ETICHETTA NUTRI-SCORE: LA POSIZIONE DI CINQUE SCIENZIATI ITALIANI: BASTA STRUMENTALIZZAZIONI, AIUTA I CONSUMATORI
18 dicembre 2019
Perché non dobbiamo avere paura dell'informazione rappresentata sull'etichetta
Cinque scienziati italiani, dopo le esternazioni politiche
sull’etichetta Nutri-Score, che
penalizzerebbe i prodotti tipici del Made
in Italy hanno deciso di fare il punto ed esprimere il loro punto di vista
scientifico: Paolo Vineis, Elio Riboli, Walter Ricciardi, Mauro Serafini e
Silvio Garattini, cinque scienziati esperti di salute pubblica, epidemiologia,
alimentazione e farmacologia.
Riportiamo in maniera integrale l’articolo pubblicato su Scienza in Rete, giornale online di attualità e cultura
scientifica (leggi qui l’articolo originale)
Gli autori:
- Paolo
Vineis: Imperial College, Londra
- Elio
Riboli: Humanitas University, Milano; Imperial College, Londra
- Walter
Ricciardi: Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
- Mauro
Serafini: Università degli Studi di Teramo
- Silvio
Garattini: Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano
Nutri-Score: perché non dobbiamo averne paura
L’iniziativa di informazione
nutrizionale “Nutri-Score”,
sviluppata da ricercatori universitari indipendenti dell'Università di Parigi e
dell’INSERM, è stata oggetto negli scorsi giorni in Italia di diversi attacchi
e prese di distanza, equivocandola come uno strumento attraverso cui l’Europa
vorrebbe penalizzare i prodotti italiani e la dieta mediterranea (Nota 1).
In realtà, l’adozione di un
sistema di informazione nutrizionale basato sulle etichette dei cibi è
raccomandata da tutti i comitati di esperti nazionali e internazionali, in
particolare dall'Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS), che ritiene che si tratti di una misura efficace per
aiutare i consumatori ad adottare comportamenti alimentari più sani.
Nutri-Score è stato progettato per essere esposto sulla parte
anteriore dei pacchetti di cibi, e ha un duplice scopo:
1. aiutare
i consumatori a giudicare, a colpo d'occhio, le caratteristiche nutrizionali
complessive del cibo, aiutandoli a orientare le loro scelte, migliorare il loro
equilibro alimentare e possibilmente la loro salute;
2. incoraggiare
i produttori a riformulare la composizione nutrizionale degli alimenti che
producono, per esempio riducendo il contenuto in sale, zucchero e grassi.
Il punteggio Nutri-Score ha una base scientifica molto solida (oltre 40 studi
pubblicati su riviste internazionali sottoposti a peer review, incentrati in
particolare sulla prevenzione delle malattie croniche). Il suo formato a 5
colori (dal verde al rosso) abbinato a 5 lettere (dalla A alla E) lo rende uno
strumento semplice, intuitivo e comprensibile. Il punteggio considera, per 100
grammi di prodotto, il contenuto di nutrienti e alimenti da promuovere (fibre,
proteine, frutta e verdura) e da limitare (energia, acidi grassi saturi,
zuccheri, sale). Dopo il calcolo, il punteggio ottenuto permette di assegnare
una lettera e un colore al prodotto esaminato (Nota 2).
Considerati i crescenti problemi
di salute pubblica legati all'alimentazione (obesità, diabete, malattie
cardiovascolari, tumori ecc.), Nutri-Score
è stato adottato da diversi Stati Europei sulla base di informazioni
scientifiche e sanitarie che lo convalidano, con il sostegno delle società di
esperti e con il supporto dei consumatori che lo utilizzano. È stato adottato
da Francia (ottobre 2017), Belgio (aprile 2018), Spagna (novembre 2018), Germania (settembre 2019) e Olanda (novembre 2019) ed è in
discussione in molti altri Paesi europei. Sistemi simili sono in vigore in
altre nazioni, come nel Regno Unito dove la Food
Standards Agency ha sviluppato un sistema semplificato, a “semaforo” con
cibi a luce rossa, gialla e verde. Contrariamente a quanto si è sostenuto nella
recente polemica, il punteggio Nutri-Score
non è al momento sostenuto dalla Commissione Europea, che non consente agli
Stati membri di rendere obbligatorio un punteggio sintetico (come Nutri-Score) sull'imballaggio
alimentare.
Nutri-score non è quindi un “complotto dell’Unione Europea” e
neppure un'arma contro la dieta mediterranea che, nella sua versione originale,
è un modello alimentare i cui vantaggi per la salute sono condivisi da tutti i
nutrizionisti a livello internazionale.
La dieta mediterranea è
caratterizzata da un abbondante consumo di frutta, verdura, legumi, cereali
(per lo più integrali), da un moderato consumo di pesce e da un limitato
consumo di latticini e carne, salumi e prodotti dolci, grassi e cibi salati; e
favorisce l'olio d'oliva tra i grassi aggiunti. Informare i consumatori sulla qualità nutrizionale di alimenti tradizionali
come formaggi e salumi non ne esclude il consumo, ovviamente, in quantità e
frequenze limitate, il che è coerente con i principi del modello di dieta
mediterranea e con il significato della loro classifica sulla scala Nutri-Score.
Ancora, l'OLIO D'OLIVA, nella classifica Nutri-Score
ha il punteggio migliore per i grassi aggiunti (C), e non, come si è detto
scorrettamente, il “semaforo rosso”. E questo in assoluta coerenza con le
raccomandazioni per la salute pubblica che, in Italia come altrove, spingono i
consumatori a privilegiarlo rispetto agli altri olii vegetali e soprattutto
rispetto ai grassi animali.
Il consumatore deve essere in
grado di confrontare la qualità nutrizionale di alimenti equiparabili, in modo
da poterli sostituire nelle proprie scelte di consumo. Ed è proprio questo il
senso di Nutri-Score: se si vuole
scegliere un olio, grazie al punteggio Nutri-Score
si vedrà che l'olio d'oliva è il più alto nella classifica. O, scegliendo una
bevanda, si vedrà che l'acqua è l'unica classificata in A e che le bibite
gassate sono tutte classificate in E.
Confidiamo che i consumatori, i
politici e le autorità sanitarie italiane comprendano il reale significato del
sistema Nutri-Score al di là delle strumentali polemiche politiche di questi giorni.
Note
1. Si vedano, fra gli altri, gli
interventi del Senatore Matteo Salvini:
https://ilfattoalimentare.it/salvini-attacca-nutri-score.html e quelli
del ministro della Salute Roberto Speranza: https://ilsalvagente.it/2019/12/11/nutriscore-il-ministro-della-salute-speranza-lue-non-penalizzi-litalia/
2. Si veda il sito della sanità
pubblica francese che lo ha promosso: https://www.santepubliquefrance.fr/determinants-de-sante/nutrition-et-activite-physique/articles/nutri-score
Fonte: Scienza in Rete https://www.scienzainrete.it/articolo/nutri-score-perch%C3%A9-non-dobbiamo-averne-paura/2019-12-13