GOVERNO: STOP ALLA NORMA SULL'ANATOCISMO
24 luglio 2014
Buone notizie per i consumatori italiani, e per i consumatori vessati dalle Banche e per buona pace della Banca d'Italia (a favore delle banche e non dei cittadini) . Nel decreto sulla competitività, infatti era stata introdotta la possibilità, per le banche di applicare interessi su interessi, (pratica sino ad oggi illecita e denominata con il temine tecnico "anatocismo".
Le commissioni al Senato hanno, in nottata, provveduto a cancellare il cavillo che avrebbe aperto a nuove vessazioni per i consumatori ed il governo ha dato parere favorevole a un emendamento che cancella “la norma contenuta all’articolo 31 del decreto, sul calcolo degli interessi sugli interessi” (Public Policy).
Particolare la posizione di Banca d'Italia nettamente a favore dell'anatocismo (e del sistema bancario). Il capo del Servizio stabilità finanziaria della Banca d’Italia Giorgio Gobbi in audizione davanti alle commissioni Industria e Ambiente del Senato sul decreto per la competitività delle imprese così s’era espresso: “Qualsiasi paese che non abbia una legislazione islamica accetta la capitalizzazione degli interessi, cioè l’applicazione degli interessi composti, di cui un sistema come il nostro non potrebbe fare a meno. Nessuna economia di mercato può funzionare senza questo meccanismo”.
Ancora una volta le Istituzioni, che dovrebbero essere a tutela dei cittadini e delle parti deboli, si schierano, apertamente, senza indugi e senza alcuna vergogna, a favore dei poteri forti.
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