SCIOPERO DEI CASELLANTI A PASQUETTA: ECCO COME RICHIEDERE IL RIMBORSO
20 luglio 2017
I Sindacati di Categoria - la Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Trasporti
- in una lettera al Ministero degli Interni, al Ministero dei Trasporti, alle
Associazioni dei Consumatori, ad Aiscat ed Art avevano evidenziato la necessità
di un opportuno intervento affinché venisse garantita L’APERTURA DI TUTTI I VARCHI, compresi quelli degli operatori in
sciopero per assicurare il transito migliore e soprattutto più sicuro agli
utenti.
Nella realtà però non è stato dappertutto così e diverse sono state le
situazioni fronteggiate dagli automobilisti.
Durante lo sciopero infatti sono rimasti ATTIVI i varchi con cassa automatica e quelli riservati ai clienti
Telepass mentre per i varchi manuali si è operato in maniera diversificata.
Alcune concessionarie autostradali hanno infatti deciso di chiudere i
varchi manuali e incanalare tutto il traffico verso quelli automatici, in altri
casi invece gli operatori hanno optato per l'apertura dei varchi, per evitare
ingorghi e complicazioni.
In molti casi è stata la stessa polizia stradale a indirizzare gli
automobilisti verso i varchi aperti in modo da regolarizzare il traffico
intenso ma, a distanza di mesi dallo sciopero, gli stessi viaggiatori si sono
visti recapitare delle richieste di pagamento per non aver corrisposto il pedaggio.
La EsseDiEsse S.p.A., la Società di servizi del Gruppo Autostrade per
l'Italia, sta infatti richiedendo il pedaggio per chi è transitato nella porta
self service riservata al servizio Telepass senza tener conto delle circostanze
straordinarie da imputare allo sciopero e non certamente ai cittadini.
A questo va aggiunto che “in mancanza del biglietto comprovante
l’effettivo casello di entrata, il pedaggio è stato calcolato, per legge, dal
casello d’ingresso più lontano”.
Data quindi l’impossibilità di reperire il biglietto di ingresso del
casello di entrata, molti automobilisti si troveranno a dover corrispondere
somme elevate rispetto al tratto realmente percorso senza aver commesso alcuna
volontaria infrazione.
In riferimento a quanto appena descritto si era già espressa la stessa
federazione dei trasporti, sostenendo che “nessun pagamento è dovuto in caso di passaggio al varco
aperto e qualsiasi lettera di pagamento è illegittima, cosi come l'uso della
telecamera per verificare chi passa con le barriere aperte durante lo
sciopero" in quanto il
mancato incasso non è dovuto ad un comportamento degli automobilisti.
Alla luce dell’illegittimità della richiesta di pagamento, considerate le molteplici segnalazioni ricevute in merito, A.E.C.I ha deciso di intervenire a sostegno degli automobilisti mettendo a disposizione degli utenti un modulo per la richiesta del rimborso delle somme pagate e non dovute.
NOTA
Per scaricare il modulo è necessario versare 2 euro per aderire ad
A.E.C.I. Versando 2 euro, dunque, si diventa soci in adesione e si condividono
le battaglie per le quali quotidianamente A.E.C.I. si impegna tutelando i
diritti dei consumatori. Perché pagare 2 euro ? Perché il Ministero dello
Sviluppo Economico ha stabilito che, per le Associazioni di Consumatori, non
possano esistere soci che non abbiano versato una quota associativa. Per questo
A.E.C.I. ha deciso di chiedere una cifra simbolica.