CARO STORACE, CHI AMA ROMA NON LA SPORCA. Lettera aperta di A.E.C.I. LAZIO all'Onorevole Storace per chiedere di ripulire Roma dai suoi manifesti selvaggi.
22 febbraio 2012
CARISSIMO STORACE, CHI AMA ROMA NON LA
SPORCA.
Lettera aperta di A.E.C.I. LAZIO all’Onorevole Storace per chiedere di ripulire Roma dai suoi manifesti selvaggi.
In questi giorni Roma è letteralmente tappezzata di manifesti e striscioni de La Destra con i quali l’Onorevole Francesco Storace afferma: “AMO ROMA E TI ASPETTO AL CORTEO DEL 3 MARZO”.
Con sommo dispiacere e rammarico segnaliamo le modalità con le quali l’Onorevole Storace ha deciso di rivolgere urbi et orbi quest’invito facendo affiggere e attaccare i cartelli ovunque: cabine elettriche, cabine del gas, paline delle fermate autobus, muri della metropolitana, ogni spazio è stato ben utilizzato.
Alla vista di tutto ciò, la domanda è sorta spontanea: chi ama Roma, può permettere una simile deturpazione e violenza?
E, pertanto, A.E.C.I. Lazio desidera sottoporre tale interrogativo proprio a Francesco Storace indirizzandogli una lettera aperta:
CHI AMA ROMA NON
LA SPORCA. E, soprattutto, non dovrebbe farlo un Politico, che ha scelto di
occuparsi della Cosa Pubblica.
Roma merita AMORE.
Roma merita RISPETTO. Roma è il BIGLIETTO DA VISITA dell’Italia che si mostra
al mondo.
E, oggi, Roma si
presenta come con una Città sporca, piena di manifesti selvaggi, di buche, di
macchine parcheggiate in terza fila.
La colpa di tutto ciò non è solo sua, Onorevole
Storace, la colpa è dell’Amministrazione
che permette questi atti di vandalismo, è di tutti gli Onorevoli Consiglieri comunali che oggi e sino ad oggi hanno
occupato gli scranni del Campidoglio, la colpa è dei Politici che, quando devono comunicare il loro pensiero, non
guardano e non si interessano a come questo sarà trasmesso.
Eppure, Onorevole
Storace, il suo passato ed esperienza da giornalista e comunicatore all’interno
di Uffici Stampa prima, sino agli incarichi istituzionali di Governatore della
Regione Lazio poi e, addirittura, Ministro della Salute e Senatore della
Repubblica, dovrebbero quantomeno averlo reso sensibile e attento alle tematiche ambientali e civili.
Eppure, Onorevole
Storace, è recidivo nel suo agire:
ricordiamo la campagna di comunicazione per la manifestazione del 4 febbraio 2012. Roma fu invasa con selvaggia affissione da cartelli ovunque e
manifesti 6x3 su pareti e muri della metropolitana. Anche lì, alla conquista di
ogni centimetro di spazio disponibile e della vetrina migliore.
E ora, per la
manifestazione del 3 marzo, ritorna
all’attacco, o meglio all’attacchinaggio.
Chi ama Roma la difende.
Chi ama Roma la rispetta e fa sì che tutti la rispettino.
Chi ama Roma la amministra con il cuore.
Chi ama Roma la rende un città migliore.
Chi ama Roma non la sporca, semmai la pulisce.
Come può amare
Roma una persona che la sporca ????
Come può amare
Roma un politico che non la rispetta ???
Come può un
amministratore che sporca Roma renderla una città migliore ???
Le cose sono due:
-
o
lei ha autorizzato la selvaggia affissione e dimostra con i fatti di non amare,
né rispettare Roma;
-
o,
se l’affissione è stata fatta a sua insaputa, lei non è in grado di
amministrare e governare il suo Partito e ricoprire incarichi istituzionali.
In entrambi i
casi, ci aspettiamo da lei, Onorevole Storace, un’assunzione di responsabilità
nei confronti dei romani, dei cittadini che a Roma vivono, dei turisti e delle
persone che a Roma vogliono respirare cultura e civiltà.
A.E.C.I. Lazio
le chiede una campagna politica attiva
per il rispetto della città da parte dei Partiti e una campagna di pulizia urbana, magari proprio a partire dai volontari
del suo partito che con “tanto amore” e zelo hanno contribuito a sporcare la
Città Eterna.
Aspettiamo una
risposta ai nostri interrogativi e ci auguriamo di rivedere presto pareti,
paline, cabine elettriche ripulite da tanto scempio. E saremo i primi a
renderle merito.
Cordialmente,
A.E.C.I.
Lazio”
Certamente La Destra di Storace non è né il primo partito che opera “attacchinaggio selvaggio”, né sarà l’ultimo.
Ma pensiamo
fortemente che non dobbiamo abituarci
all’inciviltà e che dobbiamo
attivarci e pretendere che chi ci governa ci aiuti a vivere una Città
migliore e sia davvero innamorato di Roma e del nostro Paese.
Roma,
22 febbraio 2012