SUPERBONUS 110. ECCO COME CAMBIA.
23 marzo 2023
Il Superbonus 110%, introdotto dal governo nel 2020 per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, è destinato a subire alcuni cambiamenti importanti per le villette e le case unifamiliari.
In primo luogo, è stato annunciato che a partire dal 1° aprile 2023, gli interventi di riqualificazione effettuati su queste tipologie di immobili potranno essere eseguiti solo previa presentazione di una specifica autocertificazione, che attesti la conformità degli interventi alle normative in vigore. Ciò significa che, a differenza di prima, non sarà più necessario ottenere una certificazione da parte di un tecnico abilitato.
In secondo luogo, a partire dal 1° maggio 2023, tutte le pratiche relative al Superbonus 110% dovranno essere effettuate tramite la piattaforma digitale SUE (Sistema Unico Edilizia) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo nuovo sistema permetterà di semplificare le procedure di richiesta del bonus, riducendo i tempi di attesa e le difficoltà burocratiche.
Tuttavia, la novità più importante riguarda l'adozione di nuove misure per far fronte alle varianti del virus COVID-19. A partire dal 1° aprile 2023, gli interventi di riqualificazione energetica dovranno essere effettuati solo da personale autorizzato e munito di dispositivi di protezione individuale, al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori e dei proprietari degli immobili. Inoltre, sarà necessario effettuare una serie di controlli sanitari e igienici sia prima che dopo i lavori.
110%, case unifamiliari.
La proroga della scadenza a settembre per le case unifamiliari dovrebbe costare circa 2 miliardi di euro; l'ulteriore rinvio al 30 giugno servirà a dare respiro ai cantieri che hanno subito ritardi. Tuttavia, sarà necessario certificare il 30% dei lavori di costruzione già eseguiti. Secondo Il Sole 24 Ore di oggi, la banca intende effettuare acquisti per 5-6 miliardi di euro. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze non sembra favorevole all'attuale soluzione dell'F24. Anche il meccanismo di conversione delle obbligazioni dormienti in titoli di Stato è difficile. Enrico Zanetti, consigliere del ministro Giancarlo Giorgetti, ha suggerito che i titoli di Stato saranno utilizzati solo per quelle banche che "hanno assorbito la maggior parte della loro potenziale capacità fiscale, non solo con la promessa di un acquisto, ma proprio con un acquisto"..