POSTE MOBILE RISPONDE ALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI SUL CASO 0 PENSIERI
22 maggio 2013
Fa certamente piacere ricevere "precisazioni" da parte dell'operatore Poste Italiane e, in particolare, Poste Mobile. A.E.C.I. è certamente un'associazione seria e corretta e, prima di lasciare il lettore alla lettura delle precisazioni, vogliamo (a nostra volta) precisare.
A.E.C.I. riceve (dall'alto delle oltre 700 visite quotidiane) decine di segnalazioni giornaliere. I nostri consulenti rispondono a tutte le segnalazioni e richieste di aiuto. Qualora si tratti di disservizi simili, prima di pubblicare notizie abbiamo l'abitudine di fare delle verifiche dirette. Anche nel caso di Poste Mobile (vi invitiamo a leggere il comunicato http://www.euroconsumatori.eu/leggi_comunicato.php?id=110) la nostra associazione ha verificato direttamente e, tra l'altro, risolto il problema ai consumatori che si sono direttamente rivolti ad A.E.C.I.
Come sempre, anche in questo caso, pubblichiamo la risposta dell'operatore.
Riceviamo e pubblichiamo una rettifica di PosteMobile Spa in relazione all’articolo “0 Pensieri” di Poste Mobile, A.E.C.I.: attenzione agli addebiti automatici.
“Con la presente intendiamo fornire alcuni chiarimenti in merito all’articolo apparso sul sito internetwww.helpconsumatori.it in data 14.05.2013, dal titolo “0 Pensieri di PosteMobile A.E.C.I. : attenzione agli addebiti automatici”, chiedendone contestualmente l’immediata rettifica.
Nell’articolo sopra citato, infatti, l’Associazione Europea Consumatori Indipendenti (di seguito “Associazione”) “mette in guardia” i consumatori su alcune presunte “anomalie” del Piano tariffario “0 Pensieri” (di seguito “Piano tariffario”) reso disponibile dalla scrivente alla propria clientela.
In base a quanto evidenzierebbe l’Associazione, in base a segnalazioni ricevute da alcuni consumatori, i sottoscrittori del Piano Tariffario si vedrebbero addebitare – in caso di mancato pagamento del costo mensile base previsto per la fruizione del Piano Tariffario stesso – un importo di 2,50 € per l’utilizzo di un “bulk” di 250 MB di traffico dati.
A detta dell’Associazione tale addebito sarebbe automatico, non autorizzato dal cliente e relativo ad un presunto servizio dal cliente stesso mai richiesto.
Premettendo che le informazioni riportate nell’articolo appaiono assolutamente errate, fuorvianti per il pubblico dei consumatori, ingiustamente diffamatorio nei confronti di PosteMobile e certamente non oggetto di debita verifica da parte di Codesti Enti, la Scrivente intende fornire i necessari chiarimenti.
In realtà detti addebiti sarebbero determinati semplicemente dall’applicazione, al traffico dati effettuato dal cliente, della tariffa base a consumo prevista in caso di temporanea sospensione del Piano Tariffario per mancato pagamento del relativo costo mensile da parte del cliente stesso.
L’applicazione di tale tariffa non solo è chiaramente esplicitata nella scheda di dettaglio relativa al Piano Tariffario, presente sul sito www.postemobile.it ma è anche oggetto di specifici SMS informativi che ciascun cliente riceve in prossimità e contestualmente alla scadenza del termine previsto per il rinnovo del costo mensile previsto dal Piano Tariffario, in linea con il quadro regolamentare vigente.
La tariffa sopra indicata, si ribadisce, è applicata al cliente esclusivamente in caso di accesso alla rete internet da cellulare, in caso di mancato pagamento del costo mensile del Piano Tariffario e – dunque – in caso di temporanea sospensione del Piano Tariffario stesso per cause dipendenti direttamente dalla volontà del cliente.
E’ evidente dunque come la condotta della Scrivente sia assolutamente in linea con il quadro regolamentare e normativo vigente, oltrechè con i canoni di massima trasparenza – anche e soprattutto in termini di comunicazione al cliente finale – correttezza e cura del cliente che da sempre caratterizzano l’operato di PosteMobile