Perchè europafactor da anni cerca di oscurare gli articoli del nostro sito
11 dicembre 2025
Quando un’associazione di consumatori si trova da anni a fare “braccio di ferro” con una società di recupero crediti, una domanda sorge spontanea: perché tanta insistenza nel voler far sparire degli articoli dal web? Paura delle parole? Fastidio per le critiche? O, più semplicemente, timore che i consumatori inizino a conoscere davvero i propri diritti?
In questo articolo proviamo a giocare con una serie di
ipotesi – alcune volutamente ironiche – e poi arriviamo al punto vero: i nostri
articoli danno fastidio perché spiegano ai consumatori che molti dei crediti
richiesti sono, con ogni probabilità, prescritti o comunque non più esigibili.
E questo, per chi vive di recupero crediti, non è proprio un dettaglio.
Ipotesi n.1: non sopportano di vedere il loro nome su
Google accanto alla parola “diritti”
Prima ipotesi, scherzosa ma non troppo: Europa Factor forse
non ama l’idea che, digitando il suo nome su un motore di ricerca, compaiano
articoli in cui si parla di:
- diritti
del consumatore
- prescrizione
dei crediti
- richieste
di pagamento da verificare con attenzione
Molto più comodo un web “pulito”, dove compaiono solo le
loro versioni dei fatti o silenzi assoluti. Peccato che internet non funzioni
così e che il diritto di critica sia ancora, per fortuna, un diritto
costituzionale.
Ipotesi n.2: confondono il tasto “oscura articolo” con il
tasto “incassa crediti”
Altra ipotesi ironica: qualcuno potrebbe aver pensato che,
se un articolo sparisce, sparisce anche il problema. Come se cancellare un
testo su un sito di un’associazione consumatori cancellasse anche i dubbi sulla
legittimità delle richieste di pagamento.
È un po’ come pensare che, spegnendo la luce in casa,
spariscano anche le bollette. Purtroppo per chi ci prova, non funziona così: i
consumatori continuano a ricevere telefonate, solleciti, messaggi, e continuano
a rivolgersi a noi.
Ipotesi n.3: non gradiscono che qualcuno spieghi cos’è un
“credito prescritto”
Qui entriamo nel cuore del problema. Nei nostri articoli sul
recupero crediti, compreso quello che riguarda Europa Factor, spieghiamo con
parole semplici un concetto fondamentale:
se un credito è prescritto, il diritto di pretenderne il pagamento non esiste
più.
Tradotto: se passano determinati anni senza che il creditore
interrompa la prescrizione nei modi previsti dalla legge, quel credito diventa
inesigibile. E il consumatore non può essere più obbligato a pagare, anche se
qualcuno continua a chiamare o a scrivere.
Capisci perché questa informazione può dare fastidio a chi
lavora recuperando crediti vecchi, spesso datati, a volte – secondo quanto ci
raccontano i consumatori – potenzialmente prescritti?
Ipotesi n.4: i consumatori informati rovinano il business
Questa è l’ipotesi meno divertente ma più realistica: i
nostri articoli, le nostre guide e le nostre denunce pubbliche rovinano un
certo modello di business basato su:
- insistenza
telefonica
- richieste
di pagamento su vecchie posizioni debitorie
- pressione
psicologica su chi non conosce la prescrizione
- mancata
spiegazione chiara dei diritti del consumatore
Quando un consumatore legge che:
- ha
diritto a chiedere la documentazione del credito
- può
verificare se il credito è ancora esigibile
- non
è obbligato a pagare solo perché qualcuno lo chiama in modo insistente
allora improvvisamente il castello delle paure comincia a crollare.
Ed è qui che i nostri articoli diventano “scomodi”:
informano, spiegano, danno strumenti. E uno strumento in mano a un consumatore
vale più di mille telefonate di recupero crediti.
Ipotesi n.5: il problema non è l’articolo, ma il fatto
che i consumatori reagiscono
Negli anni abbiamo visto un effetto ricorrente:
- Pubblicazione
dell’articolo che spiega come difendersi da richieste poco trasparenti.
- Aumento
delle segnalazioni dei consumatori che cominciano a dire “no” o a chiedere
chiarimenti.
- Tentativi
di far rimuovere l’articolo, contestandone il contenuto o cercando di
oscurarlo.
È evidente che il problema non è tanto il testo in sé, ma
ciò che provoca: consumatori meno impauriti e più consapevoli. Per chi basa la
propria attività sul timore di una telefonata di recupero crediti, questo è un
bel problema.
L’ipotesi più plausibile: i nostri articoli toccano il
nervo scoperto dei crediti prescritti
Arriviamo quindi alla spiegazione più verosimile del perché
Europa Factor da anni cerca, in vari modi, di mettere in discussione o far
rimuovere i nostri contenuti:
nei nostri articoli ricordiamo continuamente che molti crediti oggetto di
recupero potrebbero essere prescritti e che il consumatore ha il pieno
diritto di verificarlo prima di pagare.
Per una società di recupero crediti, questo è un messaggio
devastante perché:
- mette
in discussione la “spontaneità” del pagamento
- riduce
l’efficacia della pressione telefonica
- spinge
il consumatore a rivolgersi a un’associazione di tutela invece di pagare
in silenzio
Noi non diciamo ai consumatori “non pagare mai”.
Diciamo qualcosa di molto più semplice (e per loro molto più pericoloso):
prima verifica se il credito esiste ancora e se è davvero dovuto.
Perché continueremo a scrivere (anche se a qualcuno non
piace)
Nonostante i tentativi di oscurare, contestare, segnalare o
mettere pressione, A.E.C.I. continuerà a fare quello che fa da anni:
- spiegare
ai consumatori cosa significa credito prescritto
- raccontare
come funziona il recupero crediti
- denunciare
comportamenti scorretti quando emergono
- offrire
assistenza gratuita o a costi accessibili alle persone che vengono
contattate tutti i giorni da società di recupero crediti
Se i nostri articoli danno fastidio a qualcuno, è
probabilmente perché stanno funzionando. Un consumatore informato paga solo ciò
che è dovuto, non ciò che qualcuno riesce a fargli temere.
Cosa puoi fare se ti chiama Europa Factor o un’altra
società di recupero crediti
Se ricevi:
- telefonate
insistenti
- richieste
di pagamento su vecchie posizioni
- messaggi
che ti fanno sentire minacciato o in colpa
non farti prendere dal panico e non correre a pagare subito.
Prima:
- Chiedi
sempre la documentazione completa del credito.
- Verifica
la data dell’ultimo atto interruttivo della prescrizione.
- Rivolgiti
a un’associazione di consumatori indipendente che possa analizzare la tua
situazione.
Noi continueremo a difendere il diritto di critica, il
diritto all’informazione e il diritto dei consumatori di non pagare crediti che
non potrebbero e non dovrebbero essere più richiesti.
E se questo rovina il business di qualcuno, il problema non
sono i nostri articoli. Il problema è quel tipo di business.
Sportello per il consumatore contatti
Puoi richiedere il nostro supporto per l’assistenza. AECI è un’Associazione di Consumatori, altamente specializzata nella risoluzione delle problematiche. Trattiamo, proprio su questa tema, migliaia di pratiche annuali. Potrai affidare dunque la tua pratica ai nostri esperti che sono altamente specializzati.
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