BANCA POPOLARE DI VICENZA: PARTE LA RACCOLTA ADESIONI
29 luglio 2016
Roma - 29 luglio 2016
- La vicenda di Banca Popolare di Vicenza - "speculare" a quella di Veneto Banca si sostanzia in un storia di anni in cui utenti bancari hanno ignaramente subito atteggiamenti degli istituti bancari che hanno piazzato ai propri clienti azioni il cui prezzo era determinato arbitrariamente dalla società senza un adeguato confronto di mercato.
La prima relazione - consecutiva ad un'ispezione - di Banca d'Italia in cui sono state palesate evidenze molto pesanti nei confronti dell'istituto (sembra che la società bancaria procedesse nel riacquisto delle proprie azioni senza le adeguate autorizzazioni) ha naturalmente comportato ulteriori controlli che hanno inevitabilmente condotto alla scoperta di ulteriori irregolarità.
Situazioni di una gravità tale da spingere la Procura di Vicenza ad avviare un'indagine penale nei confronti dei vertici societari per reati tra cui aggiotaggio e ostacolo alle attività di vigilanza.
I nostri tesserati ci parlano di situazioni in cui la Banca, oltre ad aver riacquistato azioni proprie senza le necessarie autorizzazioni, ha concesso finanziamenti ai clienti destinati all'acquisto delle azioni dell’Istituto stesso.
In alcuni casi, l’acquisto di azioni è stato imposto ai clienti quale “controprestazione” al fine di poter ottenere finanziamenti.
Le storie che ci vengono raccontate dai nostri tesserati si possono riclassificate in tre distinte categorie:
A) Soggetti che sono stati indotti all'acquisto sulla base di valutazioni patrimoniali falsate e palesemente difformi rispetto ai dati reali con una conseguente e non marginale sopravvalutazione delle azioni e, quindi, un grave danno in capo agli azionisti.
B) Soggetti ai quali l'ottenimento del finanziamento doveva necessariamente transitare per l'acquisto di azioni a fronte di promesse di operazioni di credito maggiormente vantaggiose (anche attraverso l'erogazione di un ulteriore finanziamento)
C) Altri soggetti costretti ad acquistare azioni degli istituti di credito come condizione imprescindibile per l’ottenimento di finanziamenti.
Ovviamente queste azioni ispettive da parte dell'organo di controllo e delle Autorità ha avuto un effetto "al ribasso" sulle azioni... peggiorato anche dalla concreta impossibilità di piazzare (alienando) le proprie azioni.
Il coordinamento regionale Veneto, supportato dagli esperti delle Divisioni e da Legali illuminati, sta raccogliendo adesioni per la prossima azione collettiva nei confronti degli organi di gestione della società bancaria (amministratori, sindaci ed organi di controllo e revisione) orientata al ristoro del danno (morale e patrimoniale) subito da migliaia di azionisti
L'azione si basa sulla candida certezza che i danni patiti dagli azionisti siano il risultato delle false valutazioni operate dai vertici degli istituti di credito nonché dell’omessa vigilanza da parte dei soggetti deputati a tale attività
Articolo a firma di Orietta Sacchet | Divisione Banche A.E.C.I.
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