PROVINCIA DI ROMA: BANDO CUCITO SU MISURA?
17 giugno 2010
La pubblicazione del bando della Provincia di Roma, pubblicato curiosamente il 14 giugno ponendo la scadenza il 21 (7 giorni di tempo per presentare un progetto) ci invita a far luce sia sul bando e, a questo punto, sullo stato di un settore come quello delle associazioni dei consumatori.
Veniamo innanzitutto al Bando “Affidamento servizio di consulenza presso gli sportelli dei consumatori della Provincia di Roma” (Avviso pubblico approvato con Determinazione dirigenziale R.U. n. 4212 dell’11/6/2010). La ristrettezza dei tempi messi a disposizione è certamente un vantaggio per tutte le associazioni che hanno già presentato progetti per bandi similari. Infatti, nella fattispecie, gli sportelli della Provincia di Roma, sono stati creati già dalla vecchia amministrazione Gasbarra, quindi si tratta di sportelli già presenti sul territorio, affidati ad associazioni di consumatori che hanno vinto gare presentando progetti similari. Si potrebbe dunque pensare ad un vantaggio per queste associazioni?
Gli indizi purtroppo non si limitano a quanto sopra esposto. Il bando, ovviamente, stabilisce una scala di valutazione trasparente. Ovvero, i partecipanti (coloro i quali saranno in grado di presentare un progetto entro le ore 12.00 di lunedì 21 giugno) sono a conoscenza dei parametri di giudizio di ogni singolo progetto. La Provincia di Roma ha quindi stabilito un punteggio fino a 20 punti per qualità del progetto (originalità, contenuti e modalità di attuazione del servizio) un punteggio fino a 30 punti per curricula degli esperti che presteranno consulenza agli utenti degli Sportelli un punteggio fino a 10 punti economicità del progetto intesa come rapporto tra costi e qualità dell’offerta proposta ed un punteggio fino a 40 punti per esperienza nella gestione di Sportelli dei Consumatori nell’ambito della Pubblica Amministrazione della Regione Lazio
Ricapitolando dunque.
1) La Provincia di Roma ha dato 7 giorni di tempo dalla pubblicazione del bando per la presentazione del progetto (per i fortunati che sono riusciti a sapere del bando stesso)
2) ha stabilito un punteggio di 40 punti per le associazioni che hanno già partecipato a progetti similari; la qualità viene in secondo piano.
Da questi indizi è possibile tracciare un identikit dei probabili fruitori di questo bando? O meglio, è possibile tracciare il profilo delle associazioni che verranno di fatto escluse?
L'Italia è il paese delle stranezze. Il paese delle Caste, dei potentati, delle lobby. Piccole o grandi che siano. Le Associazioni dei Consumatori possono essere delle piccole lobby di potere. Delle roccaforti di ostentata purezza "mediatica" posta come baluardo di una politica ormai inesistente: la difesa dei meno. La difesa dei meno fortunati, dei meno rappresentati, dei meno abbienti per dirla in maniera colta. La difesa che dovrebbero fare strutture come i sindacati dei lavoratori e come i partiti politici.
Probabilmente incastrati ed impegnati negli ingranaggi delle poltrone hanno costruito solo una facciata. Il baluardo è solo una facciata.
Nel Lazio le associazioni di difesa dei consumatori si dividono in associazioni controllate dai sindacati, che pongono un conflitto di interesse macroscopico (difendere il lavoratore o difendere il consumatore?) e al tempo stesso rappresentano una vera e propria casta (cit. L’altra Casta – S. Liviadotti – Bompiani 2008). Altre sono del tutto inesistenti, o meglio, esistono esclusivamente per partecipare alla spartizione della torta, non hanno ufficio, né numero telefonico, né presenza territoriale. Altre ancora esistono solo in funzione della vanesia dei loro presidenti che, non riuscendo ad entrare in politica direttamente, prendono le associazioni di consumatori come un surrogato e al tempo stesso come trampolino di lancio per un più ambito posto di potere.
A.E.C.I. LAZIO (associazione vera e realmente indipendente) contesta sia la tempistica del bando pubblicato della Provincia di Roma, sia il metodo di giudizio lesivo al tempo stesso sia del principio di concorrenza sia dell’interesse pubblico. A.E.C.I. LAZIO chiede dunque al Presidente Della Provincia Di Roma Nicola Zingaretti, e all’Assessore Serena Visentin un intervento diretto a ristabilire la regolarità del bando riformulando sia i tempi di presentazione sia il metodo di giudizio.
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