SEPARAZIONE E DIVORZIO: quando è possibile rivolgersi in Comune e quando chiedere la Negoziazione Assistita. Separazione o Divorzio.
REGIONE: SICILIA
Ci siamo sempre chiesti quali siano i motivi secondo i quali, oggi, una coppia di sposi decida molto più spesso, a separarsi. Secondo alcuni studi condotti dalla nostra Associazione, entrando nella sfera dei divorzi in cui ci siamo adoperati più frequentemente, abbiamo notato che prevalentemente i motivi riguardano la non sopportazione reciproca, questo avviene più frequentemente nelle cause riguardanti la crisi economica. La carenza di soldi connessa al mantenimento di una decente vita quotidiana, rende alterato il rapporto tra i coniugi, ma, altrettante, abbiamo potuto notare, che la separazione coinvolge coppie le cui condizioni economiche sono ben differente dalle prime.
Fra tante considerazioni e perplessità, possiamo affermare che molto spesso le coppie, soprattutto quelle di oggi, non riflettono abbastanza sulle condizioni, all'inizio del rapporto ogni evento tra i due è pieno di entusiasmo, fatto di bellezza e di attrazione, diverso, invece, può rilevarsi col passare degli anni. Ad influire negativamente sui rapporti di coppia sono senz'altro, i dubbi, la vita frenetica, gli obblighi, gli impegni, i doveri, il lavoro e anche, molto spesso la prole, ovvero diventare genitori, ruolo quest'ultimo fondamentale per la famiglia, tutti questi sono i contesti, i quali, influendo negativamente nel rapporto di coppia sfociando a volte a livelli alti, riduce inesorabilmente in frantumi il matrimonio.
Gli ingredienti fondamentali, i quali indubbiamente costituiscono una serena vita matrimoniale, sono: innamoramento e attrazione sessuale, questi, ovviamente, tendono col tempo drasticamente a ridursi, ma non dobbiamo mai perdere di vista, il rispetto, l'apprensione, il supporto morale e comunque il cercare di fare stare sempre bene la persona accanto.
Quando la fase astratta dell'innamoramento finisce e ci si pone necessariamente avanti ad un cambiamento, molte coppie vanno in crisi, non riescono ad accettare la realtà, e ciò, purtroppo, li porta inesorabilmente a distruggere il loro rapporto. In altri casi, invece, molte separazioni avvengono, perchè i coniugi sono molto diversi tra loro, e la difficile convivenza li porta a separarsi.
Alla base di un matrimonio, l'amore deve essere conoscenza progressiva dell'altro, piacere di stare insieme, rispetto massimo e prosecuzione dei progetti comuni. Bisogna accettare il cambiamento, perchè questo, fa parte dell'esistenza di ognuno di noi. E' molto importante mantenere sempre lo stimolo di costruire insieme qualcosa, e fondarlo sempre nel totale rispetto reciproco dell'altro, e soprattutto, non dimenticare, che prima di stare bene noi bisogna fare stare bene l'altro.
Vedremo adesso, quali sono le differenze tra separazione e divorzio.
La separazione è quell’istituto che permette ai coniugi di cessare la convivenza. Ognuno può andare per la propria strada, assumendosi la facoltà di avere altre convivenze e relazioni venendo meno per così dire, all’obbligo di fedeltà. Con la separazione si scioglie la comunione legale dei beni, ma rimane ancora lo status di coniuge, essendo questo un vincolo coniugale.
Il divorzio, invece, è la cessazione degli effetti civili del matrimonio ed è la fase successiva rispetto alla separazione. Con questo istituto, il matrimonio non produce più alcun tipo di effetto. Va pertanto rilevato, che raggiunto il divorzio il coniuge superstite perde del tutto anche il diritto alla pensione di reversibilità, che mantiene invece il coniuge separato così come per l’eredità, tranne nei casi di separazione giudiziale con addebito. Il coniuge separato, infatti, resta sempre nella sua qualità di coniuge con i doveri di assistenza verso l'altro coniuge.
Per ovviare alla cessazione del matrimonio, se ci si vuole separare dal coniuge le strade sono molte, la prima cosa da fare è capire come sono i rapporti tra loro. Se entrambi i coniugi si trovano in un rapporto al limite della sopportazione, con continui litigi e senza possibilità di tornare indietro, la soluzione migliore è sicuramente la separazione.
