Hai bisogno di aiuto?

Le 10 città italiane più pericolose per la mobilità: ecco la classifica 2025. A Roma il pericolo maggiore.

4 settembre 2025

Associazione Consumatori

La sicurezza stradale in Italia resta un tema caldo. Nonostante campagne di sensibilizzazione e interventi infrastrutturali, i dati dimostrano che alcune città presentano un rischio molto più elevato di incidenti rispetto ad altre.

Per misurare questo rischio viene utilizzato il coefficiente di pericolosità stradale, noto anche come Indicatore di Pericolosità Stradale (IPS).


Che cos’è il coefficiente di pericolosità stradale (IPS)

L’IPS è un indice che fotografa la pericolosità della mobilità urbana in una determinata città.
Si calcola combinando diversi fattori:

  • Numero di incidenti stradali con feriti o morti (dati ISTAT, periodo 2016-2024);
  • Spesa pro capite dei comuni per la manutenzione stradale: meno investimenti = strade più dissestate = rischio maggiore;
  • Fattore di correzione per le grandi città, dove traffico e densità abitativa amplificano l’esposizione al rischio.

Maggiore è l’IPS, più la città è considerata “pericolosa” dal punto di vista della mobilità urbana.


La classifica delle 10 città italiane più pericolose per la mobilità

Ecco la top 10 aggiornata al 2025 secondo i dati elaborati dal Centro IRCM e diffusi dai principali osservatori di mobilità urbana:

Posizione

Città

Indice di Pericolosità Stradale (IPS)

1

Roma

450,30

2

Milano

323,73

3

Genova

197,74

4

Firenze

171,49

5

Torino

165,18

6

Bologna

137,34

7

Napoli

126,44

8

Bergamo

124,48

9

Venezia

117,98

10

Verona

113,17


Cosa ci dice questa classifica

  • Roma domina (purtroppo) con un indice di pericolosità record, oltre 450: traffico caotico, manutenzione insufficiente e incidenti in aumento.
  • Milano segue a distanza, ma resta critica con un coefficiente sopra quota 300.
  • Le altre grandi città – Genova, Firenze, Torino e Bologna – hanno punteggi più bassi ma comunque preoccupanti, segno di infrastrutture e traffico non sempre all’altezza.
  • Sorprendono le presenze di Bergamo e Verona: centri medio-grandi, ma con criticità evidenti sulle strade urbane.

Il contesto nazionale

Nel 2024 in Italia si sono registrati 173.364 incidenti stradali con 3.030 morti e 233.853 feriti. La mortalità stradale è salita a 51 morti per milione di abitanti, ben sopra la media UE di 45.
Questi dati collocano l’Italia al 19° posto in Europa per sicurezza stradale, evidenziando l’urgenza di interventi più incisivi su infrastrutture e cultura della guida responsabile.


Conclusione

Il coefficiente di pericolosità stradale non è solo un numero: è un campanello d’allarme per le istituzioni e un invito alla prudenza per chi si muove ogni giorno.
Le città con IPS più alti mostrano quanto sia fondamentale investire in manutenzione, mobilità sostenibile e educazione stradale. Solo così potremo ridurre davvero il rischio sulle nostre strade.

AECI si impegna ogni giorno per difendere i diritti dei consumatori. Di tutti i consumatori. Se siamo in tanti, valiamo di più. Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi contribuire a migliorare la nostra società, condividendo le nostre battaglie, AIUTACI A CRESCERE. L'iscrizione in adesione è al costo di 2 euro e se deciderai di fare la tessera ordinaria, avrai uno sconto del 10%

HAI BISOGNO DI AIUTO? RIEMPI IL FORM PER CONTATTARCI

I campi con * sono obbligatori
500 Caratteri rimanenti

Compilando ed inviando il form il sottoscritto dichiara di aver preso visione dell’Informativa al Trattamento dei Dati personali [ vedi privacy ] e acconsentire al trattamento degli stessi.

INFORMATIVA AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Il sottoscritto DICHIARA di aver preso visione dell’Informativa al Trattamento dei Dati personali, ai sensi dell’art. 13 e ss del Reg. UE n. 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27/04/2016

CONSENSO TRATTAMENTO DATI

Il sottoscritto, informato dell’identità del Titolare e Responsabile del trattamento dei dati, della misura, modalità con le quali il trattamento avviene, delle finalità del trattamento cui sono destinati i dati personali, del diritto alla revoca del consenso così come indicato nell’informativa sottoscritta ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679 e sue integrazioni e modifiche, ACCONSENTE ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 e ss. del Regolamento (UE) 2016/679 e sue integrazioni e modifiche, al trattamento dei dati personali secondo le modalità e nei limiti di cui all’Informativa al Trattamento dei Dati personali.