Hai bisogno di aiuto?

Fin-Influencer: Vera Alfabetizzazione o Semplice Tendenza Digitale?

2 luglio 2025

Associazione Consumatori

 Negli ultimi tempi, il mondo digitale ha assistito a un'esponenziale crescita di nuove figure: i “fin-influencer”. Sono veri e propri divulgatori finanziari che usano i social network per condividere conoscenze. Con video, short, post e articoli, riescono a demistificare temi come il risparmio, gli investimenti, le dinamiche di mercato e l'offerta bancaria. Il loro successo risiede spesso nella capacità di comunicare con un linguaggio semplice e diretto, colmando il divario tra la finanza e il grande pubblico.

 

Attraverso la creazione e la diffusione di contenuti educativi, questi divulgatori affrontano temi cruciali come la gestione del risparmio, l'importanza della diversificazione degli investimenti e il funzionamento di strumenti finanziari specifici – si pensi a ETF, obbligazioni o criptovalute. Grazie al loro approccio diretto e spesso semplificato, argomenti che un tempo intimidivano diventano ora più comprensibili, avvicinando così il pubblico generale (ragazzi e adulti) al mondo della finanza.



Oltre a quanto detto, i fin-influencer si dedicano anche a fornire aggiornamenti sui trend di mercato, stimolando una maggiore consapevolezza finanziaria soprattutto tra i giovani. Quest'ultimi, infatti, sono un segmento di pubblico storicamente meno attento a queste tematiche.

È cruciale evidenziare che i contenuti proposti da questi divulgatori devono mantenere un carattere generico. Essi non possono, per legge, essere equiparati a consulenze finanziarie personalizzate. Quest'ultima è un'attività strettamente regolamentata e riservata esclusivamente a soggetti abilitati e sotto la stretta vigilanza delle autorità competenti, come i consulenti finanziari iscritti agli albi o gli intermediari autorizzati. Il confine tra informazione e consiglio personalizzato è netto e invalicabile.


La normativa italiana, in stretta osservanza delle direttive europee, traccia una chiara linea di demarcazione tra l'attività di informazione generale e quella di consulenza finanziaria. Mentre la prima può essere liberamente esercitata da chiunque, la seconda richiede un'autorizzazione specifica, rilasciata da organismi di vigilanza preposti, come la Consob.

Questo significa che i fin-influencer, pur potendo divulgare ampiamente conoscenze, non possono per esempio raccomandare a un singolo individuo di acquistare o vendere specifici strumenti finanziari. Allo stesso modo, è loro proibito pubblicizzare prodotti finanziari senza dichiarare in modo trasparente e chiaro eventuali collaborazioni o compensi ricevuti.


Il mancato rispetto di queste regole non è un dettaglio da poco: può configurarsi come abusivismo finanziario, un reato perseguibile con severe sanzioni amministrative e penali. Il confine è sottile, ma le conseguenze di un suo superamento sono tutt'altro che leggere.

 

La regolamentazione dei fin-influencer non è un tema esclusivamente italiano; al contrario, le normative a livello internazionale stanno rapidamente evolvendo per far fronte alla crescente influenza di queste figure digitali.

Negli Stati Uniti, la SEC (Securities and Exchange Commission) impone agli influencer finanziari stringenti regole di trasparenza, analoghe a quelle italiane. Devono dichiarare pubblicamente qualsiasi sponsorizzazione o potenziale conflitto di interesse. L'erogazione di consulenze finanziarie non autorizzate, come in Italia, è perseguibile legalmente.

Oltremanica, nel Regno Unito, la FCA (Financial Conduct Authority) monitora attentamente i contenuti finanziari che circolano sui social media. Ha introdotto linee guida specifiche per prevenire che informazioni fuorvianti possano arrecare danno agli investitori, dimostrando un approccio proattivo alla protezione del pubblico.

Anche in Australia, la ASIC (Australian Securities and Investments Commission) ha lanciato campagne di sensibilizzazione. L'obiettivo è educare i cittadini sui pericoli legati al seguire consigli finanziari che non provengono da fonti regolamentate.

 

Sia nel nostro Paese che all'estero, la tendenza è chiara: si va verso un rafforzamento della vigilanza. L'intento è garantire che i contenuti divulgati siano sempre accurati, trasparenti e in piena conformità con le normative locali, tutelando così gli investitori e l'integrità del mercato.

Uno degli aspetti maggiormente critici è la trasparenza. I fin-influencer devono rendere noti eventuali conflitti di interesse, come collaborazioni con piattaforme di trading o emittenti di prodotti finanziari. Ad esempio, se un influencer promuove un’app per investimenti o consiglia l’acquisto di un determinato titolo, deve chiarire se riceve un compenso per tale attività. Questa pratica è fondamentale per evitare che gli utenti siano indotti a compiere scelte basate su informazioni parziali o fuorvianti. La Consob ha il compito di monitorare il rispetto di queste disposizioni, intervenendo qualora si verifichino irregolarità.