Se i coniugi hanno deciso la fine del sodalizio matrimoniale in sintonia, ed entrambi sono d'accordo, la strada da percorrere è quella della separazione consensuale. Nel caso contrario, quando invece la litigiosità non consente di trovare un accordo su nulla, né sui figli, né sul patrimonio, allora l’unica soluzione è la separazione giudiziale. Quest'ultima è una vera e propria causa civile nella quale chi prenderà le decisioni finali sarà il tribunale con espressa sentenza.
Nei casi in cui si decida di separarsi consensualmente, e si voglia intraprendere la strada del tribunale, è necessario stabilire insieme alcune regole relative alla separazione e ciò dovrà avvenire in presenza dei rispettivi legali. Questi depositerà il ricorso congiunto e si rimarrà in attesa del tribunale che fisserà l’udienza presidenziale e alla quale i coniugi dovranno presenziare personalmente per il tentativo obbligatorio di conciliazione e ove questo non produrrà effetti, saranno confermate le condizioni concordate nel ricorso congiunto.
Conclusa l’udienza si disporrà del verbale, che dovrà a sua volta essere sottoscritto dalle parti per poi essere omologato dal tribunale a firma del pubblico ministero.
La separazione consensuale a partire dal 2014 è possibile anche eseguirla presso il comune di residenza, si tratta di una procedura molto snella. In questi soli casi non serve l’avvocato, sarà possibile recarsi nel proprio comune e sottoscrivere un modello già predisposto dallo stesso. L'ufficiale di Stato Civile ha il compito di prendere atto della volontà enunciata dai coniugi e rinviare l'incontro, non prima di trenta giorni, questo per favorire eventuale congiungimento, verificate la fermezza del proposito di entrambi i coniugi, l'Ufficiale preposto o il Sindaco avrà il compito di procedere annotando la separazione nell'atto di matrimonio.
Attenzione però, la suddetta procedura, non può essere condotta se la coppia ha dei figli minori, economicamente non autosufficienti o portatori di handicap. Inoltre, non potrà essere eseguita se la separazione implica accordi patrimoniali importanti, quali ad esempio, trasferimenti di proprietà immobiliari, automezzi, beni mobili, conti correnti intestati, rapporti esistenti bancari.
Un' altra procedura possibile nata anche nel 2014 con la riforma, consente ai coniugi di non presentarsi né in Comune né in tribunale ma solo dai rispettivi avvocati. Questa procedura prende il nome di Negoziazione Assistita. Tale procedura consiste di un accordo eseguito tra i coniugi in presenza dei rispettivi legali di fiducia. Lo svolgimento sarà quello di invitare il coniuge a stipulare entro 30 giorni un accordo in negoziazione assistita, al fine di raggiungere un accordo per la separazione. Questo tipo di procedura può essere attivata anche in presenza di figli minori e/o non ancora indipendenti economicamente, così pure in presenza di figli portatori di handicap, è esperibile anche, in presenza di importanti possedimenti immobiliari ove implicherebbe trasferimenti.
Raggiunto l'accordo, con firma delle parti e dei rispettivi legali, l'accordo dovrà essere sottoposto al vaglio del Pubblico Ministero che a sua volta verificata la regolarità dell'avvenuto accordo e ravvisato gli interessi esclusivi dei figli, rilascerà il nullaosta ai legali.
Nel caso contrario, qualora il PM constatasse qualche irregolarità e/o riscontrasse, in capo alla prole, il venir meno di un solo interesse, trasmetterà entro 5 giorni il contratto di separazione al presidente del tribunale perché entro 30 giorni convochi i coniugi per la verifica e la modifica degli accordi sottoscritti dai coniugi. Una volta ottenuta l'autorizzazione giudiziale e l'accordo s'intenderà concluso, sarà cura dell'avvocato provvedere alla trasmissione entro i tassativi 10 giorni successivi, in difetto, l'avvocato potrà incorrere nella sanzione amministrativa.
E' fuori da ogni dubbio, che in tutti i casi di separazione, il tribunale controlla la proporzionalità del quantum, la sua determinazione e la sua effettiva corrispondenza alle esigenze dei minori.
La separazione non fa venir meno il matrimonio e quell’obbligo di assistenza materiale e morale che caratterizza il matrimonio stesso. Va tuttavia osservato, che mentre per il mantenimento del coniuge, il tribunale non opera verifiche nella separazione consensuale, rimettendo sostanzialmente alla volontà delle parti, cosa molto diversa è per quello che riguarda i figli.
Comunque vada, trovare un accordo tra i coniugi è sempre la strada migliore da seguire. In fine, è da ricordare, che la separazione consensuale non pone fine al matrimonio, lo mette solamente in pausa, a differenza invece del divorzio che lo estingue.
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22 giugno 2019
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