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PATTO ANTI INFLAZIONE UNA MISURA MEDIATICA. LE NOSTRE CRITICHE

29 settembre 2023

Associazione Consumatori

Il trimestre anti-inflazione coinvolge supermercati, farmacie e altri negozi aderenti all'accordo. Gli esercenti devono esporre un distintivo fornito dal governo all'entrata del loro punto vendita, raffigurante un carrello della spesa nei colori della bandiera italiana, con la scritta "Trimestre anti-inflazione". Anche le imprese della distribuzione che non sono parte delle associazioni firmatarie dell'accordo possono partecipare, ma devono presentare una richiesta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, fornendo i dettagli e le promozioni che intendono applicare.

Anche alcune delle aziende aderenti al trimestre anti-inflazione hanno espresso preoccupazioni. Mentre hanno aderito all'iniziativa, hanno sottolineato la necessità di affrontare i problemi relativi ai costi di produzione delle imprese.

Il cammino verso la firma dell'accordo tra il governo e le aziende della distribuzione è stato complesso. Inizialmente, alcune associazioni industriali avevano esitato a partecipare, sostenendo che un accordo per controllare i prezzi potesse ostacolare la concorrenza. Tuttavia, dopo trattative con il governo, queste associazioni hanno poi aderito all'iniziativa.

Come funzionano gli sconti:

Ogni esercizio commerciale può decidere autonomamente su quali beni e in che modo applicare gli sconti, a condizione che riguardino prodotti di prima necessità, sia alimentari che non alimentari, e beni per l'infanzia e l'igiene personale. Non esiste un elenco predefinito di beni soggetti a sconto, e ciascun esercizio è libero di comunicare ai consumatori quali prodotti sono scontati nei propri punti vendita.

Le nostre critiche:

Prima di tutto riteniamo che il periodo di validità sia troppo breve per affrontare le tendenze inflazionistiche a lungo termine. Gli esercizi hanno la facoltà di aderire. Per alcune catene di vendita, ad esempio i discount i prezzi sono già ridotti per assicurare una maggiore vendita.

Inoltre, ridurre i prezzi potrebbe portare alla scarsità dei prodotti sul mercato, poiché i produttori potrebbero non essere disposti a venderli a prezzi inferiori. Potrebbero poi esserci effetti controproducenti, come l'aumento della domanda di altri beni in sostituzione di quelli scontati, portando così a un'ulteriore inflazione. Come al solito, poi, manca una regia di controllo e di verifica. 

Se non si agisce all'origine degli aumenti dei prezzi (rincaro energia, passaggi dal produttore al consumatore) i prezzi al consumatore difficilmente potranno ridursi. Inoltre, come spesso è accaduto, i prezzi, una volta lievitati difficilmente tornano ad essere più bassi.

Appare più una iniziativa mediatica che altro. Ovviamente si valuteranno le conseguenze al termine del trimestre.


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