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GUIDA: RISTORANTE E DIRITTI DEI CONSUMATORI

8 luglio 2025

Associazione Consumatori

Una cena in riva al mare, un pranzo veloce in centro, una pizza tra amici: andare al ristorante dovrebbe essere un’esperienza piacevole. Ma purtroppo non sempre è così. Conti gonfiati, prezzi poco chiari, costi nascosti e scontrini fantasma sono ancora troppo frequenti, soprattutto nei luoghi turistici.

Il problema? Molti consumatori non conoscono i propri diritti.
E così accettano di pagare anche quando potrebbero – e dovrebbero – contestare o denunciare.

Questa guida nasce proprio per questo: aiutarti a riconoscere i tuoi diritti quando sei al ristorante, spiegarti cosa è lecito e cosa no, e indicarti come reagire in caso di abusi.

Perché il ristoratore può cucinare come vuole, ma non può servirti una fregatura.


1. Obbligo di esporre i prezzi

I ristoranti devono esporre all’ingresso il menu con i prezzi, ben visibili. Questo vale per:

  • piatti alla carta
  • menu del giorno
  • bevande
  • coperto e servizio

Attenzione ai piatti “a peso” (es. pesce, aragosta): il prezzo al chilo deve essere chiaramente indicato, e il peso comunicato prima della cottura.


2. Scontrino fiscale e trasparenza

Hai sempre diritto a ricevere lo scontrino fiscale con:

  • prezzi singoli e totale
  • eventuale coperto e servizio specificati
  • data e ora
  • dati del ristorante

 Lo scontrino generico con solo il “totale” è irregolare.


3. Coperto, pane e servizio: si pagano?

  • Il coperto è legale se indicato nel menu con il relativo costo. Nel Lazio è invece vietato.
  • Il pane può essere addebitato solo se previsto e specificato.
  • Il servizio (ad es. 10%) è lecito solo se indicato prima dell’ordinazione.

4. Prezzi esagerati o poco chiari: puoi rifiutarti di pagare tutto?

Sì, puoi contestare il conto, soprattutto se:

  • il menu non riportava i prezzi
  • il prezzo era spropositato senza essere comunicato
  • ti sono stati addebitati prodotti non ordinati

In questi casi, puoi:

  • chiedere spiegazioni
  • rifiutarti di pagare gli importi contestati
  • chiamare la Guardia di Finanza per un controllo fiscale
  • segnalare il fatto ad A.E.C.I. o all’Antitrust

5. Pratiche scorrette o ingannevoli: come riconoscerle

Sono considerate scorrette:

  • pubblicità ingannevole (es. “menu turistico 15€” ma poi con extra)
  • addebiti nascosti o inventati (es. “supplemento vista mare”)
  • negato accesso al bagno se sei cliente
  • costi extra non giustificati e non indicati

6. Diritti con allergie, intolleranze e vegetariani

Ogni locale deve indicare:

  • allergeni presenti nei piatti
  • informazioni su glutine, lattosio, ecc.
  • opzioni alternative per esigenze alimentari comuni (ove possibile)

In caso di omissione volontaria o grave errore, è possibile richiedere risarcimento per danni.


7. Conto separato: posso chiederlo?

Sì, puoi chiedere di pagare separatamente. Il ristoratore non può obbligarti a pagare in un’unica soluzione, soprattutto se il gruppo non è numeroso o se si è ordinato in modo distinto.


8. Se qualcosa va storto: come agire

Se subisci un abuso:

  1. Chiedi chiarimenti subito
  2. Documenta tutto (foto del menu, scontrino, piatti serviti)
  3. Paga solo il dovuto (con scontrino)
  4. Contatta A.E.C.I. per assistenza

 


Fuori Menu: Attenzione alla trappola più elegante

Quante volte ti è capitato che il cameriere ti dica con entusiasmo:

“Oggi abbiamo un’ottima aragosta fresca fuori menu…”

Ecco: è lì che può partire la fregatura.

 Cosa sono i “fuori menu”?

I “fuori menu” sono piatti non presenti nella carta scritta, spesso proposti a voce. Possono essere:

  • piatti del giorno
  • specialità stagionali
  • pesce o carne “al peso”
  • bottiglie di vino pregiate

Fin qui tutto legittimo. Ma solo se accompagnati da un prezzo chiaro e dichiarato prima dell’ordine.


 I rischi

  1. Prezzo ignoto o spropositato
    Se non chiedi il prezzo prima, potresti trovarti nel conto un piatto da 80-100 euro o più, senza possibilità di verificarlo.
  2. Trappole sul peso
    Ti propongono il pesce “a peso” (es. 9€/hg), ma non ti dicono che il pesce è da 1,2 kg: e ti ritrovi con 108 euro di branzino.
  3. Prezzi non scritti = conto incontestabile?
    No! Ma è più difficile da contestare se il cameriere nega o “dimentica” quanto ti ha detto a voce.

 Cosa dice la legge

Secondo il Codice del Consumo e la normativa sulla trasparenza dei prezzi:

Il consumatore ha diritto a conoscere il prezzo prima della conclusione dell’acquisto.

Nel caso della ristorazione, l’ordine del piatto è un contratto. Se ti vengono addebitati costi mai comunicati, è una pratica commerciale scorretta.


Come comportarsi

  1. Chiedi SEMPRE il prezzo prima di accettare un fuori menu
  2. Se il piatto è “a peso”, chiedi di sapere il peso PRIMA della cottura
  3. In caso di dubbi, rifiuta l’ordinazione
  4. Segna o fotografa quanto detto (sì, anche una nota sul cellulare può aiutare in caso di contestazione)
  5. Se il prezzo finale è diverso o sproporzionato, puoi contestare il conto


 Tabella riassuntiva dei diritti al ristorante

Tema

Obbligo del ristoratore

Diritti del consumatore

Menu e prezzi

Esposizione chiara e visibile

Prezzi trasparenti e predefiniti

Scontrino

Dettagliato e fiscale

Controllo e contestazione

Coperto/Servizio

Solo se indicato nel menu

Rifiuto pagamento non dichiarato

Conto esagerato

Prezzo comunicato prima

Contestazione e possibile rimborso

Allergeni

Obbligo di indicazione

Tutela sanitaria e risarcimento

Conto separato

Non può essere negato

Pagamento individuale lecito

Bagni

Obbligo accesso per i clienti

Accesso sempre garantito

Foto di Alexa da Pixabay
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