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I nuovi autovelox avvistati all’orizzonte: Navigard & SafeDrive co.

13 ottobre 2025

Associazione Consumatori

Negli ultimi mesi si parla sempre più spesso di una nuova generazione di dispositivi per il controllo della velocità e della sicurezza stradale: autovelox “potenziati”, intelligenti, con sensori, radar, algoritmi. Il nome che salta fuori spesso è Navigard, accompagnato da “compagni di squadra” come SafeDrive. Ma cosa c’è di concreto? Cosa cambia davvero, e cosa dobbiamo tenere d’occhio (anche dal punto di vista dei diritti degli automobilisti)?

Vediamolo insieme.

Cos’è Navigard (e cosa promette di fare)

In breve: Navigard è un sistema avanzato che unisce – almeno in teoria – le funzioni dell’autovelox classico e del tutor (velocità media), ma va ben oltre.

In dettaglio, le caratteristiche che si stanno presentando sono le seguenti:

  • Controllo velocità istantanea (come un autovelox tradizionale) e media (come un tutor) su tratti autostradali. 
  • Rilevamento di sorpassi pericolosi, veicoli contromano, manovre azzardate. 
  • Sensori nel manto stradale (o integrati nella pavimentazione) per “sentire” ciò che succede sul terreno: ad esempio veicoli pesanti che superano il carico consentito.
  • Telecamere ad alta definizione, algoritmi (intelligenza artificiale), sistemi di analisi in tempo reale e una “control room centrale” che gestisce e incrocia i dati. 
  • Monitoraggio specifico dei mezzi pesanti: rilevamento dei limiti di peso, verifica del rispetto dell’obbligo di marcia a destra e del divieto di sorpasso per i camion.
  • Attenzione particolare alle gallerie: rilevamento di ostacoli, veicoli contromano, comportamenti anomali all’interno delle gallerie (soprattutto quelle lunghe). 

Autostrade per l’Italia ha annunciato che le prime installazioni di Navigard saranno su tratti selezionati a partire dal 2026, con un’estensione progressiva su tutta la rete entro il 2027.

Insomma: non un semplice autovelox, ma un sistema “onnicomprensivo” di sorveglianza stradale.

SafeDrive: il “gemello urbano”

Mentre Navigard sembra destinato alle autostrade, SafeDrive è il nome che emerge per i dispositivi intelligenti da utilizzare in ambito urbano e extraurbano.

Le sue caratteristiche principali includono:

  • Rilevazione non solo della velocità, ma anche dei comportamenti all’interno dell’abitacolo: uso del cellulare alla guida, mancato allaccio della cintura di sicurezza. 
  • Telecamere ad alta risoluzione, LED a infrarossi per operare di notte o in condizioni di bassa visibilità. 
  • Offuscamento (parziale) dei volti all’interno del veicolo, per ragioni di privacy: le immagini “complete” sarebbero accessibili solo alle forze dell’ordine in caso di contestazione. 
  • Costo stimato più basso di un autovelox tradizionale e maggiore rendimento grazie alla quantità superiore di infrazioni rilevate. 

In pratica, SafeDrive vuole estendere il controllo intelligente alle strade cittadine e alle arterie urbane, dove oggi esistono già autovelox tradizionali e controlli mobili.

Che differenze ci sono con l’attuale sistema (autovelox e tutor)

Se sei abituato agli autovelox e al tutor così come li conosciamo oggi, potresti chiederti: cosa cambia sostanzialmente?

Ecco un confronto:

Aspetto

Sistema attuale

Navigard / nuovi sistemi

Tipo di rilevazione di velocità

Autovelox ? istantanea, Tutor ? media

Entrambi: istantanea + media integrate in uno stesso sistema

Varietà di infrazioni rilevabili

Grosso modo solo velocità e, con limitazioni, sorpassi

Sorpassi pericolosi, veicoli contromano, peso eccessivo, ostacoli, frodi ai caselli

Tecnologie utilizzate

Radar, fotocamere, telelaser

Sensori nel manto stradale, AI, telecamere ad alta definizione, radar integrati

Tempi di reazione / elaborazione

Spesso tempi tecnici, registrazione, verifica

Più “real time”, con data elaborata in control room centrale

Estensione del controllo

Punti fissi o zone limitate per le telecamere

Sistemi capillari e integrati lungo tratti estesi

Impatto sui mezzi pesanti

Controlli esistenti (pesi, violazioni) ma spesso manuali o parziali

Rilevamento automatico del peso, obbligo marcia a destra, violazioni del sorpasso per camion

Tuttavia, è importante ribadire: queste promesse sono ancora in gran parte teoriche. Le implementazioni reali, la calibrazione, la normativa e i controlli effettivi potranno cambiare sensibilmente l’impatto pratico.

