CHE COSA E' IL REDDITOMETRO E COME FUNZIONA
22 maggio 2024
Il redditometro è uno strumento utilizzato dall'Agenzia delle Entrate italiana per il controllo delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti. Il suo obiettivo principale è quello di verificare la coerenza tra il reddito dichiarato e il tenore di vita del contribuente, individuando eventuali incongruenze che potrebbero indicare evasione fiscale.
Il funzionamento del redditometro si basa su un'analisi comparativa tra le spese sostenute dal contribuente e il reddito dichiarato. Le spese considerate includono, ma non sono limitate a:
- Spese per il mantenimento dell'abitazione: affitto, mutuo, bollette.
- Spese per mezzi di trasporto: acquisto e manutenzione di auto, moto, barche.
- Spese per viaggi e vacanze.
- Spese per l'istruzione dei figli: rette scolastiche, universitarie.
- Spese per il tempo libero e attività sportive.
Quando il redditometro rileva una discrepanza significativa tra il reddito dichiarato e le spese sostenute, l'Agenzia delle Entrate può richiedere al contribuente di giustificare tali spese. Se il contribuente non riesce a fornire spiegazioni adeguate, potrebbe essere soggetto a un accertamento fiscale e, potenzialmente, a sanzioni.
Il Redditometro, ufficialmente conosciuto come "accertamento sintetico di tipo induttivo", è uno strumento controverso utilizzato dall'Agenzia delle Entrate per stimare il reddito presunto di un contribuente sulla base di una serie di indicatori di spesa.
Come funziona in dettaglio:
1. Indici di spesa: L'Agenzia delle Entrate elabora periodicamente, tramite un decreto ministeriale, degli indici di spesa che associano un valore di reddito presunto a specifiche categorie di beni e servizi. Questi indici vengono aggiornati annualmente e prendono in considerazione diversi fattori, come il costo della vita, i trend di consumo e le caratteristiche del mercato immobiliare.
Esempio: All'acquisto di un'auto di nuova immatricolazione con cilindrata di 2000 cc viene associato un valore di reddito presunto di 25.000 euro, mentre all'affitto di un immobile di lusso situato in una zona centrale della città viene associato un valore di reddito presunto di 40.000 euro.
2. Incrocio dei dati: L'Agenzia delle Entrate incrocia una vastissima mole di dati in suo possesso (ad esempio, quelli relativi agli acquisti immobiliari, alle immatricolazioni delle auto, ai consumi energetici, alle movimentazioni bancarie) con quelli forniti da altri enti (come le compagnie assicurative, le società di distribuzione di energia elettrica, le società di telecomunicazioni, ecc.).
Esempio: L'Agenzia delle Entrate incrocia i dati relativi all'acquisto di un immobile con quelli relativi al mutuo acceso per finanziare l'acquisto stesso, ottenendo una visione più completa della capacità economica del contribuente.
3. Stima del reddito presunto: Sulla base degli indici di spesa e dei dati incrociati, l'Agenzia delle Entrate effettua una stima del reddito presunto del contribuente. Se il reddito presunto risulta superiore al reddito dichiarato, il contribuente potrebbe ricevere un invito a chiarimenti.
Esempio: Un contribuente che ha dichiarato un reddito annuo di 30.000 euro, ma che nell'arco dell'anno ha sostenuto spese per un valore complessivo di 60.000 euro, potrebbe ricevere un invito a chiarimenti dall'Agenzia delle Entrate.
4. Inviti a chiarimenti: Nell'invito a chiarimenti, l'Agenzia delle Entrate chiede al contribuente di giustificare la discrepanza tra il reddito dichiarato e le spese sostenute. Il contribuente ha a questo punto 60 giorni di tempo per presentare la documentazione che attesti l'origine di maggiori redditi (ad esempio, eredità, vincite, redditi da lavoro autonomo non dichiarati, ecc.) oppure dimostrare che le spese sono state sostenute con mezzi di finanziamento esterni (ad esempio, prestiti, mutui, utilizzo di risparmi pregressi, ecc.).
Esempio: Il contribuente che ha ricevuto l'invito a chiarimenti può dimostrare di aver sostenuto le spese contestate dall'Agenzia delle Entrate presentando la documentazione relativa a un'eredità ricevuta nel corso dell'anno.
Cosa fare se si riceve un invito a chiarimenti:
Se si riceve un invito a chiarimenti dal Redditometro, è importante non farsi prendere dal panico e collaborare con l'Agenzia delle Entrate. È consigliabile, se necessario, rivolgersi a un professionista, come un commercialista o un consulente fiscale, per ricevere assistenza nella predisposizione della documentazione da presentare all'Agenzia delle Entrate.
È importante precisare che il Redditometro non è uno strumento infallibile. La stima del reddito presunto effettuata dall'Agenzia delle Entrate si basa su presunzioni e non su dati certi. Pertanto, il contribuente ha sempre la possibilità di dimostrare che la stima del suo reddito presunto è errata.
Inoltre, è importante sottolineare che il Redditometro non è l'unico strumento di accertamento utilizzato dall'Agenzia delle Entrate. L'Agenzia può avviare un accertamento fiscale anche sulla base di altri indizi, come ad esempio denunce anonime o controlli incrociati.