ANTITRUST SANZIONA TELKOM PER PRATICHE AGGRESSIVE SU RECUPERO CREDITI
27 gennaio 2015
SANZIONE DI 320.000 EURO A TELKOM PER PRATICHE AGGRESSIVE SU RECUPERO CREDITI
“Pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive”: sono quelle che, a giudizio dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, Telkom S.p.A. ha messo in atto autonomamente per recuperare vari crediti a favore di Sky, inviando ai clienti “atti di citazione in giudizio presso sedi di Giudici di Pace senza il rispetto del Foro competente”. Per questo, l’Antitrust ha irrogato alla società una sanzione di 320.000 euro, da pagare entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento, che verrà pubblicato oggi nel Bollettino settimanale sul sito dell’Agcm. Il caso, segnalato all’Autorità da diversi consumatori tra il luglio 2013 e il marzo 2014, era rimbalzato anche sui media e in particolare era stato oggetto di un servizio nella trasmissione televisiva “Report”. Gli atti di citazione inviati da Telkom, “con l’indicazione di una fittizia data della prima udienza”, secondo l’Antitrust erano tali da esercitare sui destinatari “un indebito condizionamento, ingenerando il convincimento che, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, sia preferibile provvedere rapidamente al pagamento dell’importo richiesto piuttosto che esporsi a un contenzione giudiziario”. Questa pratica commerciale è stata giudicata, inoltre, “non conforme al livello di diligenza professionale ragionevolmente esigibile”.
“Pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive”: sono quelle che, a giudizio dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, Telkom S.p.A. ha messo in atto autonomamente per recuperare vari crediti a favore di Sky, inviando ai clienti “atti di citazione in giudizio presso sedi di Giudici di Pace senza il rispetto del Foro competente”. Per questo, l’Antitrust ha irrogato alla società una sanzione di 320.000 euro, da pagare entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento, che verrà pubblicato oggi nel Bollettino settimanale sul sito dell’Agcm. Il caso, segnalato all’Autorità da diversi consumatori tra il luglio 2013 e il marzo 2014, era rimbalzato anche sui media e in particolare era stato oggetto di un servizio nella trasmissione televisiva “Report”. Gli atti di citazione inviati da Telkom, “con l’indicazione di una fittizia data della prima udienza”, secondo l’Antitrust erano tali da esercitare sui destinatari “un indebito condizionamento, ingenerando il convincimento che, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, sia preferibile provvedere rapidamente al pagamento dell’importo richiesto piuttosto che esporsi a un contenzione giudiziario”. Questa pratica commerciale è stata giudicata, inoltre, “non conforme al livello di diligenza professionale ragionevolmente esigibile”.
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