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Società di recupero crediti: cosa possono (e non possono) fare e dire

30 luglio 2025

Associazione Consumatori

Essere contattati da una società di recupero crediti può creare stress, soprattutto quando si ricevono telefonate continue, lettere aggressive o solleciti poco chiari. Ma quali sono i limiti entro cui queste società possono muoversi? Cosa possono davvero fare e cosa invece la legge vieta?

In questo articolo facciamo chiarezza su diritti, doveri e comportamenti vietati. E se hai ricevuto richieste sospette, l’associazione A.E.C.I. è a disposizione per aiutarti.

Cosa possono fare le società di recupero crediti

Le società di recupero crediti operano per conto di banche, finanziarie, compagnie telefoniche, aziende di energia, ecc., e hanno il compito di recuperare somme dovute da clienti morosi.

Ecco cosa possono fare legalmente:

  • Contattare il debitore per sollecitare il pagamento, via telefono, posta o email, ma sempre in orari e modalità rispettose.
  • Inviare lettere di sollecito con indicazione chiara del creditore, dell'importo richiesto e della natura del debito.
  • Proporre piani di rientro o rateizzazione, se autorizzate dal creditore.
  • Segnalare la morosità al creditore, che potrà valutare eventuali azioni legali (come il ricorso al giudice).

Cosa non possono fare

La legge stabilisce limiti precisi per evitare abusi. Ecco cosa le società di recupero crediti non possono assolutamente fare:

  • Utilizzare toni minacciosi, aggressivi o umilianti.
  • Telefonare in modo ossessivo o a orari inopportuni, come la sera tardi o nei giorni festivi.
  • Contattare parenti, amici o datori di lavoro per “fare pressione”.
  • Fingere di essere pubblici ufficiali o appartenenti a enti governativi.
  • Minacciare pignoramenti o sequestri se non è stata avviata una procedura legale.
  • Chiedere il pagamento di debiti ormai prescritti, cioè non più legalmente esigibili.
  • Inserire il nominativo del debitore in banche dati non ufficiali, come forma di ricatto.

In caso di comportamenti del genere, è possibile sporgere segnalazione o presentare un reclamo.

Frasi vietate che non dovrebbero mai essere pronunciate

Alcune espressioni sono chiaramente vietate e, se pronunciate, rappresentano un abuso. Ecco le più comuni:

  • "Se non paghi subito, pignoriamo tutto". Falso: solo un giudice può disporre un pignoramento.
  • "La Guardia di Finanza è già stata allertata". Priva di fondamento.
  • "La pratica è in tribunale". Se non è vero, è un comportamento scorretto e potenzialmente illecito.
  • "Siamo un'autorità pubblica". Le società di recupero sono soggetti privati.
  • "Anche se il debito è prescritto, devi pagare lo stesso". Non è così: un debito prescritto non è più dovuto.

Come difendersi in caso di abusi

Se ritieni che la società abbia oltrepassato il limite, puoi:

  • Inviare un reclamo scritto alla società stessa, tramite raccomandata o PEC.
  • Segnalare la condotta scorretta all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) o al Garante della Privacy.
  • Rivolgerti ad A.E.C.I. per ricevere assistenza gratuita e verificare la legittimità della richiesta.

Le principali società di recupero crediti in Italia

Di seguito un elenco delle principali società operanti nel settore del recupero crediti in Italia:

Nome società

Sito web

Note principali

DoValue

www.dovalue.it

Ex UCCMB, tra i leader del settore

Europa Factor

www.europafactor.it

Attiva per crediti generali

Fire S.p.A.

www.firegroup.it

Specializzata in crediti bancari

Cerved Credit

www.cerved.com

Collegata al gruppo Cerved

Sistemia

www.sistemia.it

Operativa anche su cartelle esattoriali

KRUK Italia

www.it.kruk.eu

Filiale italiana del gruppo polacco KRUK

Guber Banca

www.guber.it

Istituto bancario orientato ai NPL

Hoist Finance

www.hoistfinance.it

Acquirente di portafogli di crediti deteriorati

Conclusione

Le società di recupero crediti hanno il diritto di contattare i debitori, ma devono farlo nel pieno rispetto della legge. Se ricevi richieste ambigue o comportamenti aggressivi, non farti intimorire: verifica sempre l’origine del debito, controlla se è prescritto e non firmare nulla sotto pressione.

Contatta A.E.C.I. per una consulenza gratuita: ti aiuteremo a capire come muoverti e, se necessario, ad avviare le opportune azioni legali.

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