Codici e Aeci pronte a portare in Tribunale Unicredit su AssiMutuo
11 dicembre 2020
La banca non può richiedere ai consumatori somme non dovute.
Parte da questo principio la diffida inviata dalle associazioni Codici ed Aeci
a Unicredit.
Il caso AssiMutuo
Mutuo casa e polizza vita, un binomio che ha creato non pochi
problemi ad alcuni consumatori negli ultimi anni e che rischia di causarne
altri nel prossimo futuro. Parliamo di AssiMutuo, un prodotto proposto dalla
Abbey National Italia, che nel frattempo ha lasciato il mercato italiano
cedendo i contratti a Unicredit.
Si tratta di un contratto complesso, un combinato tra un mutuo
ed un prodotto assicurativo della Commercial Union, che intanto è diventata
Aviva, contenente a sua volta una copertura caso morte del debitore ed un
contratto di capitalizzazione. Un tema delicato, su cui le associazioni dei
consumatori Codici ed Aeci intervengono con forza per tutelare i risparmiatori.
Le richieste di pagamento
“Il prodotto è stato proposto alla fine degli anni '90 e nel
2000 – affermano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, ed Ivan
Marinelli, Presidente di Aeci – ma trattandosi di un mutuo, che richiede quindi
tempi lunghi, le criticità sono emerse negli ultimi anni, con richieste di
pagamento di decine di migliaia di euro che rappresentano un’assoluta
ingiustizia nei confronti dei risparmiatori. Abbiamo deciso di intervenire per
segnalare il pericolo e fornire assistenza ai consumatori, ed abbiamo anche
inviato una diffida a Unicredit affinché metta fine a questa situazione”.
Il conguaglio della discordia
Ma qual è il meccanismo di questo prodotto che sta creando così
tanti problemi?
Il contratto di mutuo prevedeva che i sottoscrittori
dovessero pagare le rate costituite dai soli interessi da corrispondere alla
banca, in quanto la quota capitale costituita dal capitale mutuato sarebbe
stata versata dall'Assicurazione al termine dell'ammortamento del mutuo. Ai consumatori, in realtà era stata
prospettata come operazione che avrebbe prodotto dei guadagni, in quanto al termine
dell'ammortamento, l'importo derivato dal contratto di capitalizzazione sarebbe
andato a coprire il capitale mutuato dalla banca ed in più i sottoscrittori
avrebbero guadagnato la differenza derivata dalla rivalutazione.
Alla fine del piano di ammortamento, invece, – spiega Marcello
Padovani, avvocato di Codici – i consumatori dopo aver richiesto la
liquidazione dell’importo maturato con il contratto di capitalizzazione
interamente versato alla banca, molti si vedono invece recapitare dalla banca richieste anche di 30mila euro per saldare
il capitale residuo, che non risulta coperto dal contratto di assicurazione”.
La sentenza del Tribunale
In soccorso dei consumatori è arrivata una sentenza spartiacque
del Tribunale di Roma: Unicredit non ha il diritto di chiedere ai clienti un
versamento a titolo di differenza tra quanto versato dall’assicurazione in
occasione della liquidazione della polizza assicurativa e quanto dovuto per la
quota del mutuo stipulato, perché è l’assicurazione che deve effettuare il
conguaglio.
La diffida ad Unicredit
Unicredit ha risposto alla diffida inviata dalle Associazioni,
sostenendo di operare nel rispetto delle
normative vigenti e delle pattuizioni in essere con la propria clientela.
AECI e CODICI, tuttavia, ritengono che Unicredit non abbia alcun diritto a richiedere ulteriori pagamenti ai consumatori alla fine del piano di ammortamento e sono pronte a procedere in tribunale a difesa di tutti i consumatori che hanno ricevuto indebite richieste di somme di denaro.
Info e assistenza
I consumatori in difficoltà possono richiedere l’assistenza di
Codici ed Aeci scrivendo a segreteria.sportello@codici.org o
assistenza@euroconsumatori.eu.