TARES: RITARDI E DISAGI. ECCO COME EVITARE LA MORA
15 gennaio 2014
Il decreto Salva Italia (dl 201/2011 convertito con la legge 214/2011) con l'articolo 14 ha introdotto la nuova imposta Tares
In tutti i Comuni si dovrà pagare una maggiorazione Tares, da 30 centesimi al metro quadrato, che deve portare un miliardo di euro nelle casse dello Stato.
A CHI PAGARE
A riscuoterla dovrebbero essere stati i Comuni, entro il 16 dicembre. In caso contrario c'è tempo fino al 24 gennaio 2014 per pagare (senza sanzioni) la maggiorazione Tares nei Comuni che non hanno attivato la riscossione dell'imposta entro lo scorso 16 dicembre.
ALCUNI DATI
In tredici anni, dal 2000 al 2013, la tassa sui rifiuti è aumentata del 67%. E' quanto calcolato dall'ufficio studi della Cgia di Mestre, analizzando i bilanci di 11 comuni.
Dal monitoraggio è emerso come, tredici anni fa, ogni famiglia pagava mediamente 270 euro. Ora, con il debutto della Tares, invece, dovrà spendere intorno ai 451 euro. Un'evidenza che ha scatenato dubbi e polemiche, su tutte quelle del segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, il quale s'è domandato come sia possibile che "nel 2013 le famiglie paghino un importo così pesantequando negli ultimi cinque anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5%" mentre "’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata di oltre il 30 per cento?”.
Fino all'anno scorso, nei comuni, il pagamento per i rifiuti veniva effettuato attraverso l'applicazione della Tarsu che, stando all'evidenze, pare fosse molto meno onerosa che la sua sostituta Tares.
Infatti, spiega la Cgia, "la Tares dovrà assicurare un gettito in grado di coprire interamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, vincolo non previsto con l’applicazione della Tarsu. In secondo luogo, si prevede una maggiorazione su tutti gli immobili pari a 0,3 euro al metro quadrato con la quale si andranno a finanziare i servizi indivisibili dei Comuni.
Dall'analisi dei bilanci dei Comuni italiani (anno 2010) è emerso che lo scostamento tra quanto incassato con la Tarsu/Tia e il costo del servizio di raccolta e smaltimento ammonta a circa 0,9 miliardi di euro”.
RITARDI E DISAGI IN TUTTA ITALIA
La situazione è a macchia di leopardo. Il quadro, notevolmente frammentario, complica la situazione.
La Tares fatica ad affacciarsi, ma il Fisco italiano conosce tra i suoi tanti primati anche la maggiorazione del tributo che non c'è. In tutti i Comuni, anche dove si continueranno ad applicare le vecchie tasse e tariffe rifiuti, si dovrà pagare la maggiorazione Tares, da 30 centesimi al metro quadrato, che deve portare un miliardo di euro nelle casse dello Stato.
COME EVITARE LA MORA?
Molti cittadini hanno ricevuto in ritardo il bollettino. Alcuni comuni hanno già fatto sapere che non applicheranno eventuali more. In ogni caso, specie per coloro i quali gli importi sono elevati, è consigliabile l'invio di un reclamo con certificazione dell'invio (posta certificata, fax, raccomandata)
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