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Legge di Bilancio 2026: cosa cambia per famiglie e consumatori

20 ottobre 2025

Associazione Consumatori

La nuova Legge di Bilancio 2026, approvata in bozza il 18 ottobre, segna un passaggio cruciale per l’economia italiana. Dopo anni di inflazione, rincari e stagnazione dei redditi, il Governo punta a “rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie” con una serie di interventi fiscali e sociali.

Ma quali effetti reali può avere questa manovra sui consumatori? AECI – Associazione Europea Consumatori Indipendenti – ha analizzato i punti principali, tra luci, ombre e possibili ricadute sui bilanci delle famiglie italiane.

 Ecco le misure che, in concreto, possono dare un qualche sollievo (o almeno un segnale) per le famiglie e i consumatori.

  1. Misure per le famiglie
    • Il “bonus mamme lavoratrici” passa da 40 € a 60 € al mese per lavoratrici con almeno due figli e reddito ISEE fino a 40.000 € circa.
    • Il congedo parentale facoltativo viene potenziato: più tempo utilizzabile (fino al figlio di 14 anni invece che 12) e più giorni per malattia del figlio (10 giorni/anno se il figlio ha tra 3 e 14 anni).
    • Aiuto abitativo per genitori separati/divorziati con figli fino a 21 anni: viene stanziato uno specifico sostegno (20 milioni/anno a partire dal 2026) per chi lascia la casa familiare.
    • Rifinanziamento della “Carta Dedicata a te” – un contributo per famiglie in difficoltà economica (ISEE basso) da usare per beni di prima necessità.
    • Revisione ISEE: la soglia per l’esclusione della “prima casa” dal calcolo ISEE (criterio che può influire su benefit/agevolazioni) sale da 52.500 € a 91.500 €.
  1. Fisco, reddito e lavoro
    • Riduzione dell’aliquota IRPEF nella fascia intermedia: dallo 35 % al 33 % per redditi tra circa 28.000-50.000 € (circa).
    • Detassazione (flat tax al 15 %) sulle ore straordinarie, lavoro festivo e notturno per i lavoratori con reddito fino a 40.000 €.
    • “Rottamazione” delle cartelle esattoriali: possibilità di sanare debiti fiscali/contributivi affidati all’agente della riscossione fino al 31/12/2023 con condizioni agevolate.
  1. Sostegno ai consumi e alla domanda interna
    • Il documento programmatico del bilancio indica che la crescita (seppure debole) è attesa trainata dai consumi.
    • Le associazioni del commercio e distribuzione sottolineano che la manovra potrebbe dare priorità al potere d’acquisto delle famiglie in un contesto di consumi deboli.

Taglio IRPEF e tasse più leggere per i lavoratori

La riduzione dell’aliquota IRPEF intermedia dal 35% al 33% promette di alleggerire il carico fiscale per chi guadagna tra i 28.000 e i 50.000 euro.
Un passo nella giusta direzione, anche se l’effetto netto – stimato in poche decine di euro al mese – non basta da solo a rilanciare i consumi.

Confermato anche il regime agevolato per straordinari, notturni e festivi: aliquota ridotta al 15% fino a un massimo di 1.500 euro l’anno per redditi sotto i 40.000 euro. Una misura che favorisce i dipendenti del settore privato e riconosce il valore del lavoro flessibile.

Carta “Dedicata a te” e sostegni per le famiglie fragili

Buone notizie per i nuclei in difficoltà: il fondo per la Carta “Dedicata a te” – utilizzabile per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità – viene incrementato di 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
Un aiuto concreto, soprattutto in un momento in cui l’inflazione sui beni alimentari resta tra le più alte d’Europa.

Previsti inoltre nuovi bonus per le madri lavoratrici con almeno due figli, il rafforzamento dei congedi parentali e un fondo abitativo per genitori separati o divorziati.
Interventi che vanno nella direzione di un welfare familiare più inclusivo, anche se limitati a platee specifiche.

Detrazioni casa ed energia: stop a tagli improvvisi

Buone notizie anche per chi investe nella riqualificazione della casa. Le detrazioni per ristrutturazioni ed efficienza energetica vengono prorogate fino al 2027, con percentuali al 50% per il 2025-2026 e al 36% per il 2027.
Una boccata d’ossigeno per un settore in frenata, e una conferma della centralità del tema “casa ed energia” per i consumatori.

Misure contro i rincari e nuove agevolazioni

Tra le novità anche la detassazione dei premi di produttività, la proroga dei regimi forfettari agevolati e l’aumento del limite per i buoni pasto elettronici (da 8 a 10 euro).
Il Governo stima che queste misure, nel complesso, possano rafforzare il reddito disponibile delle famiglie di circa 2 miliardi di euro nel 2026.
Tuttavia, con i prezzi al consumo ancora elevati, l’impatto reale rischia di essere limitato.

 Cosa osservare per una strategia di tutela del consumatore

Dal punto di vista della vostra associazione, ci sono alcuni filoni d’azione che valgono la pena seguire da vicino:

  • Monitoraggio dell’applicazione concreta delle misure: verificare che il bonus, le detrazioni, i congedi funzionino senza burocrazia eccessiva.
  • Chi resta escluso?: famiglie monogenitore, lavoro atipico, redditi medi-bassi… bisogna verificare se le misure raggiungono le fasce realmente vulnerabili.
  • Effetto sui prezzi e sui consumi: se la misura non risulta in aumento di potere d’acquisto reale, ma solo nominale, il beneficio sarà marginale; per esempio le famiglie potrebbero continuare a rinviare acquisti o ridurre consumi.
  • Trasparenza e informazione: assicurarsi che i consumatori sappiano che misure ci sono, come richiederle, e quali sono le scadenze.
  • Effetti collaterali: talvolta una misura “buona” può avere effetti che incidono su altri aspetti (es. aumento della pressione fiscale indiretta, cambio condizioni nel mercato affitti o servizi) — serve vigilanza.
  • Sostenibilità nel tempo: le misure possono essere temporanee o con scadenza; l’associazione può promuovere che alcune diventino strutturali, soprattutto quelle che sostengono reddito e famiglia.

