MENO F35 PIU' SERVIZIO PUBBLICO
29 luglio 2015

A.E.C.I. è certamente favorevole al controllo della spesa
pubblica specialmente per la voce di bilancio più importante dove, certamente,
si nascondono sacche di corruzione e malversamenti di denari pubblici.
Il paradosso di questo paese è che, come sempre, da parte di
ogni governo di destra o di sinistra cerca di trovare risorse pubbliche nelle
voci di bilancio.
La differenza tra tagli lineari e tagli programmatici è data
dallo studio di settore. Studio di settore che evidente i nostri politici hanno
preferito non fare ed optare per tagli lineari senza alcuna strategia di sviluppo.
Ovviamente, come sempre in
Italia, tutto questo cadrà nel vuoto ma uno studio commissionato da
Microsoft a Netics dimostra che ci sono importanti margini di risparmio nella
Pubblica Amministrazione italiana, sfruttando le potenzialità della comunicazione
integrata e della collaborazione e ottimizzando l'infrastruttura di
telecomunicazioni per ridurre le trasferte e migliorare la produttività dei
dipendenti.
È certamente il momento, visto i tempi che corrono e i buoni
propositi di revisione della spesa. Per contro, lo scetticismo scatta
inevitabilmente, considerati i precedenti e dato lo sconforto di quanto si è
visto in parlamento. La speranza è però ultima a morire e allora ben vengano
contributi come questo di Microsoft.
Lo studio intitolato "La comunicazione digitale al
servizio della Spending Review" mostra che, attraverso un'operazione di
diffusione delle tecnologie di comunicazione integrata e collaborazione negli
enti pubblici in Italia, si potrebbero generare risparmi pari a circa 1.381 euro/anno
per dipendente, con un valore assoluto complessivo a livello di Sistema Paese
superiore ai 2,9 miliardi di euro all'anno.
Il risultato è ottenuto analizzando la spesa in
telecomunicazioni della PA e quella riconducibile a riunioni e trasferte dei dipendenti
pubblici, che nel complesso ammontano a un totale di circa 3,755 miliardi di
euro/anno (1.788 euro/anno per dipendente).
Per scaricare il documento seguire il link http://www.euroconsumatori.eu/articolo/466
