OKIL PREZZO È GIUSTO TORNA IN TV. PECCATO CHE NELLA VITA REALE NON SI CAPISCA PIÙ QUAL È
23 ottobre 2025
Diciamocelo: quando abbiamo sentito che “Il Prezzo è Giusto” tornava in TV, per un attimo abbiamo pensato che fosse una buona notizia. Finalmente qualcuno ci avrebbe spiegato quanto costa davvero un litro di olio, una bolletta, un pacco di pasta o — per i più coraggiosi — una rata del mutuo.
Peccato che nella realtà, oggi, indovinare il prezzo
giusto sia diventato un gioco molto più difficile di quello televisivo. E
soprattutto, non ci sono premi in palio: solo conti che non tornano.
Un’Italia dove il prezzo non è più giusto (ma variabile,
fluttuante e misterioso)
In un supermercato, lo stesso prodotto costa 1,29 euro a un
piano e 1,49 a quello sotto. La bolletta del gas cambia ogni mese “per
aggiornamenti del mercato”, e la pompa di benzina sembra un grafico di borsa in
tempo reale.
È il nuovo “gioco” nazionale: chi indovina quanto pagherà
davvero vince… la rassegnazione.
Nel frattempo, gli stipendi restano fermi, mentre tutto il resto sale: dal
carrello della spesa ai servizi pubblici, passando per i tassi di interesse.
Il ritorno del programma: nostalgia o ironia del destino?
Il celebre format torna sugli schermi come un tuffo nel
passato, con la sua sigla allegra e le urla del pubblico che prova a indovinare
il costo del frullatore.
Ma oggi, se facessimo la versione “reale”, le domande sarebbero molto meno
spensierate:
- “Quanto
paghi l’elettricità questo mese?”
- “Sai
quanto ti costa davvero un pieno di carburante?”
- “Quanto
è aumentato il tuo mutuo da gennaio?”
E la risposta giusta non la conosce più nessuno.
Il consumatore moderno: tra quiz e sopravvivenza
economica
In fondo, ogni consumatore oggi è un concorrente
inconsapevole de Il Prezzo è Giusto: fa calcoli, confronta, cerca
promozioni, controlla scontrini. Ma senza la musica di sottofondo e senza la
ruota della fortuna.
Solo che, al contrario del programma TV, qui si gioca con
il bilancio familiare. E se sbagli, non perdi punti: perdi soldi.
Serve trasparenza, non solo intrattenimento
Ben venga la nostalgia e la leggerezza della TV, ma nella
vita reale servirebbe qualcosa di più concreto:
- Prezzi
chiari e comparabili,
- meno
speculazioni,
- più
controlli su rincari e pubblicità ingannevoli,
- e
soprattutto informazione corretta ai consumatori.
Perché se il “prezzo giusto” esiste, dev’essere quello che tutela
chi compra, non solo chi vende.
Mentre la televisione riporta in vita un gioco storico, la
realtà economica sembra un quiz truccato.
E allora sì, ridiamoci su, ma ricordiamoci che la difesa del potere
d’acquisto non è un gioco: è una battaglia quotidiana che vale più di un
premio finale.