Oltre alle questioni normative, un ulteriore e significativo rischio legato ai fin-influencer è la diffusione di contenuti finanziari non accurati o incompleti. I social media, per loro natura, operano senza un controllo preventivo sui contenuti pubblicati. Questo apre la porta alla condivisione di informazioni errate che, se seguite, possono portare gli utenti a commettere errori finanziari anche gravi. La situazione è particolarmente preoccupante, dato che molti follower tendono a fidarsi ciecamente delle opinioni degli influencer, spesso senza la minima verifica sull'affidabilità delle fonti.

Proprio su questi potenziali pericoli, la Consob, l'autorità italiana di vigilanza sui mercati finanziari, ha acceso i riflettori. Con un'apposita Avvertenza pubblicata il 6 giugno 2025, la Commissione ha richiamato l'attenzione dei risparmiatori sui rischi connessi all'attività dei "fin-influencer" – figure note o molto seguite sul web che veicolano contenuti legati a possibili investimenti – e sulle regole che disciplinano la diffusione di informazioni finanziarie online.

L'organo di vigilanza ha lanciato un chiaro monito ai risparmiatori che consultano i contenuti dei fin-influencer: è fondamentale evitare decisioni d'investimento affrettate, basate unicamente sull'"effetto gregge" (il cosiddetto "fare ciò che fanno gli altri") o sulla spinta emotiva di informazioni generiche e non verificate, sia per quanto riguarda il tipo di investimento che la credibilità di chi le fornisce.

La Consob invita a diffidare di presunte occasioni d'investimento prospettate come altamente redditizie e prive di rischio a fronte di esborsi limitati. È un principio aureo della finanza: ogni investimento comporta un certo grado di rischio. Massima attenzione, inoltre, va prestata ai potenziali conflitti di interesse di chi divulga informazioni sugli investimenti. Le decisioni devono essere sempre assunte in modo consapevole e informato, prestando la massima diligenza.

Parallelamente, la Consob ricorda ai fin-influencer stessi la necessità di essere pienamente consapevoli che la loro operatività potrebbe non essere conforme alla normativa di settore o, peggio, del tutto non autorizzata. Questa preoccupazione è stata recentemente evidenziata anche dall'IOSCO (International Organization of Securities Commission), l'organizzazione mondiale che riunisce le autorità di vigilanza equivalenti alla Consob di oltre 130 Paesi, e dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), l'autorità europea di regolamentazione dei mercati finanziari.

I fin-influencer sono tenuti a verificare scrupolosamente gli obblighi e i divieti vigenti, con particolare riferimento alle regole sulla corretta presentazione delle informazioni – specialmente quelle che possono configurarsi come raccomandazioni di investimento ai sensi delle norme sugli abusi di mercato – e alla trasparenza in caso di conflitti di interessi. Queste regole sono estremamente stringenti, soprattutto quando le informazioni sono diffuse da soggetti percepiti come "esperti". A tal proposito, la Consob rimanda esplicitamente all'Avviso dell'ESMA: "Warning ESMA on Social Media and Investment Recommendations".

Infine, la Consob avverte che la diffusione di informazioni false o fuorvianti può configurare illeciti di manipolazione del mercato, sia per gli strumenti finanziari tradizionali che per le cripto-attività, con tutte le conseguenze legali del caso. La linea tra informazione e manipolazione è sottile e pericolosa.

AECI si impegna ogni giorno per difendere i diritti dei consumatori. Di tutti i consumatori. Se siamo in tanti, valiamo di più. Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi contribuire a migliorare la nostra società, condividendo le nostre battaglie, AIUTACI A CRESCERE. L'iscrizione in adesione è al costo di 2 euro e se deciderai di fare la tessera ordinaria, avrai uno sconto del 10%

HAI BISOGNO DI AIUTO? RIEMPI IL FORM PER CONTATTARCI

I campi con * sono obbligatori
500 Caratteri rimanenti

Compilando ed inviando il form il sottoscritto dichiara di aver preso visione dell’Informativa al Trattamento dei Dati personali [ vedi privacy ] e acconsentire al trattamento degli stessi.

INFORMATIVA AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Il sottoscritto DICHIARA di aver preso visione dell’Informativa al Trattamento dei Dati personali, ai sensi dell’art. 13 e ss del Reg. UE n. 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27/04/2016

CONSENSO TRATTAMENTO DATI

Il sottoscritto, informato dell’identità del Titolare e Responsabile del trattamento dei dati, della misura, modalità con le quali il trattamento avviene, delle finalità del trattamento cui sono destinati i dati personali, del diritto alla revoca del consenso così come indicato nell’informativa sottoscritta ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679 e sue integrazioni e modifiche, ACCONSENTE ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 e ss. del Regolamento (UE) 2016/679 e sue integrazioni e modifiche, al trattamento dei dati personali secondo le modalità e nei limiti di cui all’Informativa al Trattamento dei Dati personali.