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DDL CONCORRENZA. REGALI ALLE COMPAGNIE E RESTRIZIONI AI CONSUMATORI

4 giugno 2015

Associazione Consumatori
Roma - 04 giugno 2015  - Al grido di "sfidiamo le lobbie" il Presidente del Consiglio aveva dato avvio al cosiddetto Decreto Concorrenza. “Più che liberalizzazioni io direi “Italia semplice”, tutela dei consumatori. È il tentativo di attaccare alcune rendite di posizione. Una sforbiciata, perché riduciamo il gap tra chi gode di rendite e chi no e tentiamo di eliminare qualcosa di troppo”. Così il premier Matteo Renzi aveva riassunto la ratio del DDL sulla Concorrenza.

Il risultato ottenuto è invece un elenco di favori alle lobbie (Assicurazioni, Imprese Energetiche, Compagnie Telefoniche, distribuzione farmaceutica, vendite immobiliari. I consumatori, ancora una volta, sono risultati la parte più debole e la parte perdente.

Il Consiglio dei ministri ha evitato la perdita per le farmacie dell’esclusività della vendita dei farmaci di fascia C con ricetta a favore anche di parafarmacie e Gdo. Va detto che in Italia si registra il prezzo più basso (su media europea) della distribuzione dei farmaci stessi (http://www.quadernidifarmacoeconomia.com/archivio-qf/qf7/149-n7-valeco.html).

Quello che non convince, invece, è il regalo alle assicurazioni. Dal costo della scatola nera (addebitati ai consumatori) . La nostra Associazione di Consumatori ritiene il mercato delle Assicurazioni uno dei più sensibili. Alla luce dell’obbligo ma anche del confronto europeo. Il confronto è stato effettuato per ANIA dalla multinazionale della consulenza Boston Consulting Group fra settembre e novembre 2013 ed ha evidenziato che la differenza di costo dell’assicurazione auto fra l’Italia e gli altri paesi europei oggetto d’analisi è notevole (e cioè: nel nostro si paga di più) individuandone le cause in vari oneri che, stratificatisi nel tempo, sono diventati difficili da eliminare. Primo fra tutti l’onere del costo dei danni alla persona, cui va aggiunto il peso delle frodi non rilevate (il doppio rispetto a quelle degli altri paesi presi come riferimento) e il basso livello di riparazioni tramite carrozzerie convenzionate, oltre che l’elevato numero di veicoli circolanti senza assicurazione. Regalo che si somma alla riduzione a metà del risarcimento del danno esistenziale non tenendo conto delle tabelle del tribunale di Milano

MERCATO TUTELATO ENERGETICO

L’abolizione del “mercato tutelato” per famiglie e piccole imprese slitta al 2018. Via quindi le tariffe di riferimento fissate ogni tre mesi dall’Aeegsi che tutelano le famiglie da impennate di prezzi ed eventuali comportamenti collusivi fra gli operatori. E via l’azione calmierante dell’Acquirente unico, che consente anche ai clienti tutelati la partecipazione al mercato all’ingrosso a prezzi concorrenziali. L’Antitrust e l’Aeegsi dovranno comunque vigilare e controllare su eventuali pratiche scorrette.

Dal nostro punto di vista l'abolizione del Mercato Tutelato è, di fatto, un regalo alle Imprese Energetiche. Ricordiamo che ENI ed ENEL sono società a partecipazione pubblica e difficilmente in parlamento può passare una legge contraria ad operatori energetici.

Perché questo scenario? Innanzitutto, i consumatori dovranno lasciare la mano dell’Autorità e quella dell’Acquirente Unico e districarsi tra una miriade di offerte per sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura sul mercato libero. I più liberisti sostengono che proprio questa sia l’arma giusta per le famiglie per risparmiare, dimenticandosi però di aggiungere che ciò vale in un mercato maturo che funziona bene. Non in uno costellato da pubblicità ingannevoli e risparmi fittizi. L’abolizione del “mercato tutelato” per famiglie e piccole imprese slitta al 2018.

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