PARENTOPOLI: DEVONO PAGARE GLI AMMINISTRATORI
13 dicembre 2010
PARENTOPOLI: INIZIAMO A FAR PAGARE GLI AMMINISTRATORI
A.E.C.I. LAZIO CHIEDE CHE I PRIMI A PAGARE SIANO GLI AMMINISTRATORI E NON LE FASCE PIU’ DEBOLI
Ci saremmo aspettati da Alemanno una reazione diversa. Invece a pagare sono sempre i deboli e la povera gente. Quelli che pur di lavorare sono costretti ad usare amicizie e raccomandazioni in un paese dove la meritocrazia è un termine sconosciuto, in un paese dove i meritevoli non vengono assunti e si trovano a vagare alla ricerca di un posto di lavoro per anni.
In questo paese lavori solo se hai amicizie che contano. Solo se hai un cognome o un'amicizia che conta. Licenziare coloro i quali sono stati assunti grazie alla raccomandazione non significa risolvere il problema. È come amputarsi un braccio che può essere in realtà guarito. La soluzione al problema non è certamente creare delle regole ma eliminare coloro i quali non sono in grado di amministrare o, peggio ancora, amministrano con ingordigia e pensando innanzitutto al tornaconto personale.
CHI DEVE PAGARE E’ CHI QUESTO SISTEMA LO HA PERMESSO per incapacità personali o per interesse diretto. È ovvio infatti che questo sistema è costruito anche per assicurarsi le benevolenze e quindi i voti futuri di molte più persone. E l’Italia va a rotoli. Roma è una città che è accerchiata dalla mala- amministrazione.
Buche ovunque come nel bilancio. Sporcizia ovunque come negli organi amministrativi. Ritardi e disservizi di ovunque (non solo degli autobus) ma soprattutto di un’amministrazione cieca e sorda. Roma è sporca, piena di buche la mobilità pubblica è da terzo mondo (come già sostenuto in altri comunicati stampa). E le municipalizzate oltre a fornire disservizi ai cittadini romani che pagano le tasse offrono buchi di bilancio spaventosi che si riversano sempre ai danni dei cittadini.
Vogliamo ricordare che si potrebbe fare con i soldi che le municipalizzate stanno sperperando.
• PIÙ ASILI NIDI
• RIFACIMENTO DI STRADE ORMAI COLABRODO
• PIÙ PARCHEGGI
• PIÙ SOLDI PER I MENO FORTUNATI
• PIÙ SERVIZI PUBBLICI PER I CITTADINI
• STRADE PULITE
• BAGNI PUBBLICI
• RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA
• PIÙ CULTURA E QUINDI PIÙ TURISMO E QUINDI PIÙ SOLDI PER I COMMERCIANTI ROMANI
• INCENTIVI PER ACQUISTI VARI (per favorire anche i commercianti)
L’elenco è solo un accenno di molti altri servizi che con i soldi che questi amministratori stanno sperperando si potrebbero mettere in atto per fare ciò che la politica ormai non fa. Oggi fare politica significa innanzitutto pensare al proprio tornaconto.
A.E.C.I. LAZIO crede che sia arrivato il momento di rovesciare il sistema e di cominciare a tagliare (virtualmente si intende) le teste degli amministratori che hanno sbagliato proprio per mettere in atto una cura risolutiva anche per le generazioni future. Se a pagare non sono coloro che sbagliano (i politici) gli amministratori che verranno (cioè i nuovi politici) continueranno ben sapendo che difficilmente non saranno loro a pagare.