Le criticità e i rischi per i consumatori

Non è tutto oro quel che luccica: queste sono le zone dove occorre vigilare, e dove potete intervenire come associazione.

  1. Potere d’acquisto ancora sotto stress
    • Il clima di fiducia dei consumatori è in calo: a novembre 2024 l’ISTAT segnala peggioramento delle opinioni sulla situazione economica e delle famiglie.
    • Le vendite al dettaglio “a volume” sono praticamente ferme o molto lente (+1,8 % a valore ma zero crescita a volume a luglio 2025) secondo Federdistribuzione.
  2. Misure “a macchia di leopardo” e soggettive
    • Il bonus mamme richiede almeno due figli, lavoratrice autonoma/lavoratrice, ISEE fino a 40.000 €. Quindi non “universale”.
    • Il taglio IRPEF e la flat tax su straordinari valgono solo fino a un certo reddito (es. 40.000 €) e con tetti massimi di beneficio. Per famiglie con redditi più bassi o più alti, il vantaggio può essere piccolo o nullo.
    • La misura sul sostegno abitativo per genitori separati è limitata (20 mln/anno) e probabilmente little rispetto al bisogno reale.
  3. Effetto “copertura” e sostenibilità
    • Il bilancio è in una fase di prudenza, e si segnala che la manovra è orientata più a stabilizzare che a dare una spinta forte.
    • Se l’inflazione risale, o i costi dell’energia/servizi tornano elevati, le misure possono essere “marginali” rispetto allo sforzo richiesto alle famiglie.
  4. Fisco ed evasione: benefici ambigui
    • Mentre è positivo il taglio IRPEF e detassazione, occorre chiedersi: quale effetto avrà sul carico fiscale complessivo, e se compenserà l’incremento di altri tributi o la pressione indiretta?
    • Esempio: per affitti brevi la manovra prevede che l’aliquota della cedolare secca passi al 26% per tutti. Questo può avere effetti sui costi dell’offerta (es. affitti brevi turistici).

 Cosa osservare per una strategia di tutela del consumatore

Dal punto di vista della vostra associazione (Euroconsumatori?Europa / AECI), ci sono alcuni filoni d’azione che valgono la pena seguire da vicino:

  • Monitoraggio dell’applicazione concreta delle misure: verificare che il bonus, le detrazioni, i congedi funzionino senza burocrazia eccessiva.
  • Chi resta escluso?: famiglie monogenitore, lavoro atipico, redditi medi-bassi… bisogna verificare se le misure raggiungono le fasce realmente vulnerabili.
  • Effetto sui prezzi e sui consumi: se la misura non risulta in aumento di potere d’acquisto reale, ma solo nominale, il beneficio sarà marginale; per esempio le famiglie potrebbero continuare a rinviare acquisti o ridurre consumi.
  • Trasparenza e informazione: assicurarsi che i consumatori sappiano che misure ci sono, come richiederle, e quali sono le scadenze.
  • Effetti collaterali: talvolta una misura “buona” può avere effetti che incidono su altri aspetti (es. aumento della pressione fiscale indiretta, cambio condizioni nel mercato affitti o servizi) — serve vigilanza.
  • Sostenibilità nel tempo: le misure possono essere temporanee o con scadenza; l’associazione può promuovere che alcune diventino strutturali, soprattutto quelle che sostengono reddito e famiglia.

Valutazione complessiva

In breve: la manovra per il 2026 mostra alcuni segnali positivi verso i consumatori, specie famiglie e lavoratori, ma resta limitata rispetto alle sfide in corso (inflazione, stagnazione dei consumi, incertezza economica).
Per un’associazione consumatori, occorre dunque essere vigilanti: considerare queste misure come “tappi” utili, ma non come risoluzione del problema di fondo. Occorre continuare a sollecitare interventi più strutturali per aumentare il potere d’acquisto, ridurre costi fissi (energia, servizi), e contrastare l’incertezza che frena i consumi.

AECI: “Serve continuità e più attenzione alle famiglie monogenitore”

Secondo l’analisi di AECI, la Legge di Bilancio 2026 rappresenta un passo avanti, ma resta “a macchia di leopardo”: aiuta alcune categorie (madri lavoratrici, dipendenti, pensionati), ma lascia scoperte altre fasce fragili come famiglie monogenitore, precari, disoccupati e consumatori a basso reddito.
Per AECI, è fondamentale che le misure siano accompagnate da informazione chiara, accesso semplificato e tempi certi, per evitare che i benefici rimangano sulla carta.

La manovra economica 2026 offre spunti positivi, ma non risolve il nodo centrale: il potere d’acquisto reale delle famiglie.
Riduzioni fiscali, bonus e agevolazioni servono, ma devono essere parte di una strategia stabile che metta i consumatori al centro delle politiche pubbliche.
AECI continuerà a monitorare gli effetti concreti della legge di bilancio e a segnalare criticità e proposte per migliorare la tutela dei cittadini.

AECI si impegna ogni giorno per difendere i diritti dei consumatori. Di tutti i consumatori. Se siamo in tanti, valiamo di più. Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi contribuire a migliorare la nostra società, condividendo le nostre battaglie, AIUTACI A CRESCERE. L'iscrizione in adesione è al costo di 2 euro e se deciderai di fare la tessera ordinaria, avrai uno sconto del 10%

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