Cellulari, vincono i consumatori
14 settembre 2009
SARA' possibile cambiare operatore cellulare in tre giorni, conservando il proprio numero: le associazioni dei consumatori e l'Authority tlc hanno vinto una lunga battaglia legale, culminata oggi con una sentenza del Consiglio di Stato. Annulla una sentenza del Tar del Lazio che a sua volta, a giugno, aveva bloccato la delibera Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) sulla portabilità in tre giorni, su ricorso di Tim e Vodafone.
Davanti al Consiglio e al fianco di Agcom, si erano costituite le associazioni Altroconsumo e Codacons, per difendere una delibera che considerano utile agli interessi dei consumatori.
È una sentenza che mette fine un periodo di caos sulla portabilità del numero di cellulare, durato tre mesi. La sentenza del Tar non si era limitata infatti a bloccare la delibera. Aveva anche aggiunto una clausola secondo cui gli operatori avrebbero diritto dall'utente a 30 giorni di preavviso. Una cosa mai applicata però nella storia della telefonia mobile. Risultato, Telecom ha mandato una lettera ad Agcom agli altri operatori, dove in sostanza scrive questo concetto: anche se la sentenza autorizzerebbe Telecom a chiedere un preavviso, per ora si limita a ricontattare l'utente per avere conferma della disdetta. Se non lo trova o se l'utente non dà conferma, Telecom blocca il passaggio. Se ottiene conferma, sbriga la portabilità in tre giorni. Il pomo della discordia è la chiamata di conferma all'utente: a quanto risulta, questa nuova procedura sta causando migliaia di blocchi della portabilità, tanto che 3 Italia, Poste Mobile e Wind hanno scritto ad Agcom per protestare. Se ne lamentano anche gli utenti nei forum.
La sentenza del Consiglio di Stato dovrebbe aver annullato anche la novità del preavviso introdotta dal Tar, ma la certezza si avrà solo nei prossimi giorni, quando saranno pubblicate anche le valutazioni di merito. Gli effetti della sentenza del Tar sono però immediatamente sospesi e quindi ora dovrebbe essere solo questione di giorni perché gli operatori si adeguino alla delibera e adottino la portabilità veloce. Il tutto si aggiunge a una buona notizia di qualche settimana fa: gli operatori, su pressioni di Agcom si sono accordati sulla portabilità del credito residuo sulla sim. Quando l'utente cambia operatore con portabilità del numero, quindi, può ora spostare da una sim all'altra anche il credito che aveva. Dal credito residuo viene sottratta una quota (da 1 euro a 1,6 euro) per i costi di gestione del passaggio, ma già Agcom e le associazioni premono per ridurli.
Due buone notizie ravvicinate, quindi, anche se bisogna ancora valutarne gli effetti nella pratica. Uno studio della Commissione europea, infatti, evidenzia che i tempi reali di portabilità cellulare in Italia sono di 15 giorni, anche se già per legge dovevano essere di cinque. E l'Europa spinge per ridurre i tempi ancora di più: il nuovo pacchetto di norme comunitarie per le tlc, in via di approvazione, porta la portabilità a massimo un giorno.
Davanti al Consiglio e al fianco di Agcom, si erano costituite le associazioni Altroconsumo e Codacons, per difendere una delibera che considerano utile agli interessi dei consumatori.
È una sentenza che mette fine un periodo di caos sulla portabilità del numero di cellulare, durato tre mesi. La sentenza del Tar non si era limitata infatti a bloccare la delibera. Aveva anche aggiunto una clausola secondo cui gli operatori avrebbero diritto dall'utente a 30 giorni di preavviso. Una cosa mai applicata però nella storia della telefonia mobile. Risultato, Telecom ha mandato una lettera ad Agcom agli altri operatori, dove in sostanza scrive questo concetto: anche se la sentenza autorizzerebbe Telecom a chiedere un preavviso, per ora si limita a ricontattare l'utente per avere conferma della disdetta. Se non lo trova o se l'utente non dà conferma, Telecom blocca il passaggio. Se ottiene conferma, sbriga la portabilità in tre giorni. Il pomo della discordia è la chiamata di conferma all'utente: a quanto risulta, questa nuova procedura sta causando migliaia di blocchi della portabilità, tanto che 3 Italia, Poste Mobile e Wind hanno scritto ad Agcom per protestare. Se ne lamentano anche gli utenti nei forum.
La sentenza del Consiglio di Stato dovrebbe aver annullato anche la novità del preavviso introdotta dal Tar, ma la certezza si avrà solo nei prossimi giorni, quando saranno pubblicate anche le valutazioni di merito. Gli effetti della sentenza del Tar sono però immediatamente sospesi e quindi ora dovrebbe essere solo questione di giorni perché gli operatori si adeguino alla delibera e adottino la portabilità veloce. Il tutto si aggiunge a una buona notizia di qualche settimana fa: gli operatori, su pressioni di Agcom si sono accordati sulla portabilità del credito residuo sulla sim. Quando l'utente cambia operatore con portabilità del numero, quindi, può ora spostare da una sim all'altra anche il credito che aveva. Dal credito residuo viene sottratta una quota (da 1 euro a 1,6 euro) per i costi di gestione del passaggio, ma già Agcom e le associazioni premono per ridurli.
Due buone notizie ravvicinate, quindi, anche se bisogna ancora valutarne gli effetti nella pratica. Uno studio della Commissione europea, infatti, evidenzia che i tempi reali di portabilità cellulare in Italia sono di 15 giorni, anche se già per legge dovevano essere di cinque. E l'Europa spinge per ridurre i tempi ancora di più: il nuovo pacchetto di norme comunitarie per le tlc, in via di approvazione, porta la portabilità a massimo un giorno.
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