Classifica ospedali italiani Agenas 2025: cosa dice davvero il nuovo report
10 dicembre 2025
Quando si parla di “classifica ospedali italiani Agenas” non si sta guardando una hit parade da tifosi, ma il risultato di uno dei monitoraggi più seri sulla qualità delle cure nel Servizio sanitario nazionale: il Programma Nazionale Esiti (PNE), curato da Agenas e basato sui dati 2024.PNE+1
Vediamo, in modo chiaro e con i numeri alla mano, cosa
emerge dal PNE 2025: quali sono i 15 ospedali al top, dove sono le criticità e
come un cittadino può usare questi dati per orientarsi.
Che cos’è la “classifica” ospedali Agenas (e perché
tecnicamente non è una classifica)
Il Programma Nazionale Esiti (PNE) è uno strumento
pubblico che misura, con indicatori oggettivi, la qualità delle cure erogate da
ospedali pubblici e privati accreditati in Italia.PNE+1
In sintesi:
- usa
le schede di dimissione ospedaliera (SDO), i dati del pronto
soccorso e l’Anagrafe tributaria (per verificare lo stato in vita dei
pazienti);iO Donna
- valuta
1.117 strutture di ricovero per acuti;iO Donna+1
- si
appoggia a un sistema di rappresentazione grafica chiamato “treemap”,
che riassume la qualità delle cure su diverse aree cliniche;iO Donna+1
- copre
8 aree cliniche chiave: cardiocircolatorio, sistema nervoso,
apparato respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica,
gravidanza e parto, osteomuscolare, nefrologia.Il Fatto Quotidiano
Agenas lo ripete ogni anno: non è una classifica
commerciale, ma una valutazione di performance che serve a:
- programmare
la sanità futura;
- individuare
dove si cura meglio e dove, invece, bisogna correre ai ripari;
- fornire
ai cittadini uno strumento di trasparenza.
I numeri chiave del PNE 2025: chi va bene e chi è
“rimandato”
Dal report 2025 emergono alcuni dati che, tradotti dal
“politichese”, significano questo.
- Ospedali
valutati
- 1.117
strutture ospedaliere considerate, pubbliche e private accreditate.Corriere della Sera+1
- Chi
si prende i voti migliori
- Tra
le strutture valutate con il sistema “treemap” (871 in tutto, circa il
78%), 189 ospedali – circa il 21% – ottengono livelli di qualità
“alti” o “molto alti” nelle aree in cui sono stati misurati.iO Donna+1
- Quanti
sono “rimandati”
- 198
strutture su 1.117, quasi 2 ospedali su 10, vengono segnalate
come critiche rispetto agli standard e dovranno affrontare percorsi di
audit e revisione della qualità.Il Fatto Quotidiano+1
- La
situazione più problematica è in Campania, con 51 ospedali
sotto gli standard di valutazione, segno di un divario Nord–Sud che
non accenna a sparire.ANSA.it
- Dove
si concentrano le criticità cliniche
Le richieste di audit (cioè di verifica approfondita) si concentrano soprattutto su: - gravidanza
e parto: circa il 52,7% delle richieste di audit riguarda
quest’area, spesso per un uso eccessivo del taglio cesareo rispetto agli
standard;
- area
cardiocircolatoria: circa il 22,1% delle criticità è legato,
ad esempio, alla tempestività dell’angioplastica dopo un infarto.Il Fatto Quotidiano
- I
trend che migliorano
Non è tutto nero, anzi: - i tagli
cesarei primari scendono dal 25% del 2015 al 22% nel 2024 (il
Nord si avvicina allo standard OMS del 15%, il Sud resta spesso oltre il
25%);
- aumentano
i parti vaginali dopo taglio cesareo (dall’8 al 12%);
- in chirurgia
oncologica cresce la concentrazione di interventi nei centri ad alto
volume:
- tumore
della mammella: dal 72% al 90% dei casi trattati in centri ad
alto volume;
- colon:
dal 69% al 73%;
- prostata:
dal 63% all’82%;
- polmone:
dal 69% all’83%.Il Fatto Quotidiano
Tradotto: quando si centralizzano i casi più complessi
nei centri che ne fanno tanti, gli esiti migliorano. È esattamente quello
che PNE cerca di stimolare.
