AUMENTO DELLA BENZINA. ECCO COME EVITARLO E DOVE RECUPERARE FONDI
10 agosto 2012
Inutile ricordare che l’aumento del costo del carburante porta conseguenze e rincari in ogni settore, conseguenze e rincari che si ripercuotono sui più deboli, su coloro i quali subiscono già la crisi e, magari, ancora riescono a forza ad arrivare a fine mese.
L’aumento delle accise in un momento come questo in cui la recessione è diventata una triste e chiara realtà in cui i consumi sono sempre più ridotti all’indispensabile, in cui il processo sembra non avere fine e l’orizzonte di uscita è sempre più lontano e sempre più invisibile è davvero un gesto folle.
I fondi alternativi ci sono mancano le competenze politiche, manca la volontà e le capacità di rivoluzionare la macchina dello stato; in una parola sola mancano, a questo paese, statisti veri.
Dall’11 agosto al 31 dicembre, grazie dall’articolo 33 comma 30 della legge Stabilità 2012 n. 183 del 12 novembre 2011, le aliquote dell'accisa sulla benzina saliranno da 724,20 a 728,40 euro per mille litri e quelle sul diesel dello stesso importo da 613,20 a 617,40 euro per mille litri. Tradotto in moneta si tratta di un incremento di 0,51 centesimi al litro, iva inclusa Nelle casse dello Stato entreranno circa 65 milioni di euro in più. Dall'inizio del 2011 le accise sulla benzina sono aumentate di 16,44 centesimi, mentre quelle sul diesel di 19,44 cent, a cui va ad aggiungersi l'effetto moltiplicatore dell'iva. L'ultimo incremento, di 2,42 centesimi iva compresa su entrambi i prodotti a favore del terremoto in Emilia, risale allo scorso giugno.
Eppure i soldi ci sarebbero. La nostra associazione di consumatori ha già indicato dove prelevare oltre 700 milioni di euro (http://www.euroconsumatori.