Attacco ransomware a Poltronesofà: cosa è successo e come devono muoversi i consumatori
21 novembre 2025
L’attacco ransomware che ha colpito Poltronesofà il 27 ottobre 2025 non è un semplice “disguido tecnico”: parliamo di una violazione informatica con potenziale esposizione dei dati personali dei clienti, sufficiente a far partire ondate di truffe, phishing e tentativi di furto d’identità. la Repubblica+1
Vediamo in modo chiaro cosa è successo e, soprattutto, cosa
devono fare i consumatori che hanno acquistato da Poltronesofà negli ultimi
anni.
Cosa è successo: l’attacco ransomware del 27 ottobre 2025
Secondo la comunicazione ufficiale inviata ai clienti, il 27
ottobre 2025 i sistemi informativi del Gruppo Poltronesofà sono stati colpiti
da un attacco di tipo ransomware: i criminali hanno cifrato i server e reso
indisponibili alcune macchine virtuali aziendali. la Repubblica+1
L’azienda:
- ha
isolato i server compromessi e avviato analisi forense e attività di
bonifica
- ha
coinvolto esperti di cybersicurezza
- ha
iniziato a notificare gli interessati ai sensi dell’art. 34 GDPR,
riconoscendo il “rischio elevato” per i diritti e le libertà delle persone
coinvolte Federprivacy+1
Al momento non risulta una rivendicazione pubblica del
gruppo ransomware, ma le dinamiche sono quelle tipiche: cifratura dei dati,
possibile copia dei file e richiesta di riscatto. CyberSecurity Italia+1
Quali dati dei clienti potrebbero essere finiti in mano
ai criminali
Dalle prime informazioni disponibili, la violazione riguarda
principalmente dati personali e di contatto dei clienti: Wired Italia+2il Salvagente+2
- nome
e cognome
- codice
fiscale
- indirizzo
di residenza o domicilio
- email
- numero
di telefono (cellulare e/o fisso)
- dati
relativi ai rapporti contrattuali (ordini, consegne, assistenza)
Non emergono, al momento, prove di furto di dati di
pagamento (tipo numeri di carte). Tuttavia l’abbinata dati anagrafici +
contatti è più che sufficiente per costruire truffe mirate molto credibili
(phishing, smishing, telefonate fraudolente). Federprivacy+1
Cosa rischiano concretamente i consumatori
Tradotto in vita reale, cosa significa per un cliente
Poltronesofà?
- Phishing
personalizzato
Email che sembrano arrivare da Poltronesofà, corrieri, banche o altri soggetti “collegati”, con il tuo nome e cognome, magari citando un ordine o una consegna, per spingerti a cliccare su link malevoli o inserire dati di pagamento. - Smishing
(truffe via SMS/WhatsApp)
Messaggi che annunciano problemi con la consegna, rimborsi, buoni sconto, con link a siti falsi per rubare credenziali o dati bancari. - Telefonate
fraudolente
Chiamate da finti operatori (della banca, di un servizio clienti, di un’azienda di consegne) che conoscono il tuo indirizzo e alcuni tuoi dati e ti chiedono codici OTP, password o altre informazioni riservate. - Possibili
tentativi di furto d’identità
Con nome, cognome, codice fiscale e indirizzo si possono tentare aperture fraudolente di conti, richieste di servizi o finanziamenti a tuo nome (anche se non sempre vanno a buon fine, ti complicano la vita).
Cosa deve fare subito un cliente Poltronesofà
Se hai comprato da Poltronesofà negli ultimi anni, è
prudente comportarsi come se i tuoi dati fossero stati esposti, anche se
non hai ancora ricevuto la mail ufficiale.
1. Leggere con attenzione la comunicazione ricevuta
Se hai ricevuto l’email di notifica:
- conservala
(può servire come prova in futuro)
- verifica
che provenga davvero da un dominio aziendale e che non contenga link
sospetti (la comunicazione ufficiale dovrebbe essere informativa, non
chiederti di inserire dati o credenziali)
2. Aumentare il livello di attenzione su email, SMS e
telefonate
Per i prossimi mesi parti da questo principio:
chi ti contatta potrebbe avere i tuoi dati, ma non per questo è affidabile.
- Non
cliccare su link ricevuti via email/SMS che parlano di ordini, consegne,
rimborsi o aggiornamenti dati.
- Se
ti chiamano dicendo di essere banca, corriere o Poltronesofà e ti chiedono
codici, OTP o password, riattacca e richiama tu dai canali ufficiali.
- Diffida
di chi ti mette fretta (“subito”, “entro 10 minuti”, “altrimenti perdi il
rimborso”).
3. Controllare movimenti bancari e pagamenti
- Monitora
con più frequenza il conto corrente e le carte collegate eventualmente
agli acquisti.
- Attiva
notifiche via app/SMS per movimenti superiori a una certa soglia.
- In
caso di addebiti sospetti, contatta subito banca o emittente della carta e
segnala formalmente l’operazione.
