ANORESSIA, BULIMIA, DISTURBI ALIMENTARI: A.E.C.I. PUBBLICA L’APPELLO RICEVUTO DA UNA GIOVANE SOCIA
25 gennaio 2017
Questo non è il solito articolo di A.E.C.I.: i nostri
articoli, infatti, solitamente sono dedicati all’analisi delle problematiche
incontrate dai consumatori e alla descrizione di come fare per risolverle,
magari aiutati da A.E.C.I. Questa volta abbiamo deciso di dar voce ad una
lettera ricevuta da una giovane socia Lucia
G., che ci ha chiesto di diffonderla tramite i nostri canali per
sensibilizzare TUTTI alla problematica dei DISTURBI ALIMENTARI (anoressia,
bulimia, obesità ecc.). Naturalmente le problematiche derivate da comportamenti
alimentari non corretti e dai disturbi dell’alimentazione rientrano nella
mission della nostra Associazione, spesso attiva nel campo dell’alimentazione e
salute e della educazione alimentare.
La problematica è più diffusa di quanto si pensi (soprattutto
tra la popolazione femminile), abbraccia una vastissima fascia anagrafica che
va dai 13 ai 30 anni (i dati statistici fotografano di anno in anno un
abbassamento dell’età ), è legata sicuramente a comportamenti alimentari non
corretti, sicuramente a motivazione di origine psicologica, ma anche a modelli proposti dai mass-media, ad una
diminuzione della capacità critica del pubblico verso i modelli comportamentali
visti e tecniche di marketing utilizzate dai media.
Pubblicando questa lettera, A.E.C.I. desidera accendere la
luce del riflettore su tale problematica, condividere e dar diffusione al
messaggio di Lucia G. “C’È UN’ALTRA SOLUZIONE” e stimolare chi si ritrova ad
attraversare il tunnel dei DISTURBI
ALIMENTARI e COMPORTAMENTI ALIMENTARI NON CORRETTI a farsi aiutare da
personale specializzato.
“Fame d’ amore
Chiunque abbia già
attraversato questo periodo, ogni qual volta che vede un ragazzo di 16 anni,
quell’ età in cui non sai ancora chi sei e dove vuoi andare a finire, ricorda
quegli anni con nostalgia. Ribadisce più volte quanto voglia tornare indietro,
quanto fosse bello vivere in quegli anni, ma non per tutti è sempre un periodo
felice e che tutti vogliono rivivere sulla propria pelle.
Si sa che i
ragazzini possono essere cattivi e che, quando vogliono, sanno trasformare le
parole in coltelli che squarciano l’anima. Ma non è detto che si facciano male
solo tra loro, si può ricevere dolore da chiunque, anche dalla propria
famiglia, per quanto strano possa sembrare.
Spesso tutto ciò lo
si riesce a superare egregiamente, senza nessuna ripercussione, ma non tutti
funzioniamo allo stesso modo. Non tutti sono capaci di non cedere alle
tentazioni, per sfortuna.
Queste tentazioni
arrivano a rovinare la vita di questi ragazzi, che poi diventano adulti.
Diventano adulti e non è detto che tutti, con l’età, riescano a superarle da
soli. Le tentazioni di cui parlo sono i disturbi alimentari, l’autolesionismo,
che possono anche portare alla morte, se non si presta abbastanza attenzione ai
segnali. E’ molto difficile coglierli ed è anche molto difficile parlarne con i
diretti interessati, che di solito negano e continueranno a farlo sempre. Non
perché non vogliano davvero aiuto, ma perché per loro, quello, non è un vero e
proprio problema.
Ciò che porta un
ragazzo o una ragazza a non mangiare(anoressia), o rigettare tutto ciò che ha
precedentemente mangiato, perché abbuffatosi(bulimia), può avere diverse
ragioni.
Può scaturire da un
dolore che è radicato così a fondo in quella persona, che nemmeno il/la
diretto/a interessato/a sa che è per quel motivo che compie quei gesti. Che è
quello il motivo per cui vuole farsi così tanto male, perché si odia così
tanto. Perché è di questo che si parla, odio verso se stessi.
Non si tratta di
essere melodrammatici e cercare attenzioni, si tratta di veri e seri problemi
che, se non affrontati, portano a delle conseguenze da cui non si può più
tornare indietro.
Quest’odio così
forte verso se stessi può essere stato alimentato dalla propria famiglia, dai compagni
di scuola, che si vedono ogni giorno, dal pensiero stesso della società.
Il pensiero di
qualcun altro non dovrebbe condizionarci così tanto, voi direte, ma quando hai
16 anni e non sai chi sei, non sai cosa vuoi essere; quando hai 16 anni e vuoi
solo avere degli amici e piacere tutti e non sembrare quello strambo, i
pensieri di tutti ti condizionano. Vuoi essere così tanto come loro vogliono,
che finisci per annullarti, per odiare quello che sei stato e inizi a cambiare.
Il problema è che non sai quando fermarti.
Da una dieta il
passo verso il saltare i pasti, mentire su quando e quanto si è mangiato
l’ultima volta, è breve. Dall’essere tristi o nervosi e mangiare così tanto
fino a scoppiare e poi rigettare il tutto, perché ci si sente in colpa, il
passo è ancora più breve.
Se riconoscete in
tutto ciò un vostro caro amico, anche un vostro stesso parente o voi stessi,
sappiate che C’È UN’ALTRA SOLUZIONE.
Fare tutto ciò non vi migliorerà la vita, anzi, sarà ancora peggio. Perché è
una dipendenza, è un qualcosa che rimane fisso nella vostra mente e bisognerà
lottare così tanto contro se stessi, che a volte vi verrà voglia di mollare
tutto e lasciarvi andare, ma poi ne varrà la pena. Varrà la pena vivere di
nuovo e lasciare che tutte le emozioni, che avete racchiuso in una piccola
scatola dentro di voi, escano e vi riempiano la vita. Perché tutti lo
meritiamo.
Vi sono delle strutture apposite dove andare, per far sì che del personale specializzato si occupi del vostro problema, ma tutto ciò avverrà solo se siete voi a volerlo, tranne per coloro che sono minorenni. In Italia, queste strutture, sono presenti in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Veneto, Toscana, Sicilia ed Umbria.
Lucia G."
A.E.C.I., come sempre, è a vostra disposizione per aiutarvi a contattare i giusti referenti.