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MANOMISSIONE CONTATORE: ECCO I RISCHI E LE SOLUZIONI DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI

2 marzo 2018

Associazione Consumatori

TRUCCHI SUI CONTATORI PER PAGARE MENO: ATTENTI A UNA CONDOTTA FRADUOLENTA E INCAUTA CHE COMPORTA NON POCHI RISCHI.

 

Di recente è capitato che alcune persone hanno chiesto l’aiuto dell’Associazione dopo essere finite in guai seri. Queste si erano viste recapitare una denuncia a loro carico che li accusava di aver rubato energia elettrica e aver frodato la compagnia fornitrice.

Questi incauti utenti infatti avevano manomesso il contatore della luce credendo di non essere scoperti e di pagare meno in bolletta ma si sono visti recapitare a casa questa brutta sorpresa.

I RISCHI DELLA MANOMISSIONE

Partiamo del presupposto che chi prova a mettere in atto questi trucchi o stratagemmi, per manomettere o bypassare le funzioni dei contatori rischia grosso, infatti molti utenti, a volte addirittura spinti da facili tutorial che si possono trovare su internet e che sminuiscono la gravità della condotta, tendono imprudentemente a sottovalutare l’entità e la gravità delle conseguenze a cui possono andare in contro.

La facilità con cui si ha accesso a queste informazioni devianti attraverso la rete, la minimizzazione delle conseguenze, molto spesso unita all’ingenuità di credere di poterla far franca possono creare gravi danni non solo al patrimonio ma anche alla persona, macchiandone la fedina penale.

Il nostro fine è quindi quello di tutelare con le corrette informazioni il Consumatore e allontanarlo mettendolo in guardia, da una scelta che può gravemente danneggiarlo

Andiamo quindi a sfatare questi trucchi cercando di dare le corrette informazioni sui risultati e i danni a cui si va incontro:

I trucchi più comunemente utilizzati sui nuovi contatori elettronici per pagare di meno la corrente elettrica e riguardo ai quali si trovano dei veri e propri tutorial su internet sono principalmente due, ed entrambi agiscono sul contatore manomettendolo: il primo trucco, e il più comune è quello del magnete, che consiste nell’applicare un grosso magnete vicino al contatore che va a rallentare il conteggio dei consumi interferendo sul trasformatore; il secondo trucco, più elaborato consiste nell’aprire il contatore, tra l’altro dotato di sigillo, e manometterne il software per fare in modo che questo misuri una quantità di energia utilizzata minore di quella realmente erogata.

Sempre che questi due trucchi riescano a essere messi in atto data la loro difficile e complicata riuscita, è importante sottolineare che ormai i contatori elettronici oltre al sigillo, con cui si può verificare che è stato indebitamente aperto, sono dotati di un sensore che segnala al distributore le eventuali manomissioni, quindi queste possono essere facilmente rilevate dalla società che può agire con pesanti contromisure legali.

Questi trucchi rientrano infatti per il codice penale nella fattispecie del furto, anche se di un bene immateriale come l’energia in questo caso; non della truffa, come è stato anche ribadito da una sentenza della Cassazione, furto per di più aggravato da mezzi fraudolenti. Ricordiamo che la pena prevista per tale tipo di reato è la reclusione da 1 a 6 anni e una multa che va da 103€ fino a 1032€ ex art. 625 Codice Penale, oltre alla possibilità per la società elettrica di chiedere anche il pagamento per i consumi non registrati calcolabili al massimo nell’arco di un periodo di due anni e non più di cinque vista la diminuzione della prescrizione da cinque a due anni sulle bollette elettriche in vigore dal 1° marzo 2018.

Sconsigliamo quindi tutti gli utenti per non andare incontro a procedimenti penali e salatissime multe a non sottovalutare le conseguenze di un gesto che viene troppo spesso minimizzato.

Veniamo ora ai mezzi più classici e meno elaborati di furto di energia elettrica che consistono nell’allacciarsi abusivamente a una fonte di energia elettrica pubblica o privata attraverso un cavo. Questa condotta costituisce, questa volta in maniera più evidente, sempre reato di furto ed è come ogni reato penale procedibile d’ufficio, cioè si può essere denunciati senza che la società se ne sia accorta.

Quindi se si commette un’azione del genere si va anche in questo caso sempre incontro a procedimenti penali, problemi giudiziari e risarcimenti salati.

Nel caso in cui invece dovessimo sospettare di essere vittime di un tale tipo di illecito potremo accorgercene attraverso l’uso di alcuni segnali di allarme, come bollette di importi sproporzionati o il blocco di erogazione dovuta dalla troppa potenza richiesta (quando il contatore “scatta”), in caso di tale tipo di sospetto è sempre conveniente chiamare un elettricista per verificare la vera causa. Se si scopre che si è vittime di un furto di energia non bisogna comunque esitare a denunciarlo all’autorità (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza ecc.) e a comunicarlo tempestivamente al proprio fornitore di energia elettrica.


L'immagine è tratta dal sito http://www.centumcellae.it

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