Le nuove regole sugli autovelox (2025) e impatti rilevanti

Prima di correre avanti con le novità tecnologiche, va ricordato che già nel 2025 sono entrate in vigore nuove regole che disciplinano l’uso degli autovelox, con implicazioni che tornaranno utili anche in era Navigard / SafeDrive:

  • Dal 12 giugno 2025, i Comuni non possono più installare autonomamente apparecchi di rilevamento velocità: serve l’autorizzazione del Prefetto. 
  • Gli autovelox devono essere segnalati: cartelli visibili a una distanza minima determinata (dipende dal tipo di strada). 
  • I dispositivi di rilevamento non possono essere installati su strade con limiti troppo bassi: per esempio, se il limite è sotto i 50 km/h o sotto un certo scostamento dal limite ordinario, non è consentito. 
  • È previsto un Censimento nazionale degli autovelox: entro il 30 novembre 2025 gli enti devono comunicare le postazioni al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I dispositivi non censiti dovranno essere disattivati. 
  • Le multe emesse da apparecchi non censiti possono essere considerate nulle

Queste disposizioni “in transizione” saranno importanti per garantire che i nuovi dispositivi (Navigard, SafeDrive) non diventino semplicemente strumenti di “multe selvagge”, ma siano usati con trasparenza e regole certe.


Aspetti critici e punti di attenzione (per chi guida, e per chi difende i consumatori)

Da un punto di vista di chi vuole tutelare i diritti dei cittadini, e da un’associazione come la vostra, emergono questioni rilevanti che vale la pena evidenziare:

1. Omologazione, certificazione e trasparenza

Un dispositivo che misura la velocità (o rileva infrazioni) deve essere omologato, tarato e certificato. Se questi nuovi sistemi non rispettano requisiti tecnici e procedurali, le multe potrebbero essere impugnate. La Corte di Cassazione ha già in passato annullato multe per apparecchi non omologati. Wikipedia

2. Vincoli sulla segnaletica e la mappatura

Le regole di segnalazione, visibilità e mappatura dei punti di rilevamento non sono optional. Se un autovelox (o sistema equivalente) non rispetta i requisiti minimi di segnaletica, può essere impugnato.

3. Privacy e tutela dei dati personali

Specialmente con SafeDrive e dispositivi con telecamere all’interno dell’abitacolo, è fondamentale garantire che i dati sensibili (volti, immagini, comportamenti) siano protetti: offuscamenti automatici, accessi limitati, procedure chiare in caso di contestazione.

4. “Effetto moltiplicatore” delle infrazioni

Con dispositivi tanto più sofisticati, è prevedibile un aumento delle rilevazioni e delle sanzioni — anche per infrazioni minori che fino ad oggi venivano “ignorate”. Questo può generare conflitti sociali, contestazioni e questioni di equità (chi guida con leggerezza può finire sotto controllo severo). MacityNet già segnala che ci si attende un “sensibile incremento nelle multe”. 

5. Tempi processuali e contestazioni

Con sistemi più complessi, le contestazioni potrebbero essere più articolate: verifiche sui dati grezzi, richieste di accesso ai log, questioni tecniche sul funzionamento dell’IA. Le autorità (Polizia Stradale, enti gestori) dovranno essere pronte a fornire trasparenza.

6. Disallineamenti tra teoria e pratica

Non sempre la teoria (ciò che promettono gli annunci) coincide con la realtà dell’installazione, della manutenzione, della calibrazione, del malfunzionamento. Occorre vigilare che i sistemi effettivamente installati rispettino le promesse e gli standard tecnici.

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