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UNA GIORNATA VITTIMA DELLO STATO: LA LEGGE BASSANINI QUESTA SCONOSCIUTA

9 giugno 2014

Associazione Consumatori

Sembra un incubo. Uno di quelli più stressanti in cui si spera di svegliarsi presto. Ma non lo è. È tutto vero. Il tutto inizia qualche mese fa ricevendo una cartella EQUITALIA dalla somma di quasi 1.500. L’intera cartella esattoriale è relativa a sanzioni amministrative. Gran parte della stessa Cartella Esattoriale non è dovuta perché notificata a indirizzo non corrispondente a quello di residenza.

Sin qui nulla di strano. Dietro la cartella esattoriale vi sono dei numeri telefonici da contattare per risolvere il problema. Detto fatto. Contatto il responsabile che inizialmente mi richiede la visura storica di residenza. Da bravo cittadino, dunque, mi reco al comune, stampo il relativo documento e lo invio al responsabile di EQUITALIA certo di aver risolto il problema. Nemmeno nei sogni (o negli incubi).

A questo punto, infatti, il problema dovrebbe essere risolto. Al momento del cambio di residenza , infatti, il cittadino compila 2 moduli: la richiesta del cambio di residenza e la richiesta di comunicazione alla motorizzazione civile del cambio da inserire su patente e libretto di circolazione. Ad attestare la richiesta ogni comune rilascia un solo certificato che attesta, esclusivamente, la richiesta di cambio di residenza ma non l’ulteriore richiesta alla Motorizzazione.

EQUITALIA è ben a conoscenza di tale buco di sistema e si infila proprio in questo piega difettosa. Infatti il documento successivo che richiede l’agenzia di riscossione è la certificazione dell’avvenuto invio alla Motorizzazione Civile.

Mi rivolgo nuovamente al Comune e il funzionario mi dice che non sono in possesso del documento originale inviato direttamente alla Motorizzazione Civile.

A questo punto tento la registrazione al Portale dell’Automobilista. Inserito i dati il sistema mi rifiuta la registrazione per incongruenza dei dati. Il dato che manda in tilt il sistema è il numero di patente che non coincide (secondo il sistema) con il mio luogo di nascita.

Altro problema e a questo punto chiamo il numero verde del Portale dell’Automobilista. La linea (dopo 15 minuti di attesa) cade. Dopo diversi tentativi riesco per fortuna a terminare la registrazione ma all’interno del portale non è possibile risalire alla certificazione del cambio di indirizzo sulla Patente di Guida.

Una spirale infinita. Il cittadino tra incudine e martello. Chiuso in un sistema creato ad arte per obbligarlo a pagare sempre. Anche quando ha ragione in un sistema che via via ha eliminato le possibilità di aver ragione per il singolo cittadino.

IN CASO DI SANZIONI INGIUSTE? MEGLIO PAGARE

Negli anni lo Stato ha creato infatti sistemi tesi a limitare l’azione di tutela del cittadino. Oggi, per esempio, per un cittadino è conveniente pagare una sanzione e non contestarla. Se un cittadino, dunque, viene sanzionato ingiustamente, il sistema economico creato per limitare (spesso contrastare) le opposizioni, funziona ottimamente. Per il cittadino è meglio subire un’ingiusta sanzione che contestarla.

A questo punto un normale cittadino sarebbe invitato ad arrendersi e a pagare. Non conoscendo i propri diritti. Non conoscendo le possibilità riconosciute per rivalersi anche nei confronti del responsabile del procedimento. Il sistema è creato propriamente ad arte.

LA LEGGE BASSANINI QUESTA SCONOSCIUTA

Con l'entrata in vigore delle leggi n° 127/97 e n° 191/98 (c.d. leggi BASSANINI "bis" e "ter") è in atto nel nostro Paese, un importante processo di "sburocratizzazione" e semplificazione amministrativa per riformare la Pubblica Amministrazione e farla funzionare in maniera più efficace e trasparente.

Consisterebbe (il condizionale è d’obbligo) nella facoltà riconosciuta ai cittadini di presentare, in sostituzione delle tradizionali certificazioni richieste, propri stati e requisiti personali, mediante apposite dichiarazioni sottoscritte (firmate) dall'interessato. La firma non deve essere più autenticata. L'autocertificazione dovrebbe sostituire (il condizionale è d’obbligo) i certificati senza che ci sia necessità di presentare successivamente il certificato vero e proprio. La pubblica amministrazione ha l'obbligo di accettarle, riservandosi la possibilità di controllo e verifica in caso di sussistenza di ragionevoli dubbi sulla veridicità del loro contenuto .

Tutto questo dal 1997/98. Oltre 16 anni di mancata applicazione sistematica ai danni del cittadino che è sempre vittima. 

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