Finanziamenti: che succede in caso di decesso dell’intestatario? Problemi con l’attivazione delle assicurazioni stipulate per il caso morte
REGIONE: LAZIO
Vogliamo raccontare la storia di una cittadina del Comune di Valmontone che, si ritrova a dover adempiere al pagamento di alcuni finanziamenti accesi dal proprio coniuge nel 2014 purtroppo per il decesso di quest’ultimo. Ma le assicurazioni stipulate (e pagate) per il “caso morte”???
Beh non coprono… il signore era già malato all’atto della stipula!
Affrontiamo l’argomento perché numerosi sono i casi sottoposti alla nostra Associazione dei Consumatori da parte di cittadini che si sono ritrovati nella medesima situazione.
Di solito, l’accensione di un finanziamento è collegata alla stipula di una assicurazione che, copre il debito nel caso di decesso dell’intestatario. Si legge che la polizza è “facoltativa” ma, nella pratica è quasi sempre collegata al finanziamento all’atto della sottoscrizione. Quando si decide di chiedere un finanziamento, infatti, bisogna considerare numerosi aspetti, tra questi anche chiedersi cosa succede in caso di morte.
Generalmente, la polizza assicurativa a copertura del credito è detta Cpi (Credit Protection Insurance). In presenza di questa polizza, in caso di decesso, l’assicurazione provvede a rimborsare la banca/finanziaria. Nel momento in cui si verifica questa situazione, l’assicurazione Cpi provvederebbe all’estinzione completa e anticipata del prestito. Usiamo il condizionale perché le assicurazioni “assicurano bene” i propri interessi.
All’atto della stipula del contratto, infatti, l’assicurato sottoscrive una autocertificazione sul proprio stato di salute. Questo perchè l’assicurazione non copre il rischio morte quando risultano importanti elementi di rischio clinico (ad esempio malattie gravi, tumori ecc.) sottaciuti nell’autocertificazione al momento della stipula.
E cosa accade quando si cerca di attivare la polizza conseguentemente al decesso? Le finanziarie richiedono un Questionario che dovrà essere compilato dal medico curante. Questa una delle risposte pervenute “l’analisi della documentazione medica pervenuta ha evidenziato che l’Assicurato fosse affetto da diversi anni da Cardiopatia…..quindi la richiesta non può trovare accoglimento”.
Ora, volendo esaminare approfonditamente la questione, sorge spontanea una domanda: perché tale questionario medico non lo si fa compilare prima dal medico curante, all’atto dell’accensione del prestito?!? In maniera tale che, se vi sono gravi patologie, la polizza non verrà sottoscritta ed alcun importo sarà versato a copertura.
Vi invitiamo a prestare particolare attenzione nella fase di apertura di un finanziamento per avere chiare le conseguenze.
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25 settembre 2018
Articolo a firma del responsabile Natalia Gioia che si assume totalmente la responsabilità del contenuto del presente articolo. Per comunicazioni dirette scrivere a: romasud@euroconsumatori.eu