STOP AI COSTI DI RECESSO: MA GLI OPERATORI TELFONICI FANNO MURO CONTRO LA DECISIONE DEL GOVERNO
19 febbraio 2015
Il Governo escluda la materia riguardante i servizi di Tlc dal ddl Concorrenza. E’ quanto chiede Cesare Avenia Presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, l’associazione della filiera delle imprese di Tlc, in merito alle notizie riportate da vari organi di stampa su misure inserite nel ddl concorrenza in materia di cambio di operatori di Tlc.
Secondo il Presidente, le misure ipotizzate, che fra altro introducono vincoli sulla durata delle offerte promozionali e impongono agli operatori di internalizzare i costi connessi al recesso contrattuale da parte dei consumatori – continua Avenia – sono frutto di un intervento su una materia, la tutela dei diritti dei consumatori, già ampiamente disciplinata dalle direttive europee recepite nel nostro ordinamento nazionale. In realtà si interviene con pesanti modifiche strutturali su tutto il settore delle comunicazioni elettroniche, andando a incidere sulla libertà di iniziativa economica dell’operatore e sulla sua capacità di continuare a proporre offerte concorrenziali, ma anche sulla libertà negoziale del cliente. Ne risulta un forte rischio di ingessare la dinamica competitiva del settore e penalizzare proprio le formule commerciali più innovative e vantaggiose per i consumatori: formule che hanno prodotto i maggiori benefici in questi anni, come dimostra il massiccio ricorso alla portabilità del numero e la riduzione vertiginosa, unica in Italia fra i servizi di pubblica utilità, subita in questi anni dai prezzi dei servizi di telefonia fissi e, in particolare da quelli del mobile che hanno registrato un calo dell’ordine del 50% nel triennio 2011-2013.
A.E.C.I è ovviamente favorevole all'abbattimento dei costi di recesso tale decisione porterà maggior concorrenza nel mondo delle telecomunicazioni a favore dei consumatori.