TARI non pagata dal defunto: chi pagano davvero gli eredi (e cosa si può evitare)
REGIONE: LAZIO
Quando muore un genitore o un familiare stretto, l’ultima cosa che vorresti trovarti in mano è una cartella TARI intestata al defunto.
E invece capita spesso: avvisi di accertamento, solleciti, cartelle esattoriali
per tassa rifiuti non pagata di anni precedenti.
La domanda è sempre la stessa:
“TARI del defunto: devo pagarla io come erede? E devo
pagare anche sanzioni e interessi?”
Vediamo, con ordine, come funziona davvero.
1. Che cos’è la TARI e perché riguarda anche gli eredi
La TARI è la tassa rifiuti dovuta da chi possiede
o detiene locali o aree che possono produrre rifiuti urbani (case, negozi,
box, ecc.). Il soggetto obbligato è il titolare del diritto (proprietario,
usufruttuario, inquilino). Euroconsumatori+1
Se il contribuente muore lasciando arretrati non
pagati, quei debiti TARI entrano nel patrimonio ereditario insieme agli
altri debiti fiscali (IMU, IRPEF, ecc.). Gli eredi, però, non sono
automaticamente “incastrati”: molto dipende da come gestiscono l’eredità.
2. TARI del defunto: quando gli eredi devono pagare
In linea generale:
- gli
eredi rispondono dei debiti tributari del defunto (compresa la
TARI) solo se accettano l’eredità;
- chi
rinuncia all’eredità non diventa erede e quindi non è tenuto a
pagare i tributi relativi ai beni del defunto.
Se l’eredità viene accettata (espressamente o di fatto):
- gli
arretrati TARI rientrano tra i debiti che passano agli eredi;
- la
responsabilità, per i tributi locali come TARI e IMU, è di regola pro
quota, cioè ognuno risponde in proporzione alla propria quota
ereditaria (es. due figli al 50%, ciascuno per metà debito);
- nella
prassi, però, l’ente o la società di riscossione può notificare
l’avviso a uno solo degli eredi, che poi potrà rivalersi sugli altri
coeredi.
3. Debiti TARI del defunto: tributo, interessi e sanzioni
(non sono la stessa cosa)
Quando arriva una cartella esattoriale o un avviso TARI
intestato al defunto, dentro, di solito, trovi tre voci diverse:
- Tributo
TARI non pagato (l’imposta vera e propria);
- Interessi
maturati nel tempo;
- Sanzioni
per omesso o tardivo pagamento.
La distinzione è fondamentale:
- Tributo
+ interessi
- si
trasmettono agli eredi che accettano l’eredità;
- anche
gli interessi sui tributi dovuti dal defunto sono ereditabili,
come ha ribadito la Cassazione nel 2025 (ord. n. 8684/2025).
- Sanzioni
tributarie
- non
si trasmettono agli eredi: lo dice chiaramente l’art. 8 del D.Lgs.
472/1997 e una giurisprudenza ormai consolidata;
- hanno
natura “punitiva” personale verso chi ha commesso l’irregolarità (il
defunto), quindi si estinguono con la morte.
Tradotto:
gli eredi pagano la TARI e gli interessi, ma non le
sanzioni per il mancato pagamento del parente defunto.
Se nella cartella / avviso TARI intestato al defunto
compaiono anche sanzioni, quella parte può e deve essere contestata.
4. Anni prima e dopo la morte: come si divide il debito
TARI
Qui serve una distinzione pratica che spesso crea
confusione.
a) Annualità prima della morte
Per gli anni in cui il defunto era ancora in vita, la
TARI non pagata:
- rientra
nei debiti ereditari;
- gli
eredi che accettano l’eredità rispondono nei limiti della quota
ereditaria (es. 1/2, 1/3, ecc.);
- la
cartella può essere notificata agli eredi, spesso in forma congiunta.
Esempio:
- padre
proprietario unico dell’immobile;
- muore
con 3 annualità TARI non pagate;
- due
figli eredi al 50%: ciascuno risponde del 50% del tributo e relativi
interessi, ma non delle sanzioni.
b) Annualità dopo la morte
Dopo il decesso, chi è obbligato alla TARI?
- se
l’immobile resta indiviso e viene usato da tutti, gli eredi
comproprietari sono tenuti al pagamento della TARI per il periodo
successivo alla morte;
- il
Comune può chiedere il pagamento a uno solo dei comproprietari, che
poi potrà rivalersi sugli altri (responsabilità in solido rispetto al
Comune, interna pro quota tra gli eredi); La Legge per Tutti+1
5. Quando gli eredi NON sono tenuti a pagare la TARI del
defunto
Ci sono almeno tre casi chiari:
- Rinuncia
all’eredità
- chi
rinuncia non diventa erede e non risponde dei debiti fiscali del
defunto (TARI compresa);
- Sanzioni
fiscali del defunto
- come
visto, non passano agli eredi: se un avviso TARI intestato al
defunto contiene sanzioni, gli eredi possono chiederne lo sgravio totale.
- Prescrizione
del tributo
- la
TARI si prescrive, di regola, in 5 anni, come gli altri tributi
locali;
- se
il Comune o il concessionario chiedono somme per annualità troppo
vecchie, senza che vi siano stati atti interruttivi nel frattempo, si può
eccepire la prescrizione.
