione economica e che ha notevoli difficoltà a mettere in atto politiche economiche di incentivo e riduzione della pressione fiscale. Notizia che renderebbe ancora più incerte (o forse negativamente più certe) la cancellazione dell'aumento dell'iva e l'eliminazione dell'imu sulla prima casa.
F35, TAV E RIORGANIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
La nostra associazione di consumatori si è occupata spesso dei problemi di bilacio economico del Paese. Lo ha fatto in maniera proattiva, avanzando proposte facilmente realizzabili e certificate da realtà di ben alto spessore. (vedi questo link http://www.euroconsumatori.eu/articolo/466)
Abbiamo indicato in maniera pratica e pragmatica come ridurre gli sprechi della macchina pubblica e al tempo stesso dove trovare le risorse per evitare l'aumento dell'IVA (vedi link http://www.euroconsumatori.eu/articolo/518 ). In questo momento è indubbio, al di là del buco dei derivati, che è necessario avere coraggio per evitare il deragliamento del treno Italia.
Ai nostri politici è richiesta l'anti convenzionalità per tutelare gli interessi degli italiani. E' arrivato il momento di essere politici veri per la realizzazione di azioni per l'interesse collettivo. E' arrivato il momento del coraggio e di fare quello che farebbe un qualsiasi buon padre di famiglia.
Il buon padre di una famiglia in crisi eviterebbe tutte le spese economiche non necessarie al benessere e alla crescita dei propri figli. Un buon padre di famiglia penserebbe al futuro dei propri figli (e quindi alla scuola) ma, al tempo stesso, da padre previdente penserebbe alla tutela della salute e alla crescita (anche spirituale) sana dei suoi pargoli (sanità, sport ed altro). Un buon padre di famiglia vorrebbe che i propri figli crescano nella maniera più spensierata possibile e seguendo modelli positivi. Un buon padre di famiglia non investirebbe i propri denari limitati per l'acquisto di F35 o per la costruzione di una linea ad alta velocità su i cui benefici economici pesano notevoli dubbi. Nel dubbio un padre di famiglia sospenderebbe i lavori della Tav. Nella certezza, invece, bloccherebbe l'acquisto degli F35.
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