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DDL Conti Correnti: cosa cambia e perché rischia di colpire i risparmiatori

23 luglio 2025

Associazione Consumatori

DDL Conti Correnti: cosa prevede e perché potrebbe penalizzare i consumatori

Sta facendo discutere il nuovo disegno di legge (DDL) all'esame del Parlamento che riguarda i conti correnti bancari. Si tratta di una proposta normativa che introduce modifiche importanti nella gestione dei rapporti bancari, con l’obiettivo – secondo i promotori – di semplificare e velocizzare alcune pratiche. Ma dietro le parole come “razionalizzazione” e “efficienza”, si nascondono rischi concreti per milioni di risparmiatori.

Cosa prevede il DDL sui conti correnti

Il disegno di legge in questione contiene alcuni punti chiave che stanno facendo sollevare più di un sopracciglio tra le associazioni dei consumatori:

  • Chiusura automatica dei conti dormienti o con saldo basso: il DDL prevede che i conti correnti con un saldo inferiore a una soglia stabilita (es. 100 euro) e senza movimenti per un determinato periodo (es. 12 mesi) possano essere chiusi automaticamente dalla banca, previa comunicazione.
  • Possibilità per le banche di variare unilateralmente le condizioni economiche in caso di “mutate condizioni di mercato” anche in assenza di specifici motivi contrattuali. Un modo elegante per dire che le banche potrebbero aumentare i costi più facilmente.
  • Rimodulazione dei conti a zero spese: molte banche potrebbero approfittare della nuova normativa per disincentivare i conti gratuiti, spingendo verso prodotti più costosi, con meno vincoli normativi.
  • Riduzione dei termini per le opposizioni: se un consumatore non risponde nei tempi previsti a una comunicazione di modifica unilaterale, il silenzio varrà come accettazione. I tempi per opporsi verrebbero ridotti rispetto a quanto oggi previsto.

Quali sono i rischi per i consumatori

Questa riforma, presentata come una misura tecnica, potrebbe avere effetti pesanti sulle tasche dei cittadini:

  • Gli utenti con poca dimestichezza digitale o anziani potrebbero non accorgersi delle modifiche contrattuali e ritrovarsi con spese inattese.
  • Le banche potrebbero aumentare canoni e commissioni in modo più semplice, aggirando le tutele oggi in vigore.
  • I conti dormienti o con pochi fondi – spesso usati per piccoli risparmi o da studenti – potrebbero essere chiusi senza reale necessità, causando disagio.
  • Il principio del silenzio-assenso sulle modifiche contrattuali penalizza i consumatori meno informati o meno reattivi.

Chi guadagna davvero da questo DDL?

Le banche, senza dubbio. Potranno:

  • tagliare i costi su conti poco redditizi per loro,
  • aumentare le spese a carico dei clienti,
  • avere meno vincoli nel modificare le condizioni dei prodotti bancari.

Il tutto, ovviamente, in nome della semplificazione, ma a danno della trasparenza e dell’equità nei rapporti tra istituti e clienti.

Cosa può fare il consumatore

  • Informarsi: leggere sempre le comunicazioni della banca e controllare periodicamente le condizioni del proprio conto.
  • Attivare alert SMS o email per ricevere avvisi su movimenti, modifiche o scadenze.
  • Chiedere supporto alle associazioni dei consumatori come A.E.C.I. per verificare la legittimità di eventuali modifiche unilaterali o per opporsi.
  • Non lasciare conti aperti e inutilizzati: se un conto non viene più utilizzato, è meglio chiuderlo volontariamente per evitare brutte sorprese.

La posizione di A.E.C.I.

A.E.C.I. ritiene questo DDL fortemente sbilanciato a favore degli istituti bancari. Le modifiche proposte rischiano di compromettere l’equilibrio tra cliente e banca, riducendo la trasparenza e aumentando i costi. È fondamentale che il Parlamento riveda i punti critici di questa proposta, ascoltando le associazioni e tutelando i diritti dei risparmiatori, non solo gli interessi delle banche.

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