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Guida alla Cartella di Pagamento: cosa fare, come difendersi e come risolvere

5 novembre 2025

Associazione Consumatori

Ricevere una cartella di pagamento può far sudare freddo, ma non sempre è sinonimo di “debito certo”. A volte si tratta di errori, duplicazioni o importi già pagati. In questa guida spieghiamo cosa contiene una cartella, come leggerla, quando è corretta e soprattutto come contestarla o risolverla.

Cos’è una cartella di pagamento

La cartella di pagamento è un atto ufficiale con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) chiede al contribuente il pagamento di una somma iscritta a ruolo, cioè un credito che un ente pubblico (Agenzia delle Entrate, INPS, Comune, ecc.) ha affidato all’agente della riscossione.

In pratica, è un sollecito “con valore legale”: se non si paga o non si contesta entro i termini, la somma diventa esecutiva e possono partire pignoramenti, fermi amministrativi o ipoteche.

Cosa contiene una cartella

Ogni cartella di pagamento deve contenere in modo chiaro e trasparente:


Voce

Significato

Ente creditore

L’amministrazione che vanta il credito (es. Agenzia Entrate, Comune, INPS)

Importo richiesto

Somma dovuta comprensiva di interessi, sanzioni e aggio di riscossione

Numero identificativo

Codice univoco che identifica la cartella

Data di notifica

Giorno in cui la cartella è stata effettivamente consegnata

Modalità di pagamento

Canali per saldare l’importo (sportello, home banking, pagoPA, ecc.)

Ufficio di riferimento

Contatti dell’ente per eventuali chiarimenti o istanze


Come verificare se la cartella è corretta

Prima di pagare, controlla con attenzione questi elementi:

  1. Corrispondenza dei dati anagrafici: nome, codice fiscale, indirizzo.
  2. Tipo di debito: tasse, contributi, multe, tributi locali, ecc.
  3. Periodo d’imposta o anno di riferimento.
  4. Prescrizione: il credito potrebbe essere scaduto.
  5. Pagamenti già effettuati: confronta con ricevute o F24.

Se qualcosa non torna, puoi chiedere una sospensione o un riesame.

 Termini di pagamento

Situazione

Termine previsto

Pagamento ordinario

60 giorni dalla notifica

Istanza di sospensione o annullamento

entro 60 giorni

Rateizzazione

domanda entro 60 giorni

Ricorso (es. davanti al giudice tributario)

entro 60 giorni dalla notifica


Le cause più comuni di errore

  • Debito già pagato: capita se i sistemi informatici non si aggiornano in tempo.
  • Errore di importo: calcolo errato di interessi o aggio.
  • Cartella “pazza” del Comune: tasse locali non dovute o errori catastali.
  • Prescrizione del credito: ad esempio, multe dopo 5 anni, tasse dopo 10.
  • Notifica irregolare: cartella inviata a indirizzo sbagliato o a soggetto deceduto.

 Come contestare una cartella

Hai due strade principali: la via amministrativa e la via giudiziale.

Opzione

Quando usarla

Come si fa

Istanza di sospensione

Quando ritieni che la cartella sia infondata (es. debito già pagato)

Presenti domanda all’Agenzia delle Entrate-Riscossione o all’ente creditore entro 60 giorni

Ricorso

Se l’ente non sospende o non risponde

Presenti ricorso al giudice competente (Tribunale, Giudice di Pace, Giudice Tributario) entro 60 giorni

Rateizzazione

Se la cartella è corretta ma non puoi pagare subito

Puoi chiedere fino a 72 rate mensili (o 120 in casi eccezionali)


Come chiedere la rateizzazione

La rateizzazione è possibile per importi fino a 60.000 euro con una semplice domanda online sul portale di AdER, senza dover presentare documentazione aggiuntiva.

Per importi superiori, serve la prova della temporanea difficoltà economica (bilanci, ISEE, redditi, ecc.).
Se non paghi 5 rate consecutive, la rateizzazione decade e il debito torna immediatamente esigibile.

Cartella già prescritta? Si può chiedere l’annullamento

Molti non sanno che, se la cartella riguarda un credito prescritto, si può chiedere l’annullamento in autotutela.
Ogni tipo di debito ha il proprio termine di prescrizione:

Tipo di debito

Prescrizione

Bollo auto

3 anni

Multe stradali

5 anni

IMU, TARI, tributi locali

5 anni

IRPEF, IVA, contributi INPS

10 anni

Basta una richiesta scritta all’ente creditore o all’Agenzia Entrate-Riscossione, allegando le prove (es. ricevute di pagamento o decorrenza dei termini).

Cartella e pignoramento: cosa succede se non si paga

Se non agisci entro 60 giorni, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può avviare la riscossione coattiva.
Ecco i passaggi tipici:

Fase

Cosa comporta

Sollecito di pagamento

Avviso bonario per evitare azioni esecutive

Fermo amministrativo

Blocco del veicolo intestato

Pignoramento conto o stipendio

Prelievo diretto delle somme dovute

Ipoteca sugli immobili

Se il debito supera i 20.000 €


 Come controllare le cartelle online

Puoi verificare se hai cartelle pendenti accedendo con SPID, CIE o CNS ai portali ufficiali:

Lì trovi tutte le cartelle, i debiti, le scadenze e lo stato dei pagamenti.


In sintesi: come comportarsi

Passaggio

Cosa fare

 Ricevi la cartella

Leggila attentamente e verifica i dati

Controlla la correttezza

Confronta con le tue ricevute

Valuta i termini

Ricordati dei 60 giorni

Se c’è un errore

Chiedi la sospensione o fai ricorso

Se il debito è corretto

Puoi chiedere la rateizzazione

Non ignorare la cartella

Rischi pignoramenti e fermi amministrativi


Hai ricevuto una cartella che non ti convince?

In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un’associazione di consumatori o a un professionista che possa analizzare il documento, verificare la legittimità del credito e assisterti nella compilazione delle istanze di sospensione o rateizzazione.

Una consulenza tempestiva può evitare pignoramenti e recuperi illegittimi.

Conclusione

Ricevere una cartella non significa essere automaticamente in torto.
La legge prevede strumenti precisi per verificare, sospendere, contestare o rateizzare.
Il segreto è non farsi prendere dal panico e agire subito: ogni giorno perso può complicare la situazione.

In molti casi, la soluzione è più semplice di quanto sembri: basta sapere dove guardare e a chi rivolgersi.

AECI si impegna ogni giorno per difendere i diritti dei consumatori. Di tutti i consumatori. Se siamo in tanti, valiamo di più. Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi contribuire a migliorare la nostra società, condividendo le nostre battaglie, AIUTACI A CRESCERE. L'iscrizione in adesione è al costo di 2 euro e se deciderai di fare la tessera ordinaria, avrai uno sconto del 10%

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