Crollo del Bitcoin 2025: cosa sta succedendo e cosa significa per i risparmiatori
21 novembre 2025
Il Bitcoin è di nuovo sulle montagne russe. Dopo aver toccato nuovi massimi storici sopra i 120.000 dollari a ottobre 2025, oggi viaggia intorno agli 83.000 dollari, con un calo di oltre il 30% in poche settimane e rendimenti addirittura negativi da inizio anno.ebc.com+1
Nel frattempo, dalla metà di ottobre a oggi, dal mercato
delle criptovalute sono evaporati più di 1.000 miliardi di dollari di
capitalizzazione, segno che non è solo Bitcoin ad aver preso la botta ma
tutto il comparto.The Guardian+1
Tradotto: chi pensava che “stavolta è diverso” sta scoprendo
che no, con Bitcoin non è mai davvero diverso. È un asset iper-volatile
e il crollo di queste settimane lo conferma.
Quanto è sceso davvero il Bitcoin?
Riassumiamo i numeri, così ci capiamo:
- Massimo
storico recente: sopra i 120–126.000 $ per Bitcoin a ottobre 2025.ebc.com+1
- Livelli
attuali: area 82–85.000 $, con minimi intraday anche inferiori e nuovi
minimi da diversi mesi.The Economic Times+1
- Distanza
dal picco: circa -30 / -35% in poche settimane.Reuters+1
- Mercato
complessivo cripto: oltre 1,2 trilioni di dollari bruciati in
circa sei settimane.Reuters+1
Alcune analisi parlano di possibili estensioni del ribasso
verso l’area 75–80.000 $, con trader che stanno comprando massicciamente
opzioni “put” (scommesse al ribasso) e livelli tecnici chiave già bucati.TradingView+1
Insomma: non è un ritracciamento “ordinato”, è un vero e
proprio sell-off.
Perché il Bitcoin sta crollando?
Il crollo del Bitcoin non ha una sola causa. È la
classica tempesta perfetta, dove si sommano fattori macroeconomici, tecnici e
psicologici.
1. Fuga dal rischio e paura sui mercati
Negli ultimi giorni si è vista una fuga generale dagli
asset rischiosi: non solo Bitcoin, ma anche titoli tecnologici e altre
cripto sono finite sotto pressione.Reuters+1
Le ragioni principali:
- timori
su inflazione e tassi di interesse ancora alti a lungo;Investopedia
- incertezza
su dazi, guerre commerciali e rallentamento economico globale;New York Post
- messaggi
poco rassicuranti dalle banche centrali (in particolare la Fed), che
spingono gli investitori verso asset più “tranquilli”.
Quando il mercato ha paura, la regola è sempre la stessa: prima
si vendono gli asset più volatili. Indovina chi c’è in cima alla lista?
Esatto: Bitcoin.
2. Liquidazioni a catena e leva finanziaria
Il mercato cripto è pieno di posizioni “a leva”: investitori
che hanno preso in prestito soldi (o cripto) per comprare ancora più Bitcoin.
Quando il prezzo scende sotto certi livelli, queste posizioni vengono chiuse in
automatico dagli exchange, generando liquidazioni forzate.
Nelle ultime ore/giorni si sono visti miliardi di dollari
di posizioni long liquidate in poche ore, con un effetto a valanga che ha
accelerato il ribasso e fatto evaporare in un giorno oltre 100 miliardi di
dollari di capitalizzazione dal mercato cripto.The Economic Times+1
È il classico meccanismo: il prezzo scende ? partono le
margin call ? le piattaforme vendono ? il prezzo scende ancora di più.
3. ETF, grandi investitori e prese di profitto
Nel 2025 Bitcoin ha beneficiato dell’entusiasmo per gli ETF
su Bitcoin e, più in generale, del riconoscimento “istituzionale”
dell’asset (perfino con l’idea di una riserva strategica di Bitcoin
negli Stati Uniti).The Economist+1
Ma quando le cose iniziano a scricchiolare:
- gli ETF
registrano deflussi (gli investitori escono);Investing+1
- i
grandi fondi e le società “piene di Bitcoin” cominciano a ridurre
esposizione e a prendere profitto;Cryptonews+1
- il
mercato, già tirato dopo i massimi, non ha abbastanza liquidità in
acquisto per reggere tutta questa offerta.
Il risultato è un crollo rapido, che sembra esagerato…
finché non ti ricordi che stiamo parlando di cripto, non di BOT triennali.
4. Narrativa incrinata: da “porto sicuro” a asset
speculativo
Per anni si è provato a vendere Bitcoin come una sorta di “oro
digitale” o “bene rifugio”. La realtà, guardando i numeri, è meno
romantica:
- Bitcoin
continua a muoversi quasi in sincronia con i titoli tecnologici
americani, non come l’oro;Le Monde.fr+1
- basta
un po’ di paura sui mercati perché il prezzo scenda a doppia cifra in
pochi giorni.
Le ultime settimane hanno ricordato a tutti che Bitcoin è
un asset speculativo, non un salvadanaio di emergenza.
Non è la prima volta: i crolli storici del Bitcoin
Per dare un minimo di prospettiva, il Bitcoin ha già vissuto
diverse “catastrofi”:
- 2013–2014:
crollo dopo il caso Mt. Gox.