6. Cosa fare se ti arriva una cartella TARI intestata al
defunto
Quando nella cassetta trovi una cartella TARI o un avviso
di accertamento a nome di un parente deceduto, non pagare a occhi chiusi e
non buttare via nulla.
1. Controlla bene l’atto
- A
chi è intestato?
– Solo al defunto o anche agli “eredi di …”? - Per
quali anni?
– Prima o dopo il decesso? Ci sono annualità vecchissime? - Quali
voci compaiono?
– tributo, interessi, sanzioni, aggi, spese… - Ci
sono sanzioni?
– in quel caso, già sai che non sono dovute dagli eredi.
2. Raccogli i documenti
- certificato
di morte;
- eventuale
dichiarazione di successione;
- visure
catastali o atti notarili (per capire chi è diventato proprietario e da
quando);
- ricevute
TARI eventualmente pagate negli anni successivi.
3. Valuta se sei davvero erede
- hai
accettato l’eredità (esplicita o tacita)?
- hai
firmato atti, venduto beni, usato conti, fatto dichiarazioni che implicano
accettazione?
- hai
eventualmente rinunciato davanti al notaio o in Tribunale?
Se non sei ancora formalmente erede, è bene muoversi con
prudenza, anche chiedendo un parere legale, perché da questa scelta dipende
se risponderai o meno dei debiti TARI.
4. Chiedi lo sgravio delle sanzioni
Se l’atto contiene sanzioni:
- gli
eredi possono presentare istanza di autotutela chiedendo
l’annullamento della parte sanzionatoria, allegando:
– certificato di morte del contribuente;
– prova del loro status di eredi;
– copia della cartella/avviso.
La richiesta di sgravio delle sanzioni è sostenuta sia dalla
legge (art. 8 D.Lgs. 472/1997) sia dalla giurisprudenza recente di Cassazione.
5. Valuta il ricorso se l’ente non corregge
Se, nonostante l’istanza, l’ente:
- non
risponde, oppure
- insisterà
nel chiedere anche quanto non dovuto,
potrebbe essere necessario un ricorso al giudice
tributario, entro i termini di legge (di solito 60 giorni dalla notifica o
dal diniego espresso).
7. Esempio pratico: due figli e TARI non pagata del
genitore
Immagina questa situazione:
- genitore
proprietario di casa, muore nel 2022;
- lascia
4 annualità TARI non pagate;
- due
figli eredi al 50% ciascuno;
- nel
2025 arriva un avviso di accertamento TARI intestato al defunto per
quelle 4 annualità, con tributo + interessi + sanzioni.
Come si legge?
- tributo
TARI: gli eredi che hanno accettato l’eredità devono farsene carico
entro il valore dell’eredità;
- interessi:
sono dovuti, perché si trasmettono come accessori del tributo; Ufficio Tributi
- sanzioni:
non sono dovute e vanno chieste in sgravio;
- eventuali
annualità molto vecchie (es. più di 5 anni) vanno verificate per capire se
sono prescritte.
8. Perché conviene farsi assistere
La materia sembra semplice (“pago o non pago?”), ma in
realtà incrocia:
- successione
ereditaria (accettazione, rinuncia, quote);
- tributi
locali (TARI, IMU, tempi di prescrizione);
- giurisprudenza
sulle sanzioni fiscali del defunto, in evoluzione negli ultimi anni.
Un errore di valutazione può significare:
- pagare
più del dovuto (soprattutto sanzioni che andrebbero cancellate);
- subire
fermi, pignoramenti o iscrizioni a ruolo che si potevano evitare.
Un’associazione di consumatori o un professionista che segue
ogni giorno cartelle TARI del defunto può:
- verificare
se l’atto è corretto o sbagliato;
- distinguere
tra tributo, interessi e sanzioni;
- impostare
l’istanza di sgravio delle sanzioni;
- valutare
la convenienza di un eventuale ricorso.
9. Cosa puoi fare subito se hai una cartella TARI del
defunto in mano
- Non
ignorarla: gli atti fiscali non si dissolvono da soli.
- Fotografala
o scansiona tutto (busta compresa) e metti in ordine le carte.
- Verifica
se sei davvero erede o se puoi ancora valutare la rinuncia.
- Controlla
se ci sono sanzioni: quelle non sono tue.
- Cerca
aiuto qualificato: prima di pagare o fare errori irreversibili, fai
vedere la cartella a chi se ne occupa tutti i giorni.
In conclusione
- La
TARI non pagata dal defunto può ricadere sugli eredi, ma non
automaticamente e non tutta.
- Tributo
e interessi passano agli eredi che accettano l’eredità, le sanzioni
no.
- La
prescrizione quinquennale e la possibilità di rinunciare
all’eredità sono due leve importanti di tutela.
- Ogni
cartella va letta con calma, voce per voce, e – se serve – contestata
per iscritto.
Se hai ricevuto una cartella TARI intestata a un parente defunto e non sai da dove iniziare, prima di pagare o strappare l’atto chiedi una verifica: spesso è possibile ridurre, correggere o addirittura cancellare una parte di quanto richiesto.
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20 novembre 2025
Articolo a firma del responsabile Ivan Marinelli che si assume totalmente la responsabilità del contenuto del presente articolo. Per comunicazioni dirette scrivere a: i.marinelli@euroconsumatori.eu