LA POLITICA DELLE TASSE HA PRODOTTO DISSERVIZI IN CAMBIO DELLA PRESSIONE FISCALE PIU' ALTA AL MONDO
19 giugno 2013
ROMA - La pressione fiscale effettiva "si é impennata fino al 53%". Lo afferma il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, in un'audizione in Parlamento.
Le "ampie dilazioni di pagamento" a Equitalia (fino a 74 rate portate a 120 dal decreto del fare) contengono "il rischio da un lato di un indebolimento dell'azione della società e dall'altro un potenziale elemento di distorsione della concorrenza tra operatori economici", ha aggiunto Giampaolino
L'evasione fiscale, ha aggiunto, 'continua ad essere un problema molto grave''. Ma esistono "divisioni su un tema come quello del contrasto all'evasione che per sua natura dovrebbe costituire elemento di piena condivisione e concordanza".
La politica dei partiti prima, dei tecnici dopo, dei saggi ora ha prodotto il disfacimento dello stato sociale e la pressione fiscale più alta al mondo. Il cittadino italiano lavora oltre la metà dell'anno solo per pagar imposte per servizi al cittadino totalmente inefficienti.
Il quadro è drammatico se non tragico e la partitocrazia non riesce a trovare risposte a questo disfacimento iniziato circa 30 anni fa. Tante tasse per tanta burocrazia ed inefficienza e tanto debito pubblico.
La realtà che si evince è la totale inadeguatezza della intera classe che ha governato e governa questo paese.
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