Bar, ristoranti, palestre e attività commerciali: Perché pagare Spotify non basta (e come evitare accertamenti e multe)
22 dicembre 2025
È una scena che si ripete sempre uguale: arriva il controllo, chiedono che musica stai diffondendo, mostri l’abbonamento a Spotify… e la risposta è: “Non è sufficiente”.
Risultato? Verbale, richiesta di pagamento arretrato, sanzioni. E spesso
anche parecchio salate.
Facciamo chiarezza, senza giri di parole.
Il grande equivoco: Spotify ? musica legale per i locali
Spotify (e servizi simili) è pensato per uso personale e
domestico, non per la diffusione in luoghi aperti al pubblico.
Nei termini di utilizzo è scritto chiaro: bar, ristoranti, palestre, negozi
e attività commerciali sono esclusi.
Tradotto brutalmente:
anche se paghi Spotify Premium, stai comunque violando il diritto d’autore
se lo usi nel tuo locale.
Ed è proprio da qui che partono gli accertamenti.
Chi fa i controlli (e perché arrivano)
I controlli possono arrivare da:
- SIAE
- LEA
- Soundreef
- oppure
da società incaricate che operano per conto di questi organismi
Le verifiche nascono spesso da:
- segnalazioni
- controlli
a campione
- incroci
di dati (social, sito web, recensioni, video)
- semplice
presenza di musica diffusa nel locale
Niente complotti: se diffondi musica, prima o poi bussano.
I problemi più comuni che colpiscono palestre e locali
1. Paghi Spotify ma non i diritti
È il caso più frequente.
Il gestore è convinto di essere in regola, ma non ha alcuna licenza per la
diffusione pubblica.
2. Licenza incompleta o sbagliata
Hai pagato SIAE, ma:
- manca
la copertura per i diritti connessi
- il
repertorio utilizzato non è quello coperto
- la
metratura o il tipo di attività non coincidono
Risultato: contestazione parziale ? richiesta di
integrazione + sanzione.
3. Accertamenti retroattivi
Altro classico:
“Lei diffonde musica da anni, ora paghi anche gli anni precedenti”.
Qui gli importi lievitano rapidamente, soprattutto
per palestre e locali grandi.
4. Pressioni e comunicazioni poco chiare
Molti gestori ricevono:
- lettere
vaghe
- richieste
aggressive
- scadenze
strette
- importi
spiegati male
E spesso pagano per paura, non perché tutto sia
realmente dovuto.
Le palestre: un bersaglio perfetto
Le palestre sono tra le più colpite perché:
- diffondono
musica in modo continuativo
- hanno
più ambienti (sala pesi, corsi, spogliatoi)
- spesso
usano playlist commerciali
- fanno
video social con musica in sottofondo
Per chi controlla, sono facili da individuare.
Esistono alternative legali (anche gratuite)?
Sì, ma vanno usate con criterio, altrimenti è un
boomerang.
Musica royalty free
Esistono librerie di musica:
- senza
diritti d’autore
- con
licenze chiare per uso commerciale
- spesso
gratuite o a basso costo
Attenzione però:
ü
leggere sempre la licenza
ü
conservare le prove
ü
verificare che copra diffusione pubblica
Repertori specifici non gestiti da SIAE
Alcuni artisti rilasciano opere:
- con
licenze Creative Commons
- fuori
dai circuiti tradizionali
Ma serve documentazione precisa, non “l’ho trovata su
internet”.
Servizi professionali per musica d’ambiente
Esistono piattaforme pensate apposta per locali, con:
- musica
già autorizzata
- costi
chiari
- zero
sorprese ai controlli
Costano più di Spotify, sì.
Ma molto meno di una sanzione.
Il punto chiave (che pochi dicono)
Non tutte le richieste sono automaticamente legittime.
Non tutti gli importi sono corretti.
E non sempre devi pagare tutto e subito.
Molti gestori:
- non
sanno cosa stanno pagando
- non
sanno se la richiesta è fondata
- non
sanno di poter contestare
Ed è lì che iniziano i problemi seri.
Se hai ricevuto un accertamento: fermati un attimo
Prima di:
- firmare
- pagare
- accettare
un accordo
verifica cosa ti
stanno chiedendo e se è davvero dovuto.
Ogni caso è diverso: bar, ristorante, palestra, negozio,
superficie, tipo di musica, modalità di diffusione.
Se hai ricevuto un accertamento, una richiesta di
pagamento o una lettera da SIAE, LEA, Soundreef o società collegate,
apri subito un ticket.
Analizziamo la documentazione, verifichiamo la legittimità
delle richieste e ti diciamo con chiarezza cosa è dovuto e cosa no.
Meglio una verifica oggi che una multa domani.