La tua password vale una Gioconda: smettila con 123456
20 novembre 2025
Immagina il Louvre.
Migliaia di opere, sistemi di sicurezza all’avanguardia,
sensori ovunque… e poi il responsabile IT che, per non dimenticarsela, imposta
la password del server centrale su:
“louvre2025”
Minuscolo, senza simboli, uguale al nome del museo e con
l’anno corrente.
E magari la scrive pure su un post-it sotto la tastiera.
È una scenetta inventata, ma la verità è che noi
facciamo spesso cose altrettanto assurde: trattiamo i nostri dati come se
fossero “la Gioconda”, ma li proteggiamo con la stessa fantasia che metteremmo
nel PIN del citofono.
Da qui partono gli allarmi, e da qui parte anche lo studio
NordPass sulle password più usate (e più pericolose) al mondo e in Italia.
Cosa dice lo studio NordPass sulle password (anche in
Italia)
Ogni anno NordPass pubblica la lista delle 200 password
più comuni, basata sull’analisi di milioni di credenziali rubate in giro
per il mondo. Il quadro è deprimente ma chiarissimo:
- Nel
mondo, password come “123456” continuano a dominare da anni. NordPass+1
- Nel
report più recente, “123456” è ancora la password più usata a livello
globale. HDblog+1
- In Italia,
l’ultima analisi segnala al primo posto “admin”, seguita da “password”
e “123456”. Poi arrivano chicche come “cambiami”, “123456789”,
“Napoli1926”, “ciaociao”, “juventus”, “123stella”.
Quasi tutte queste password hanno in comune tre cose:
- Sono
brevi
- Sono
prevedibili
- Si
possono indovinare o forzare in meno di un secondo con strumenti
automatici.
Se ti riconosci in qualcuno di questi esempi, la notizia è
semplice:
La tua password non è “tua”: ce l’hanno già in milioni.
Vediamo quindi come farne di migliori, quali evitare
come la peste e come gestirle senza impazzire.
Come creare una password davvero sicura
1. Pensa più a una “passphrase” che a una password
Più che una parola, pensa a una frase lunga:
- lunghezza:
almeno 12–14 caratteri, meglio se 16+
- composta
da: parole, numeri e simboli
Esempio (non usarla così com’è, mi raccomando):
Cane!Bicicletta_7Gelati
È molto più difficile da indovinare di Luca1980!, che magari
coincide pure coi tuoi dati reali.
2. Mescola tipologie di caratteri
Per ogni password:
- Lettere
maiuscole e minuscole
- Numeri
che non siano ovvi (no 1234, 2025, ecc.)
- Simboli:
! ? _ % # – ma inseriti in modo non prevedibile
Esempio di struttura:
Parola1!Parola2%Numero
L’idea non è complicarsi la vita inutilmente, ma complicarla
agli attaccanti.
3. Non usare mai dati personali
Evita:
- il
tuo nome o cognome
- nome
del partner, figli, cane, gatto
- data
di nascita (tua o dei familiari)
- numero
di telefono, targa, indirizzo
- squadra
del cuore + anno (tipo “juventus1897”, “napoli1926”)
Sono tutte cose che chiunque può trovare sui social o con
una ricerca un minimo mirata.
4. Una password diversa per ogni servizio importante
Regola antipatica ma non negoziabile:
Email, home banking, social principali, cloud
(foto/documenti)
? password tutte diverse.
Perché?
Se una piattaforma viene violata e rubano la tua password, chi attacca prova
automaticamente la stessa combinazione su altri servizi. E se riusi
sempre la stessa… hai capito il problema.
Password da evitare: esempi pratici
1. Le “classiche” da lista nera
Qualunque cosa assomigli a:
- 123456,
12345678, 123456789, 12345, 111111
- password,
admin, administrator, qwerty, qwerty123 NordPass+1
Sono finite negli elenchi di password più usate milioni
di volte. Chi attacca le prova per prime.
2. Parole italiane banali o “emotive”
Da evitare:
- ciaociao,
amore, amore123, tiamo2025
- soprannomi,
nomignoli, insulti o bestemmie (sì, sono nella top italiana…)
Brevi, semplici, facilmente indovinabili sia da un umano che
da un software.
