110 SUPERBONUS. COSA SUCCEDE ORA E QUALI SONO I RISCHI
20 febbraio 2023
Si continua a parlare di correzioni, rimborsi e patch per chiarire la confusione sul super-bonus edilizio. Il governo ha approvato all'unanimità una risoluzione che vieta il rimborso dei conti e il trasferimento dei crediti agli enti pubblici. Tuttavia, restano in vigore i crediti d'imposta sulle dichiarazioni dei redditi, che richiedono che l'importo venga prima speso e poi rimborsato nel tempo. Secondo le associazioni di categoria, questa misura mette a rischio di fallimento oltre 25.000 aziende.
IL DECRETO CHE HA CANCELLATO IL SUPERBONUS
Il decreto, già stato firmato dal Presidente della Repubblica, prevede crediti d'imposta per le spese di intervento nei settori del recupero del patrimonio edilizio, dell'efficienza energetica e del super bonus del 110%, delle misure antisismiche, delle facciate, degli impianti solari, delle stazioni di ricarica e delle barriere architettoniche. Il decreto prevede la distribuzione dei crediti d'imposta.
L'entrata in vigore di questo decreto rende impossibile l'applicazione di sconti e crediti d'imposta attraverso le fatture, ma viene mantenuta la detraibilità. In particolare, il decreto abolisce le norme che regolano la possibilità di detrazioni fiscali per le seguenti voci.
- Interventi di miglioramento energetico e riqualificazione di aree comuni di primo livello di edifici condominiali per un importo superiore a 200.000 euro.
- Interventi di riduzione del rischio sismico nelle parti comuni degli edifici condominiali o nei comuni a rischio sismico 1, 2 o 3, compresa la demolizione completa e la ristrutturazione.
- Infine, all'amministrazione è vietato concedere crediti d'imposta relativi ai benefici fiscali derivanti da questi tipi di interventi.
NESSUN RISCHIO SULLA CARTA PER CHI HA INIZIATO I LAVORI
L'ordinanza esclude la possibilità di sconti e crediti sulle fatture per tutti i lavori di nuova costruzione. Da un lato, sono esenti tutti i lavori per i quali è già stata presentata una Cila (comunicazione di inizio lavori). Dall'altro, i condomini, oltre alla Cila, necessitano di una delibera del consiglio comunale che autorizzi i lavori.
Il rischio è invece relativo al fallimento delle aziende che ancora devono terminare i lavori. Il blocco del pacchetto dei bonus potrebbe quindi provocare il fallimento delle aziende. Questo è il vero rischio per famiglie e consumatori.
In questo caso la speranza delle famiglie deve essere relativa alla realizzazione dei lavori già finanziati con i SAL degli interventi. Laddove i lavori finanziati sono stati terminati famiglie e consumatori non dovrebbero rischiare nulla. Nel caso in cui, invece, l'azienda ha percepito fondi, non realizzati lavori e al tempo stesso fallito il rischio per le famiglie è la restituzione, da parte dell'erario, degli importi percepiti dall'azienda per i lavori non eseguiti.