Accordo sui dazi: cosa prevede e come può influenzare i prezzi per i consumatori
28 luglio 2025

Negli ultimi mesi si è tornati a parlare con insistenza di accordi internazionali sui dazi doganali, in particolare tra Unione Europea, Stati Uniti e Cina. Ma cosa sono questi dazi? E soprattutto: cosa prevede il nuovo accordo e quali effetti concreti avrà sulla nostra vita quotidiana, dai prezzi al supermercato all’economia italiana?
Vediamolo in parole semplici.
Cosa sono i dazi doganali?
I dazi doganali sono imposte che uno Stato applica ai
prodotti importati dall’estero. In pratica, servono a proteggere la
produzione nazionale aumentando il prezzo dei beni esteri. Se l’Italia
importa acciaio dalla Cina, ma su quell’acciaio grava un dazio del 25%, il
prodotto cinese sarà meno competitivo rispetto a quello italiano.
Negli ultimi anni, i dazi sono stati usati anche come arma
politica e strumento di pressione commerciale, soprattutto tra Stati Uniti,
Europa e Cina.
Cosa prevede l’accordo più recente sui dazi?
A luglio 2025, l’Unione Europea e gli Stati Uniti
hanno raggiunto un accordo provvisorio per evitare un'escalation di dazi
su alcuni beni strategici, in particolare:
- Acciaio
e alluminio
- Prodotti
agricoli trasformati
- Vino
e liquori
- Veicoli
elettrici e batterie
L’obiettivo dell’accordo è duplice:
- Evitare
una guerra commerciale dannosa per tutti (soprattutto per le imprese e
i lavoratori europei)
- Concordare
standard ambientali comuni, in particolare sulle emissioni legate alla
produzione industriale (Carbon Border Adjustment)
Al tempo stesso, l’accordo include una moratoria
reciproca sui nuovi dazi e apre alla collaborazione tecnologica su
energia verde, semiconduttori e trasporti.
Perché ci riguarda da vicino?
Perché i dazi influenzano i prezzi di ciò che compriamo:
auto, elettrodomestici, alimentari, elettronica. Meno dazi = meno costi sulle
importazioni = meno rincari al consumatore finale.
Ecco alcuni effetti diretti che possiamo aspettarci:
- Prezzi
più stabili su acciaio e prodotti industriali (auto, lavatrici,
frigoriferi)
- Meno
rincari su vino, formaggi, salumi italiani esportati
- Maggiore
cooperazione su energia e tecnologia, con possibile calo dei prezzi
sui prodotti high tech
- Tutele
ambientali condivise, che possono influenzare le etichette e i
requisiti di produzione
Cosa cambia per le imprese italiane?
- Le
aziende che esportano verso gli USA eviteranno barriere aggiuntive e potranno
competere a parità di condizioni
- L’accordo
riduce l’incertezza per settori come meccanica, automotive,
agroalimentare
- Migliora
l’accesso alle materie prime critiche (come le terre rare) per i
produttori italiani
Ci sono dei rischi?
Sì. Se l’accordo dovesse saltare o non essere ratificato
definitivamente:
- Potrebbero
scattare dazi punitivi
- Tornerebbe
l’incertezza per le imprese e i mercati
- I prezzi
al consumo potrebbero risalire
Inoltre, resta fuori dalla trattativa la Cina, il che
potrebbe aprire nuovi scenari conflittuali a livello globale.
La posizione dell’A.E.C.I.
A.E.C.I. segue con attenzione l’evoluzione degli accordi
internazionali, perché i dazi non sono solo una questione tra governi: ricadono
direttamente sulle tasche dei cittadini.
Chiediamo che:
- Ogni
accordo venga reso chiaro e trasparente
- Si
valutino sempre gli effetti concreti sui prezzi al consumo
- Le
associazioni dei consumatori vengano coinvolte nel monitoraggio
dell’impatto sul mercato interno
L’accordo sui dazi tra Europa e Stati Uniti rappresenta una tregua commerciale importante, con ricadute positive attese su prezzi, stabilità economica e innovazione tecnologica. Ma resta fragile e va monitorato attentamente.
A.E.C.I. continuerà a fare pressione per la tutela dei
diritti economici dei cittadini, anche in ambito commerciale
internazionale.
