PROBLEMI CON LE BOLLETTE. ATTIVO L'ACCORDO CON CREDIT FACTOR. ECCO COME CHIEDERE LA CONSULENZA
16 maggio 2023
CONTINUANO LE SEGNALAZIONI PER CREDIT FACTOR
In questi giorni molti consumatori ci hanno segnalato richieste di pagamenti da parte di Credit Factor Molti ci hanno chiesto cosa può fare una società recupero crediti. Diciamo sin da subito che possiamo inserire Credit Factor nel novero delle aziende che hanno sempre risposto ai nostri reclami. La società recupero crediti si è sempre posta, con la nostra Associazione di Consumatori in maniera collaborativa.
I COMPORTAMENTI SCORRETTI DELLE SOCIETA’ RECUPERO CREDITI.
A.E.C.I. | ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI riceve numerose segnalazioni da parte di consumatori ed utenti totalmente esasperati da vere e proprie vessazioni quotidiane messe in atto da società per il recupero di un ipotetico debito.
Le segnalazioni sono variegate. Il metodo, ad esempio, della chiamata al vicino di casa.
Talvolta, alcune società di recupero del credito (tra le meno serie ovviamente) arrivano a contattare il vicino di casa. In alcuni casi si presentano direttamente in casa del malcapitato. In altri si arriva direttamente alle minacce frutto della fantasia più fervida e ignobile (passiamo la pratica ad Equitalia, ti facciamo direttamente un decreto ingiuntivo, veniamo direttamente con l’ufficiale giudiziario e via dicendo). Tutto questo può rappresentare, per il consumatore, un problema. Credit Factor ed AECI hanno attivato un canale dedicato proprio per la soluzione di questi problemi.
Dal canto suo Credit Factor ci ha assicurato che non ha mai chiesto o autorizzato i propri dipendenti all’utilizzo di queste metodologie. Tuttavia “buchi di sistema” si possono sempre verificare e la nostra Associazione di Consumatori vigila che i comportamenti messi in atto da Credit Factor siano sempre corretti.
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Inutile dire che le difficoltà delle Associazioni di Consumatori aumentano quando a fare il recupero del credito sono società di piccolo retaggio che, non avendo nulla da rischiare, mettono in atto comportamenti aggressivi e al limite della leicità.
A.E.C.I. ha dunque raccolto un corollario di false affermazioni che farebbero sbellicare dalle risate se non che queste affermazioni spesso terrorizzano chi le riceve.
Eccone uno stralcio.
- “ se non paghi mandiamo il tutto a equitalia che poi fa il pignoramento”
- “se non paghi rischi il carcere perché questo è un reato penale”
- “Se non paghi rischi il fallimento”
- “se non paghi ti veniamo a pignorare i mobili”
- “ se non paghi ti pignoriamo lo stipendio”
- “se non paghi ti mandiamo l’esattore”
- “se non paghi ti segnaliamo alla crif
Sino ad oggi A.E.C.I. ha raccolto questo corollario di affermazioni che però non si riferiscono ad Credit Factor.
Inutile dire che sono tutte affermazioni prive di fondamento. Le società di recupero credito infatti (quelle serie) hanno un solo unico scopo: il recupero del denaro eventualmente dovuto. Nel caso in cui non si riesca a recuperare il denaro la pratica passa al proprietario del credito che ha facoltà di esperire il tentativo giudiziario per il recupero del denaro. Dunque le società per il recupero del credito non possono paventare alcuna minaccia di pignoramento (deve essere autorizzato da un giudice) di fallimento (deve essere autorizzato da un giudice) di pignoramento dello stipendio (deve essere autorizzato da un giudice).
Segnalazione alla Crif
Anche le fantomatiche minacce di segnalazioni alla crif (o similari). In realtà la segnalazioni alla Crif la può fare esclusivamente la finanziaria o la banca e previa comunicazione scritta a mezzo raccomandata. Negli altri casi, invece (per es. società telefoniche, della luce, paytv ecc.) non è possibile alcuna segnalazione.
Le prescrizioni dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali
Non sono ammesse prassi invasive o lesive della dignità personale. Per sollecitare ed ottenere il pagamento di somme dovute non è lecito comunicare ingiustificatamente informazioni relative ai mancati pagamenti ad altri soggetti che non siano l'interessato (es. familiari, colleghi di lavoro o vicini di casa) ed esercitare indebite pressioni su quest'ultimo.
Non si deve far riscorso a telefonate preregistrate perché con questa modalità persone diverse dal debitore possono venire a conoscenza di una sua eventuale condizione di inadempienza.
Illecita è pure l'affissione da parte degli incaricati del recupero crediti di avvisi di mora sulla porta di casa, modalità questa che rende possibile la diffusione dei dati personali dell'interessato ad una serie indeterminata di soggetti.
Non si deve inoltre rendere visibile a persone estranee il contenuto di una comunicazione, come può accadere con l'utilizzo di cartoline postali o con l'invio di plichi recanti all'esterno la scritta "recupero crediti" o formule simili. È necessario, invece, che le sollecitazioni di pagamento vengano portate a conoscenza del solo debitore, usando plichi chiusi e senza scritte specifiche.
Gli incaricati delle società non possono usare altri dati se non quelli assolutamente necessari all'esecuzione del mandato (dati anagrafici, codice fiscale, ammontare del credito, recapiti telefonici).
Stalking
Gli incaricati del recupero crediti devono attenersi con scrupolo alle norme riguardanti l’incoercibilità psichica e fisica personale. Ciò vuol dire che essi non possono contattare il debitore in orari irragionevoli, con frequenza superiore al dovuto e in luoghi inadeguati (per es. posto di lavoro per i motivi sopra spiegati).
In alcuni casi, le condotte ingannevoli e le pressioni psicologiche poste in essere dalle società di recupero possono integrare reati di violenza e minaccia.
Recupero crediti domiciliare
Gli incaricati del recupero crediti possono recarsi presso l’abitazione dell’interessato, ma devono adottare tutti gli accorgimenti necessari per evitare la lesione della privacy e della dignità di quest’ultimo. In ogni caso è diritto del debitore non aprire e rifiutarsi di comunicare con loro. È severamente vietata, infatti, agli incaricati la violazione del domicilio dell’interessato cioè l’introdursi nell'abitazione di quest’ultimo senza il suo consenso.
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