I 15 migliori ospedali italiani secondo Agenas
All’interno di questo quadro, Agenas evidenzia 15
ospedali che rappresentano l’eccellenza nazionale: sono strutture valutate
su almeno 6 delle 8 aree cliniche, e che per il 2024 hanno raggiunto un livello
complessivo “alto” o “molto alto”.iO Donna+2iO Donna+2
L’elenco, con regione e numero di aree cliniche valutate, è
il seguente (tutto su dati Agenas – PNE 2025):Il Fatto Quotidiano+1
- Ospedale
Bolognini di Seriate (Lombardia), valutato su 6 aree;
- Ospedale
di Montebelluna (Veneto), 6 aree;
- Ospedale
di Bentivoglio (Emilia-Romagna), 6 aree;
- Ospedale
di Città di Castello (Umbria), 6 aree;
- Ospedale
Maggiore di Lodi (Lombardia), 7 aree;
- Fondazione
Poliambulanza di Brescia (Lombardia), 7 aree;
- Ospedale
Papa Giovanni XXIII di Bergamo (Lombardia), 7 aree;
- Istituto
Clinico Humanitas di Rozzano (Lombardia), 7 aree;
- Ospedale
di Cittadella (Veneto), 7 aree;
- Ospedale
di Fidenza (Emilia-Romagna), 7 aree;
- Presidio
ospedaliero Lotti di Pontedera (Toscana), 7 aree;
- Stabilimento
Umberto I – G.M. Lancisi (Marche), 7 aree;
- AOU
Federico II di Napoli (Campania), 7 aree;
- Ospedale
di Savigliano (Piemonte), 8 aree;
- Ospedale
di Mestre (Veneto), 8 aree.
Due strutture – Savigliano e Mestre – spiccano perché
ottengono la valutazione più alta considerando tutte e otto le aree cliniche.Il Fatto Quotidiano+1
Geograficamente, il quadro è piuttosto chiaro:
- 5
ospedali in Lombardia,
- 3 in
Veneto,
- 2 in
Emilia-Romagna,
- 1
rispettivamente in Piemonte, Toscana, Marche, Umbria e Campania.Il Fatto Quotidiano+1
Il Sud riesce a entrare nella “top 15” solo con l’AOU
Federico II di Napoli.
Nord vs Sud: cosa racconta la classifica ospedali
italiani Agenas
Il PNE 2025 conferma quello che chi vive la sanità italiana
percepisce da anni:
- il Nord
concentra la maggior parte dei centri ad alto volume e ad alta qualità;
- il Sud
soffre per dispersione dei casi, strutture piccole, tempi di accesso alle
cure più lenti, soprattutto in urgenza (infarto, stroke) e in ambito
materno–infantile;ANSA.it+1
- la
Campania è la regione con più ospedali sotto gli standard, ma criticità
esistono in diverse aree del Mezzogiorno.ANSA.it
Questo significa, in concreto, che:
- un
paziente oncologico del Sud più facilmente sarà costretto a spostarsi per
interventi complessi verso centri del Centro–Nord;
- in
molte aree la tempestività (per esempio dell’angioplastica dopo
infarto) non è ancora agli standard desiderati;
- il
luogo in cui si nasce, si ammala o si invecchia continua a pesare sulla
probabilità di ricevere cure di qualità.
Come può usare il cittadino la classifica ospedali Agenas
Nessuno pretende che un paziente si metta a studiare grafici
e indicatori, ma qualche passo pratico si può fare.
- Verificare
il proprio ospedale sul portale PNE
Sul sito ufficiale pne.agenas.it è possibile cercare la struttura per nome e territorio e vedere come si posiziona su vari indicatori (esiti, mortalità, volumi, appropriatezza).PNE+1 - Chiedere
al medico di base e agli specialisti
Portare i dati PNE dal proprio medico non è “fare i saputelli”: è legittimo chiedere se ha senso essere trattati nella struttura sotto casa o se, per interventi complessi, conviene spostarsi in un centro ad alto volume. - Valutare
caso per caso
Non tutto ha bisogno dell’ospedale “top 15”: per molte patologie a bassa complessità anche una struttura di medie dimensioni può andare benissimo. PNE è utile soprattutto per le patologie gravi e gli interventi complessi. - Segnalare
disservizi e criticità
Se una struttura è ripetutamente sotto standard e il cittadino sperimenta liste d’attesa interminabili, errori organizzativi, problemi nell’accesso alle cure, è importante segnalare il caso: alle direzioni sanitarie, alle regioni, alle autorità competenti e anche alle associazioni dei consumatori e dei pazienti. Questi dati servono proprio a spingere le amministrazioni ad intervenire.
Perché questa “classifica” è importante per i diritti dei
cittadini
Il PNE è, in pratica, una pagella pubblica del nostro
sistema sanitario.
Per i cittadini significa:
- avere
una base oggettiva per contestare scelte politiche che tagliano o
depotenziando ospedali che invece funzionano;
- poter
chiedere esplicitamente che i casi complessi vengano centralizzati nei
centri che hanno numeri, esperienza ed esiti migliori;
- avere
un argomento in più quando si rivendica il diritto a cure di qualità,
indipendentemente dal luogo di residenza.
La classifica ospedali italiani Agenas non serve per
fare “il tifo per l’ospedale X o Y”, ma per porre una domanda molto semplice:
sto ricevendo cure in una struttura che, sui dati, funziona
bene per il mio problema?
Se la risposta è “no”, è legittimo cercare alternative,
chiedere spiegazioni, valutare altre strutture e, se necessario, farsi aiutare
da professionisti o associazioni per orientarsi tra esiti, diritti e
possibilità di cura.