4. Proteggere le credenziali collegate alla stessa email
Se usi la stessa email per:
- home
banking
- servizi
di pagamento
- marketplace
- social
o altri servizi sensibili
allora:
- cambia
le password più importanti, rendendole lunghe e complesse
- attiva
l’autenticazione a due fattori ovunque possibile
- evita
di riutilizzare la stessa password su più siti
L’attacco non ha coinvolto direttamente i tuoi account
online, ma un cybercriminale può usare email e telefono per tentare il recupero
delle credenziali.
Diritti dei consumatori e tutela dei dati (GDPR)
In quanto interessato, hai alcuni diritti precisi:
1. Diritto di essere informato
Poltronesofà è tenuta a:
- informarti
in modo chiaro sull’accaduto
- spiegare
quali categorie di dati sono coinvolte
- indicare
quali misure ha adottato e quali rischi residui esistono per te Federprivacy+1
Se la comunicazione è vaga o non l’hai ricevuta ma ritieni
di essere cliente, puoi chiedere spiegazioni formali all’azienda.
2. Diritto di accesso e chiarimenti
Puoi richiedere:
- quali
tuoi dati erano presenti nei sistemi compromessi
- se
sono stati effettivamente copiati/esfiltrati o solo cifrati
- per
quanto tempo saranno conservati e con quali nuove misure di sicurezza
3. Reclamo all’Autorità Garante per la protezione dei
dati personali
Se ritieni che la gestione dell’evento sia stata inadeguata
(ritardi, mancata informazione, misure di sicurezza insufficienti), puoi
presentare un reclamo all’Autorità Garante per la protezione dei dati
personali.
Non serve dimostrare subito un danno economico: il Garante
valuta anche profili di sicurezza, trasparenza e correttezza.
4. Risarcimento del danno
In presenza di:
- danni
economici (truffe, furti, frodi subite grazie ai dati esposti)
- danni
non patrimoniali (stress, ansia, violazione della riservatezza
particolarmente grave)
può essere ipotizzabile una richiesta di risarcimento nei
confronti del titolare del trattamento, se emergono carenze nelle misure di
sicurezza o nella gestione dell’incidente. Su questo è fondamentale
confrontarsi con un legale o con un’associazione di consumatori.
Come riconoscere truffe legate al caso Poltronesofà
È molto probabile che nei prossimi mesi si vedano truffe
che sfruttano direttamente questo episodio. Alcuni esempi tipici:
- “Buono
risarcimento Poltronesofà”
Email/SMS che ti promettono un rimborso o un buono sconto per il disagio subito, chiedendoti di inserire dati di carta o IBAN. - “Aggiornamento
dati di sicurezza”
Finti messaggi che ti chiedono di “confermare i dati” dopo l’attacco, con link a pagine che imitano loghi e grafica di banche o di Poltronesofà. - “Problema
con la consegna del divano”
Messaggi o chiamate che citano un ordine reale o verosimile e ti spingono a pagare una piccola somma per “sblocco giacenza”, “nuova spedizione”, “assicurazione aggiuntiva”.
Regola base:
nessuno ti offre soldi o sconti gratis chiedendoti in cambio dati sensibili
o credenziali.
FAQ rapide per i clienti Poltronesofà
1. Ho comprato da Poltronesofà anni fa: devo
preoccuparmi?
Sì, con prudenza. I dati anagrafici e di contatto spesso restano nei sistemi
per molti anni (per esigenze contabili, fiscali, garanzia). Non allarmarti, ma
alza il livello di attenzione.
2. Devo cambiare banca o carta?
No, non automaticamente. Ma devi monitorare i movimenti e intervenire
subito in caso di anomalie.
3. Posso chiedere la cancellazione dei miei dati?
Puoi esercitare il diritto alla cancellazione, ma ci sono limiti: l’azienda può
dover conservare alcuni dati per obblighi di legge (es. contabilità, garanzie).
Puoi comunque chiedere limitazione del trattamento e più dettagli su cosa sia
ancora conservato.
4. Posso rivolgermi a un’associazione di consumatori?
Sì, è consigliabile, soprattutto se inizi a ricevere truffe riconducibili a
questo caso o se vuoi valutare reclami, diffide o eventuali azioni collettive.
In sintesi: cosa fare da oggi
Riassumendo, per i consumatori:
- considerare
i propri dati come potenzialmente esposti
- stare
molto attenti a email, SMS e telefonate che usano nome, indirizzo o
riferimenti a ordini
- non
comunicare mai password, codici OTP, dati di carta o IBAN a chi ti
contatta
- monitorare
conti e carte e attivare notifiche
- conservare
la comunicazione ricevuta e, in caso di problemi, rivolgersi a un esperto
o a un’associazione di tutela dei consumatori
L’attacco ransomware a Poltronesofà è l’ennesima prova che la sicurezza dei dati non è un problema “tecnico” lontano dalla vita quotidiana: riguarda direttamente portafoglio, identità digitale e serenità dei cittadini.CHIAMA IL NOSTRO CALL CENTER
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