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PRIVACY: UN ANNO DI GDPR QUESTO SCONOSCIUTO !!!

25 maggio 2019

Associazione Consumatori

Gdpr, privacy, protezione dei dati personali. Chi di noi non ne ha sentito parlare in questultimo periodo? Secondo il rilevamento i Paesi dove i cittadini sono più informati sono: Svezia (90%) Olanda (87%) Polonia (86%). Eppure, lItalia (49%), assieme a Grecia (58%), Belgio (53%), Cipro (58%) e Francia (44%), è tra i Paesi UE con minor conoscenza e consapevolezza dei suoi contenuti.

Questo secondo lEurobarometro diffuso dalla Commissione Europea in occasione del primo compleanno del Regolamento Generale della Protezione dei Dati.

Lo studio evidenzia, inoltre, un aumento della percentuale di cittadini europei informati. Il 57% dei cittadini (il 20% in più rispetto a febbraio 2015) è a conoscenza dellesistenza dellAutorità responsabile della protezione dei loro dati personali.

Facciamo il punto sulla situazione italiana. Per consentire alle imprese di capire  come adattare il testo della norma alle operazioni aziendali di tutti i giorni, il nostro Garante ha stabilito una sorta di periodo di prova a regime morbido, che terminerà proprio questa settimana.

Nel contempo, il Garante ha ricevuto 48.591 nominativi di DPO (Data Protection Officer), segno che, al 31 marzo 2019, 48.591 aziende si sono munite di un responsabile della protezione dati. Tuttavia, in molti casi, il DPO nominato è un semplice impiegato senza nessuna esperienza o competenza in materia.

Anche il settore pubblico non offre un buon esempio. La metà delle Regioni, infatti, non ha provveduto ad adottare Policy interne per la gestione dei reclami dei cittadini. Gli stessi Ministeri e, soprattutto, Partiti Politici hanno grosse lacune circa ladozione di procedure interne.

18.557 contatti allAutorità, 7.219 reclami, 946 notifiche di data breach: questi i numeri dei primi dieci mesi di applicazione del GDPR.

Il 13 e 14 maggio CIE (compagine europea che riunisce AECI, CODICI e CASA DEL CONSUMATORE) ha partecipato alla riunione del BEUC (Unione delle Associazioni Europee). Ci siamo dunque confrontati sullo stato dell'arte di attuazione del Regolamento sulla protezione dei dati.

Durante l'incontro, tra i vari argomenti affrontati, le Associazioni di Consumatori Europee, hanno trattato delleventualità di una possibile azione di verifica del comportamento di Google. Già ad inizio anno la Francia aveva comminato una sanzione da 50 milioni al colosso statunitense. Attualmente i paesi che hanno avviato un'azione contro Google sono Norvegia, Svezia, Olanda, Grecia, Slovenia, Repubblica Ceca e Slovacchia.

Con riferimento alle azioni risarcitorie collettive, per violazione delle norme sulla privacy, infine, la Commissione Europea ha proposto l'obbligatorietà in tutti gli Stati membri. Tuttavia non ha ancora trovato soluzione il problema della quantificazione del danno derivante da questo tipo di infrazione.

Restiamo in attesa di novità, ma intanto GDPR, il piacere è tutto nostro! 

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