MENO 59.000 EURO DI ENERGIA. RIMBORSO AL CLIENTE
17 settembre 2019
Anni di fatturazioni
errate a causa di un’errata costante K calcolata nelle fatture emesse di un
convento di Frati. L’intervento dell’Associazione ha costretto l’operatore a
restituire 59.000 euro.
Non è la prima
volta che la nostra Associazione di Consumatori si imbatte in una tipologia rara
di errore ma che rappresenta un vero problema per le utenze (elettriche) per
usi diversi da quello domestico.
In pratica,
per alcune tipologie di utenze hanno un “moltiplicatore” che calcola il reale
consumo energetico utilizzato da quella utenza
La costante K
è un numero (coefficiente) per cui, per valutare il reale consumo, si deve
moltiplicare per ottenere le grandezze dimensionali (energia attiva, energia
reattiva, potenza). Ogni misuratore di corrente ha una propria costante K, che
generalmente è riportata tra i dati di targa del contatore.
Se per esempio
il fattore K è relativo a 25 e il contatore ha registrato un consumo di 100 kWh
la fatturazione calcolerà 100 x 25 e quindi 2500 kWh (come reale consumo).
Nel caso
specifico gestito dalla nostra Associazione il misuratore non riportava (come
per altro stabilito dell’Autorità ARERA) la targhetta con l’indicazione del
moltiplicatore. Con fatica siamo riusciti dunque a far indicare dal
Distributore il reale coefficiente che non coincideva con quello calcolato
negli ultimi anni dall’l’utenza. Il gestore è stato dunque costretto a
restituire all’utente ben 59.000 euro.