Come non farsi "fregare" dalla qualità percepita.
11 dicembre 2025
Come le aziende costruiscono la qualità percepita (con
casi concreti)
1. Il marchio: il nome che “suona” migliore
Esempio:
- Acqua
minerale “di marca” al supermercato: bottiglia elegante, spot in TV,
testimonial.
- Acqua
con etichetta del supermercato: stessa fonte o simile, grafica banale,
prezzo più basso.
Tantissimi consumatori scelgono la prima convinti che sia
molto migliore, quando spesso la differenza reale è minima.
2. Prezzo: se costa di più “deve” essere meglio
Esempio:
- Shampoo
da 2,50 € e shampoo “professionale” da 12 €.
Molti pensano: “Quello da 12 € sarà sicuramente di qualità superiore”.
In realtà, a volte gli ingredienti sono molto simili: stai pagando marca, packaging e percezione.
3. Packaging e design: l’abito fa il monaco
Esempio:
- Pacco
di pasta in confezione semplice, grafica vecchia.
- Pacco
“gourmet” con cartone spesso, scritte tipo “tradizione”, “artigianale”,
“ricetta antica”, magari con la foto del mulino.
Nella testa del consumatore, la seconda pasta “deve” essere
migliore. Ma se guardi bene gli ingredienti, spesso sono identici: semola di
grano duro e acqua.
4. Pubblicità e storytelling: non ti vendo un oggetto, ma
uno stile di vita
Esempio in campo auto:
- Spot
di un SUV che mostra famiglie felici, natura, sicurezza, comfort,
tecnologia.
La percezione diventa: “Con questa macchina la mia vita sarà più sicura e serena”.
Poi magari: consumi elevati, optional costosi, manutenzione cara. La realtà è un po’ meno romantica.
5. Esperienza d’acquisto: negozio bello = prodotto buono
Esempio:
- Stesso
elettrodomestico comprato in un grande store ordinato, con personale
gentile, luci perfette.
- Lo
stesso prodotto comprato in un magazzino disordinato, con scatole
accatastate.
Il prodotto è identico, ma nel primo caso la percezione di
qualità dell’azienda e del marchio è nettamente più alta. E spesso lì sei più
disposto a spendere.
6. Recensioni e stelline: la nuova “verità assoluta”
Esempio:
- Due
frullatori: uno con 4,8 stelle e centinaia di recensioni, l’altro quasi
senza commenti.
Il primo ti trasmette sicurezza. Ma: - alcune
recensioni possono essere pilotate
- a
volte i voti sono influenzati da aspetti banali (consegna veloce) più che
dalla qualità del prodotto.
Come la qualità percepita ti guida (anche quando non
vorresti)
Paghi di più convinto di risparmiare “in qualità”
Esempio:
- Scegli
un detersivo “premium” tre volte più caro, convinto che lavi meglio.
Ma nei test comparativi indipendenti spesso i prodotti “base” tengono testa o sono addirittura migliori.
Ti affezioni al brand e smetti di confrontare
Esempio:
- Hai
sempre comprato lo stesso marchio di elettrodomestici “perché non mi ha
mai tradito”.
Intanto il mercato cambia: nuove aziende offrono prodotti migliori o più affidabili, ma tu non le consideri nemmeno perché la qualità percepita del tuo marchio storico è altissima.
Ti senti tradito quando la qualità reale crolla
Esempio:
- Smartphone
di marca blasonata: pubblicità ovunque, prezzo altissimo, promessa di
eccellenza.
Dopo un anno la batteria cede, l’assistenza è lenta e piena di cavilli.
Qui la distanza tra qualità percepita e qualità reale esplode. Il consumatore si arrabbia, ma spesso non reclama in modo strutturato: cambia marca in silenzio.
Come difendersi: esempi di approccio “freddo” alle scelte
- Guardare
oltre il marchio
Esempio: prima di comprare un televisore, confronta un brand famoso con uno “seconda linea” ma con: - stessa
tecnologia
- stessa
garanzia
- prezzo
inferiore
Spesso scopri che pagavi solo la scritta sulla cornice. - Leggere
le condizioni, non solo lo slogan
Esempio: offerte luce e gas “green”, “blocca prezzo”, “tutto incluso”.
Prima di firmare: - verifica
durata del contratto
- penali
di recesso
- condizioni
per gli aumenti
- se
il “green” è reale o solo marketing.
- Usare
le recensioni, non farsi usare dalle recensioni
- ignora
quelle troppo generiche tipo “perfetto, top, fantastico” senza dettagli
- cerca
chi descrive problemi concreti (durata, difetti, assistenza)
- Confrontare
costo e benefici reali
Esempio: - assicurazione
extra in cassa per un piccolo elettrodomestico da 40 €.
Paghi 12 € per una garanzia aggiuntiva che copre pochissimo oltre quella legale.
La qualità percepita (“sono più protetto”) non corrisponde al reale valore economico.
In sintesi: la qualità percepita è un segnale, non un
verdetto
Le aziende useranno sempre la qualità percepita per
influenzare le tue scelte:
- marchio
- prezzo
- pubblicità
- packaging
- recensioni
Tu puoi farci due cose:
- subirla,
pagare di più e scegliere “a pelle”;
- oppure
usarla come campanello d’allarme, e poi andare a controllare: dati,
condizioni, durata, assistenza, garanzia.
La qualità percepita ti dice cosa sembra buono.
La qualità reale, supportata da informazioni e diritti, ti dice cosa vale
davvero la pena comprare.