- 2018:
“crypto winter” con cali oltre l’80% dai massimi.
- 2021–2022:
esplosione della bolla DeFi/NFT, fallimenti di piattaforme e nuove
regolazioni.
- 2022–2023:
casi eclatanti di exchange e stablecoin collassate, con ripercussioni su
tutto il settore.
Ogni volta la narrativa dominante era: “È la fine”.
Ogni volta, dopo mesi o anni, il prezzo ha trovato un nuovo equilibrio e spesso
nuovi massimi.
Questo non significa che succederà per forza ancora.
Significa solo che la volatilità estrema è normale per questo tipo di
asset. Se ti stupisce il -30%, forse è il segnale che hai investito in qualcosa
che non rispecchia il tuo profilo di rischio.
Cosa significa il crollo del Bitcoin per i piccoli
risparmiatori
Andiamo al punto: cosa vuol dire tutto questo se hai messo
soldi in Bitcoin?
- Il
rischio non era teorico, è concreto
Tutti i discorsi su “attenzione alla volatilità” oggi diventano saldo del tuo conto. Bitcoin può salire tanto e scendere tanto. Nessuno ti rimborsa se sbagli i tempi. - Bitcoin
non è un conto deposito
Non è uno strumento per “parcheggiare” la liquidità di cui potresti aver bisogno a breve. È un investimento speculativo, da trattare come tale. - La
correlazione con i mercati tradizionali è reale
Negli ultimi anni Bitcoin non si è comportato come un paracadute quando tutto il resto scende, ma spesso ha amplificato i movimenti dei mercati azionari, in particolare tech.Le Monde.fr+1 - Psicologia
e panico fanno il resto
Quando il prezzo crolla, molti piccoli investitori vendono nel momento peggiore per paura di perdere tutto. Chi compra in euforia e vende nel panico, di solito perde due volte.
Cosa fare se hai investito in Bitcoin (e ora sei in
ansia)
Niente giri di parole: se non dormi la notte
guardando il grafico del Bitcoin, il problema non è il mercato… è quanti
soldi ci hai messo.
Ecco qualche passo concreto:
1. Fai il punto sull’esposizione
- Quale
percentuale del tuo patrimonio è in Bitcoin o cripto?
- Sono
soldi che potresti perdere senza mandare in crisi il bilancio familiare?
- Hai
debiti contratti per investire (prestiti, fidi, carta di credito)?
Se la risposta è “ho messo troppo”, la priorità non è
indovinare il minimo storico, ma ridurre il rischio.
2. Evita le mosse di pancia
Vendere di colpo solo perché il prezzo è crollato può
essere tanto irrazionale quanto aver comprato perché “sale sempre”.
Puoi considerare:
- un
piano di uscita graduale (vendite a scaglioni);
- o,
se sei consapevole del rischio e l’esposizione è limitata, accettare di
restare a lungo termine, sapendo che potresti vedere altri -20 / -30%
lungo la strada.
Ma fai una scelta ragionata, non dettata da un tweet
o da un video su TikTok.
3. Diversifica sul serio
Se il tuo portafoglio è:
70% Bitcoin, 20% altre cripto, 10% azioni tech
non sei un investitore “diversificato”: sei esposto tutto
sulla stessa tempesta.
Valuta di riequilibrare il portafoglio inserendo:
- strumenti
meno volatili (obbligazioni, fondi bilanciati, ETF globali);
- una
quota di liquidità per le emergenze;
- investimenti
coerenti con i tuoi obiettivi di vita, non solo con l’ultimo trend.
4. Occhio alle truffe in fasi di panico
Quando il mercato crolla, spuntano come funghi:
- sedicenti
“esperti” che promettono di recuperare le perdite;
- piattaforme
sconosciute che promettono rendimenti garantiti “per rifarsi”;
- proposte
di “gestione conto” da parte di soggetti non autorizzati.
Regola base: se qualcuno ti promette di farti recuperare
tutto in poco tempo, sta cercando di perdere anche quello che ti è rimasto.
Come muoversi nei prossimi mesi
Nessuno sa dove sarà il prezzo del Bitcoin tra 6 mesi. Chi
finge di saperlo, mente. Quello che puoi controllare, però, è il tuo approccio:
- Tratta
Bitcoin come una scommessa ad alto rischio, non come un diritto
acquisito al guadagno.
- Non
investire mai soldi che ti servono per affitto, mutuo, spese correnti o
emergenze.
- Informati
su rischi, regolamentazione e tassazione, non solo sulle potenziali
plusvalenze.
- Se
hai dubbi, confrontati con un soggetto indipendente (associazione di
consumatori o consulente non legato alla vendita di prodotti finanziari),
non con chi ha interesse a farti comprare.
In sintesi
Il crollo del Bitcoin del 2025 non è un meteorite caduto dal
cielo: è l’ennesimo promemoria che questo asset:
- può
salire in modo impressionante;
- può
crollare in modo altrettanto violento;
- segue
ancora la logica dei mercati speculativi, non quella del salvadanaio
sicuro.
Se ci sei dentro, la vera domanda non è “tornerà ai
massimi?”, ma:
“La mia esposizione è coerente con il mio profilo di rischio
e con i miei obiettivi di vita?”
Se la risposta è no, il momento giusto per mettere ordine non è “quando tutto si calma”: è adesso.