3. Schemi di tastiera
Tipo:
- qwerty,
qwertyuiop
- adgj1357
(sequenze lineari o alternate sulla tastiera)
A noi sembrano “furbi”, ai programmi che testano miliardi di
combinazioni sembrano… regali di Natale.
4. “Cambiale” che non cambiano mai
Password tipo:
- cambiami
- passwordnuova,
provvisoria, temp2025
Nascono come temporanee ma poi restano lì per anni. E
indovinarle è un gioco da ragazzi.
Come gestire (bene) le password senza impazzire
1. Usa un gestore di password
È lo strumento più sensato nel 2025:
- genera
password lunghe, complesse e diverse per ogni sito
- le memorizza
in modo cifrato
- tu
devi ricordare solo una password principale (questa sì, deve essere
blindata)
- spesso
è integrato anche su smartphone e PC
Ce ne sono diversi (anche open source o integrati nei
browser); l’importante è usarne uno e usarlo bene.
2. Se proprio vuoi un “trucchetto” per ricordarle
Se non ti fidi dei gestori o vuoi un sistema ibrido:
- Parti
da una frase base facile per te, lunga e con simboli
- es:
IlCaffèDiMattina!ÈLaVita
- Aggiungi
una parte legata al sito, non ovvia
- per
la banca: +BAN
- per
la mail: +MAIL
Risultato:
- banca
? IlCaffèDiMattina!ÈLaVita+BAN
- mail
? IlCaffèDiMattina!ÈLaVita+MAIL
Non è perfetto come un gestore, ma è già anni luce avanti
rispetto a NomeCognome82.
3. Niente più post-it e quadernetti “pubblici”
Se scrivi le password:
- non
tenerle in vista sulla scrivania
- non
usare fogliolini appesi allo schermo
- niente
file chiamati password.doc sul desktop (succede, eccome se succede)
Se proprio ti serve un supporto cartaceo:
- usa
abbreviazioni che capisci solo tu
- tienilo
in un posto fisicamente sicuro (non vicino al PC).
4. Attiva sempre l’autenticazione a due fattori (2FA)
Dove possibile, abilita:
- app
di autenticazione (tipo codice a tempo)
- oppure
SMS (meglio di niente, anche se meno sicuro dell’app)
Così, anche se qualcuno indovina o ruba la tua password, manca
comunque il secondo pezzo del puzzle.
Gli errori più comuni (da smettere subito)
- Riutilizzare
la stessa password ovunque
- Usare
la mail principale con una password debole
- Non
cambiare mai le password dopo una violazione nota
- Condividerle
via WhatsApp, email o chat
- Salvare
le password in chiaro su blocco note del pc
- Usare
la password del lavoro anche nei siti personali (o viceversa)
Se ti riconosci in più di uno di questi punti, non serve
sentirsi in colpa: serve fare un piano minimo di “pulizia password”.
Mini-checklist: 8 cose da fare oggi sulle tue password
- Cambia
subito qualsiasi password che assomigli a:
- 123456,
password, admin, cambiami, qwerty, nome+cognome, squadra+anno ecc.
- Metti
una password diversa e molto forte per:
- email
principale
- home
banking
- account
Apple/Google (quelli con cui accedi a mille altri servizi).
- Attiva
l’autenticazione a due fattori ovunque sia disponibile.
- Installa
e configura un gestore di password.
- Smetti
di condividere password con amici/parenti/colleghi: se serve, crea account
separati.
- Controlla
le password salvate nel browser: cancella quelle banali e cambiale sui
siti.
- Evita
di usare dati personali e informazioni che compaiono sui social.
- Dedica
una mezz’ora a fare “pulizia”: oggi sembra una perdita di tempo, domani
potrebbe evitarti un furto d’identità o peggio.
Le password sono ancora, nel bene e nel male, le chiavi
di quasi tutta la nostra vita digitale.
Se al Louvre non lascerebbero mai la Gioconda appesa con lo spago, forse è
arrivato il momento di non lasciare neanche i nostri dati appesi a 123456.