Hai bisogno di aiuto?

IN ARRIVO IL DECRETO SUL FISCO: PAGAMENTI IN COTANTI SINO A 3.000 EURO

25 febbraio 2015

Associazione Consumatori
Roma - 25 Febbraio 2015 - In arrivo il decreto per l'attuazione della delega fiscale. Il decreto dovrebbe provedere la possibilità di pagamenti con soldi in contanti fino a 3000 euro.

Dal punto di vista di A.E.C.I. | ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI è una buona notizia che potrebbe piacere molto ai consumatori italiani, ancora molto affezionati all'utilizzo delle banconote. Solo il 13% degli italiani, infatti, paga con strumenti elettronici, contro il 40% della media dei Paesi dell'Unione Europa. 

Va detto che A.E.C.I. non è contraria all'uso di carte di credito e bancomat ma una politica seria deve prevedere misure di tutela dei consumatori adeguate (che ancora non esistono), politiche commerciali e controllo sull'applicazione (per esempio) di maggiorazioni in caso di acquisti con carte elettroniche.

La scelta del Governo quindi, piuttosto che disincentivare un utilizzo già minimale degli strumenti di pagamento elettronici, vorrebbe, invece cambiare le abitudini dei consumatori e per essere adeguatamente compresa andrebbe associata alle altre misure previste dal decreto che va a attuare la delega fiscale.

L'attuale normativa italiana sulle transazioni in contanti
La decisione di limitare i pagamenti in contanti alla soglia di 1000 euro è stata presa nel 2011 dal Governo Monti al chiaro scopo di contrastare l'evasione fiscale. A tal proposito è opportuno ricordare che la soglia dei 1000 euro per i pagamenti in contanti è tutt'ora valida per:

i trasferimenti di denaro a qualsiasi titolo, tra soggetti diversi;
i trasferimenti di libretti di deposito al portatore o di titoli al portatore;
gli assegni bancari e postali che oltre la soglia dei 1000 euro devono contenere la dicitura"non trasferibile";
gli assegni circolari, i vaglia postali e cambiari che, oltre la soglia dei 1000 euro devono riportare il nome del beneficiario e la clausola di non trasferibilità;
gli stipendi erogati dalla Pubblica Amministrazione che, oltre i 1000 euro, non possono più essere pagati in contanti presso gli sportelli degli uffici postali ma devono essere depositati su conto corrente bancario o postale, su un libretto postale o su una carta prepagata abilitata, così da poter essere, successivamente, prelevati;
gli affitti che possono essere incassati in contanti per sole soglie inferiori ai 1000 euro;


Cosa cambierà con il Decreto della Delega Fiscale 
L'elevazione della soglia per i pagamenti in contanti da 1000 a 3000 euro è inserita in un provvedimento più organico che disciplina la fattura elettronica e introduce nuove forme di fatturazione come lo scontrino digitale. Ecco quali sono le principali misure previste dal provvedimento:

elevazione della soglia limite per i pagamenti in contanti da 1000 a 3000 euro, al fine di armonizzare le soglie limite previste in Italia con quelle previste nel resto d'Europa;
Fattura elettronica e scontrino digitale, ovvero uno scontrino prodotto da un nuovo registratore di cassa collegato direttamente al Fisco con attraverso la connessione internet;
Disincentivazione dell'utilizzo del contante attraverso forme di incentivazione della fattura elettronica, degli scontrini digitali, delle card e dei bonifici;
credito d'imposta di 100 euro per aggiornare o acquistare un nuovo registratore di cassa da collegare in rete col Fisco.
Giusto o sbagliato? 
Si tratta di un provvedimento congruo e apprezzabile? Se pensiamo che in Italia non solo è ancora particolarmente diffuso l'uso dei contanti ma è particolarmente diffusa anche la pratica dell'evasione fiscale, elevare il limite dei pagamenti in contanti a 3000 euro sembra un favore fatto all'evasione. 
L'acquisto di un registratore di cassa che consenta un filo diretto con il Fisco è una decisione che sarà ripagata, se effetivamente adottata, con un un credito d'imposta per il commerciante ovvero con una misura una tantum che comunque sarà pari a 100 euro (dall'evasione si potrebbe guadagnare molto di più). 
L'unico vero sistema di disincentivazione del contante sarebbe non la fattura elettronica o lo scontrino digitale ma la possibilità di ottenere benefici fiscali (detrazioni, deduzioni, crediti d'imposta) crescenti all'aumentare del fatturato. Solo questo potrebbe essere un adeguato contrappeso che consentirebbe di favorire la diffusione della fattura elettronica e dello scontrino digitale, e anche un adeguamento alle abitudini fiscali europee, accanto all'elevazione della soglia per i pagamenti in contanti. Occorrerà ora vedere se il Governo sarà in grado di operare una scelta del genere.

AECI si impegna ogni giorno per difendere i diritti dei consumatori. Di tutti i consumatori. Se siamo in tanti, valiamo di più. Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi contribuire a migliorare la nostra società, condividendo le nostre battaglie, AIUTACI A CRESCERE. L'iscrizione in adesione è al costo di 2 euro e se deciderai di fare la tessera ordinaria, avrai uno sconto del 10%

HAI BISOGNO DI AIUTO? RIEMPI IL FORM PER CONTATTARCI

I campi con * sono obbligatori
500 Caratteri rimanenti

Compilando ed inviando il form il sottoscritto dichiara di aver preso visione dell’Informativa al Trattamento dei Dati personali [ vedi privacy ] e acconsentire al trattamento degli stessi.

INFORMATIVA AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Il sottoscritto DICHIARA di aver preso visione dell’Informativa al Trattamento dei Dati personali, ai sensi dell’art. 13 e ss del Reg. UE n. 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27/04/2016

CONSENSO TRATTAMENTO DATI

Il sottoscritto, informato dell’identità del Titolare e Responsabile del trattamento dei dati, della misura, modalità con le quali il trattamento avviene, delle finalità del trattamento cui sono destinati i dati personali, del diritto alla revoca del consenso così come indicato nell’informativa sottoscritta ai sensi dell’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679 e sue integrazioni e modifiche, ACCONSENTE ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 e ss. del Regolamento (UE) 2016/679 e sue integrazioni e modifiche, al trattamento dei dati personali secondo le modalità e nei limiti di cui all’Informativa al Trattamento dei Dati personali.