WE PAY FOR IT: rimborsi interrotti e primi drivers licenziati
30 settembre 2019
Lo società con sede in svizzera, senza attendere pronunciamenti dall’Antitrust,
blocca i pagamenti e comincia a scaricare i propri clienti
E’ bastato un semplice esposto all’Antitrust per fermare l’ennesima società di Carvertising. Infatti dopo No Cost, Quality Adv. e Golden Car stavolta è la We Pay For It a dover arrendersi all’evidenza di non poter giustificare la propria attività all’Autorità. Evidenza che si scontra contro gli articoli previsti dal codice della strada: di fatto, questo tipo di attività, non può essere effettuata.
In questo caso tuttavia la
tempistica è stata record, dato che l’Antitrust non risulta aver preso alcun
provvedimento nei confronti della società (né è dato sapere se sia stata
avviata un’apposita istruttoria).
Evidentemente la sola prospettiva
di dover rendere conto della sostenibilità del proprio Business è stata
sufficiente per indurre We Pay For It a interrompere gli affari.
Qualcosa da nascondere?
Difficile dirlo con sicurezza, ma
quel che è certo è che la società ha già cominciato a tutelarsi: negli ultimi
giorni a tutti i drivers che (legittimamente) hanno cominciato a lamentare
pubblicamente il disservizio, è stata comunicata la risoluzione del contratto.
Lo schema oramai è noto:
-
una società mette in piedi un Business di “auto
a costo zero” fondato sull’esposizione illecita di pubblicità sulle macchine
dei clienti;
-
l’Antitrust chiede di poter effettuare dei
controlli;
-
la società smette di pagare e comincia a
licenziare immotivatamente i propri drivers;
Chi ha orecchie per intendere,
intenda.
La nostra associazione ha ormai
maturato esperienza pluriennale nelle controversie contro le società di
Carvertising. Questo Business insidioso
ha già messo in ginocchio migliaia di consumatori. Non ci fermeremo finchè,
pezzo dopo pezzo, non sia completamente sparito dal mercato.
HAI AVUTO PROBLEMI CON LA WE PAY FOR IT? CONTATTACI! Scrivi a